Sono state un vero e proprio flop le primarie organizzate dal centrosinistra in vista delle elezioni regionali di novembre: si sono recati ai seggi appena 58.000 elettori. Confrontando i dati delle precedenti consultazioni in Emilia-Romagna, il risultato è davvero poca cosa, alle precedenti primarie risposero all’appello più di 400.000 persone.
La militanza PD, non andando a votare, ha inteso mandare un segnale chiaro alla dirigenza del partito, solo l’establishment non ha disertato le urne, optando per il classico candidato d’apparto, l’ex braccio destro del presidente dimissionario Errani, Stefano Bonaccini.
Il PD dovrà tenere conto di questo trend negativo. Lo zoccolo duro del partito si sta ammorbidendo, il centrosinistra comincia a tremare. Sta per chiudersi una delle pagine più negative della sinistra emiliano-romagnola, cominciata con le dimissioni di Errani dopo la sua condanna sul caso Terremerse, alle quali ho contribuito in prima persona, proseguita col passo indietro di Richetti alle primarie, e poi la guerra tra correnti e le ipotesi di candidati calati dall’alto.
Forza Italia e tutto il centrodestra sono pronti a raccogliere la sfida, stravolgeremo l’architettura della Regione Emilia-Romagna, partendo dal sostegno all’occupazione, un impegno serio per rilanciare il sistema economico, diremo finalmente basta alla pioggia di fondi regionali riservati alle grandi cooperative rosse improduttive e a quei tanti istituti di “amici” mascherati da centri di ricerca o associazioni culturali. Fabio Filippi, Consigliere Regionale Forza Italia
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