Draghi gli fece presente che non sarebbe la prima volta che un paese si fa aiutare dalla Troika per le riforme. Anche dopo i rimbrotti della Bce, Renzi si è convinto che l’establishment lo sostituirebbe volentieri proprio con Draghi. Preoccupato anche per il solido rapporto Draghi-Napolitano…
“Se non ce la fai a fare
le riforme, puoi sempre farle fare alla Troika. Non sarebbe la prima volta. In
Grecia ha funzionato…”. Mario
Draghi gliela avrebbe prospettata così.
Per lui solo parlare di “Troika” significa fine del suo governo,
commissariamento umiliante.
I famosi salotti buoni, i grandi gruppi industriali ed editoriali, scommettono in una sua sconfitta per poi proporre come salvatore della patria, l’unico uomo che avrebbe la totale fiducia dell’Unione Europa, dei mercati finanziari e financo del Quirinale, Mario Draghi.
I famosi salotti buoni, i grandi gruppi industriali ed editoriali, scommettono in una sua sconfitta per poi proporre come salvatore della patria, l’unico uomo che avrebbe la totale fiducia dell’Unione Europa, dei mercati finanziari e financo del Quirinale, Mario Draghi.
Quella di Draghi è
diventata, nel cerchio stretto del Rottamatore,
una piccola, grande ossessione. «Vogliono
farmi fuori e mettere al mio posto Mario Draghi», ha confessato
a un amico.
«Certo con me non sarà facile come con Mario Monti o con Enrico Letta».
Ma le pressioni dell’establishment si fanno sentire.
«Certo con me non sarà facile come con Mario Monti o con Enrico Letta».
Ma le pressioni dell’establishment si fanno sentire.
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