Berlusconi ha detto una parola ieri che descrive lui
e colora il futuro del nostro movimento, e dunque dell’Italia. Ha detto: festa.
Il nuovo inizio è il giorno di una festa. L’8 dicembre a Roma si festeggia
la nascita dei primi mille Club di Forza Silvio. Festa che non finisce con
la sala da ripulire, e le luci che si spengono, ma che è punto di partenza
di una battaglia dura ma bella da vivere. Essa punterà a riconsegnare il
nostro Paese alla democrazia. Ma la democrazia oggi è messa in questione
non solo e non tanto dagli equilibri politici, ma dalla invasione tragica di
una casta di toghe politicizzate che da ordine dello Stato è uscita
dagli argini e come una massa fangosa strozza la vita del nostro popolo. La
giustizia in Italia non è una delle questione tra le altre. Ma l’emergenza da
cui discendono le altre, compresa quella economica. Possiamo farcela a cambiare
lo stato delle cose? Certo che sì. Altrimenti perché Berlusconi si porrebbe a
guida rinnovante e se possibile più determinata che mai alla guida del
movimento? Perché questa opera di libertà è necessaria. Non si tratta di
occuparsi di un singolo invece che di altri singoli. La sua persona è stata
colpita, dopo un martellamento ossessivo che dura da vent’anni, perché in
lui si concentra l’espressività di un popolo intero. L’ingiustizia subita
per il presidente non è occasione di ripiegamento su di sé, alibi per il
lamento o la fuga. Berlusconi è così, e il movimento di Forza Italia ha questo
stesso spirito. L’innocenza è una forza potente. Consente di giudicare
l’ingiustizia subita. Nel nostro leader diventa giudizio e proposta politica.
La sentenza infame del 1° agosto e la incostituzionale e moralmente ripugnante
espulsione dal Senato sono pietre tombali nell’intenzione dei carnefici, ma
gliele ribalteremo in testa.
Per
capire l’identità e la struttura di questa Forza Italia rinascente occorre
riprendere contenuti e proposte, animus e intelligenza strategica espresse ieri
da Berlusconi tra i 129 parlamentari che si riconoscono in lui. Dunque. La festa. Ma prima il giudizio storico
e politico. Da vent’anni si sono susseguiti tentativi d’ogni genere per
impedire quella rivoluzione liberale che avrebbe scardinato i poteri
finanziari alleati con la sinistra a sua volta fusa con l’ala egemonica della
magistratura. Un golpe ripetuto, spudorato. Ora il culmine è stato
raggiunto (Cassazione + decadenza). Con questo sono finite larghe intese e
l’estremo tentativo di pacificazione nazionale. Davvero è incomprensibile come
Alfano e i suoi abbiano accettato di collaborare con chi ha ucciso (crede di
aver ucciso…) Berlusconi e insieme con lui il diritto e la democrazia. Forza Italia è costruita come movimento,
non come partito. Il nucleo centrale è
il movimento-movimento. L’asse forte, la punta numero uno del tridente
d’attacco: il popolo radunato nei Club di Forza Silvio in legame diretto
e forte con il presidente Silvio Berlusconi. Questa unità-duale –
direbbero i filosofi della politica – tra il leader e la sua gente. Ed è questo
che si festeggia l’8 dicembre. La nascita e l’unità.
In
congiunzione con questa punta centrale del tridente, ecco gli “eletti”,
non nel senso di quelli baciati dall’alto, ma espressione del movimento
nelle istituzioni e nelle assemblee rappresentative ad ogni livello. Questi
eletti hanno un compito oggi importantissimo: non sono un gruppo statico e
privilegiato a lato del movimento, ma sono (l’interpunzione aiuta) gli
eletti-movimento. Come tali in particolare hanno l’opportunità di offrirsi
liberamente a sostenere sia l’organizzazione centrale dei Club Forza Silvio sia
il progetto-movimento (evitiamo la parola partito) Forza Italia.
Il
Popolo della Libertà è stato insieme monarchico e anarchico. Forza Italia nasce
democratica. I coordinatori regionali sono votati democraticamente dai
parlamentari della regione. Con semplicità.
Il tridente che è una cosa sola a tre
punte ha dunque il punto fondante, che è il movimento-movimento, cioè i Club
Forza Silvio in unità con il Presidente
Berlusconi, ed ai
lati, a servizio di questo popolo creativo, due entità di supporto a questo
dinamismo: gli eletti-movimento e il progetto Forza Italia.
I particolari seguiranno. Intanto quello che c’è da
fare è provare a immedesimarsi con l’animus di Silvio Berlusconi. Dopo di che,
anzi adesso, anzi già ieri comincia l’epoca di Forza Italia. Missionari della
democrazia e soldati della libertà. E la nostra prima liturgia è una festa.
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