Sergio Rame - Un
torpedone tricolore pericolosamente in bilico, con la scritta "banca"
sulla fiancata, pronto a precipitare nel burrone.
E il titolo: The Italian Job. Europe's next crisis.
È la nuova copertina dell'Economist,
che dedica la sua apertura alla crisi delle banche italiane. La front page dell'Economist fa una chiara
allusione alla Brexit
e mostra un'auto con la bandiera britannica già piombata inesorabilmente nel
vuoto. Poco sopra il torpedone Italia, in precario equilibrio, ad un passo dal
seguire la stessa sorte. Il settimanale britannico accende i riflettori sulle sofferenze bancarie che
riempiono i bilanci delle banche e che hanno causato destabilizzanti turbolenze
che hanno colpito numerosi istituti. "Le
pressioni del mercato sulle banche italiane non diminuiranno finché la fiducia
non verrà ristabilita e ciò non succederà senza fondi pubblici - scrive l'Economist - se le regole sul bail in verranno applicate con rigidità in Italia,
le proteste dei risparmiatori mineranno la fiducia e apriranno le porte del
potere ai movimento Cinque Stelle". Secondo il settimanale
ignlese, le ferree regole di bilancio e le nuove norme sui salvataggi bancari
arrivate, "dopo che altri
Paesi avevano salvato con soldi pubblici le banche", potrebbe
anche alimentare l'idea che "l'Italia
ottenga scarsi benefici dalla supposta condivisione dei rischi all'interno
dell'Eurozona" e venga piuttosto danneggiata "dai molti
vincoli che deve
rispettare".
"Se gli italiani dovessero
perdere fiducia nell'euro - è il ragionamento - la moneta unica non
sopravvivrebbe". Per questo, il premier Matteo Renzi non avrebbe
alcun motivo di "rispettare
alla lettera le regole, se questo dovesse mettere a rischio la moneta
unica". Quindi, continua l'analisi dell'Economist, "la risposta giusta è autorizzare il
governo italiano a finanziare i meccanismi di difesa delle sue banche
vulnerabili con capitali pubblici che siano sufficienti per placare i timori di
una crisi sistemica".
Pur considerando
"buone" le nuove norme sul bail
in, l'Economist
fa notare che in Italia oltre 200 miliardi di titoli bancari sono in mano a
piccoli investitori. Negli altri Paesi dell'Eurozona succede, invece, che la maggior parte
dei titoli spazzatura sia in mano a investitori istituzionali. "Obbligare gli italiani comuni ad
accollarsi di nuovo le perdite danneggerebbe pesantemente Renzi, facendo
svanire la sua speranza di vincere il referendum sulle riforme costituzionali in autunno", conclude
il settimanale suggerendo all'Unione europea di cambiare la normativa sul bail in "escludendo gli investitori privati
che detengono i titoli" dai soggetti coinvolti nel
salvataggio.
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