I sondaggi sono il primo dato politico di oggi: il
centrodestra cresce, e Forza Italia di più. Non un solo istituto
demoscopico ci dà al secondo posto. In testa di quattro, cinque, sei punti. Ma
non dovevamo essere spazzati via insieme a Berlusconi dalla potenza geometrica
di sentenze + decadenza? Balle. La realtà è più forte dei disegni infami della
sinistra. Così oggi è un giorno da segnare con l’evidenziatore azzurro.
I deputati e i senatori di Forza Italia si ritrovano nella sede
del movimento insieme con il Presidente. C’è amarezza per l’accaduto, ma
fiducia nel futuro. Chi l’avrebbe detto? Be’, noi l’avremmo detto. Perché sappiamo
chi è Silvio Berlusconi, e conosciamo anche i suoi avversari. Feroci ma in
fondo impotenti. Non è una riunione ordinaria. È il primo atto politico di
Silvio Berlusconi dopo la decadenza da senatore. Constatazione elementare.
Repetita juvant. Non è decaduto per niente. Al diavolo la decadenza. È
come se l’agguato di criminalità politica ordito da presunti alleati (e ancora
ci chiediamo come Alfano e Lupi, soprattutto, possano collaborare serenamente
con loro…) abbia mostrato chi è davvero quest’uomo. Invece che sancirne il
disdoro pubblico e la vergogna privata, l’ingiustizia frettolosa lo ha
rimesso più che mai al centro dell’agorà: un leader che non muore neanche
se l’ammazzano. E non perché sia un gatto con tante vite, una specie di
miracolato dai cromosomi, ma perché ha la qualità del genio del popolo,
di cui è espressione al di là di se stesso e persino del suo stesso volere.
Perciò
non si lascia intimidire, perché il suo destino personale è legato a quello
della sua gente. Lo diciamo senza alcuna pretesa mistica, ma nel senso molto
laico di Max Weber e Vilfredo Pareto. Il Senato pensava di
annientare un senatore, invece ha cercato di squalificare l’anima di un popolo:
il Parlamento non solo non ne ha il diritto, ma non ne ha la forza. Il nome di
Berlusconi è – geopoliticamente - quello della vasta area moderata di questo
Paese. La realtà non si sbianchetta per il comodo dei comunisti.
Per questo oggi i sondaggi
sono vox populi, sono la verifica dell’assurdità di
quanto sta accadendo in Italia. Dopo una sentenza di condanna, se fosse stata
una sentenza normale di una giustizia normale, non ci sarebbe stata storia.
Sarebbe naufragato Berlusconi.
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