E ADESSO COMMISSIONE D'INCHIESTA SUI FATTI OSCURI
CHE HANNO STRAVOLTO CON UN GOLPE LA DEMOCRAZIA IN ITALIA. QUESTA SENTENZA
IMPONE DI RISCRIVERE LA STORIA DI QUESTI ANNI. ED URGE, COME MINIMO
RISARCIMENTO, LA GRAZIA SUBITO PER SILVIO BERLUSCONI, SE ESISTE UN PO' DI
DECENZA
Non ci sono incertezze nel dispositivo della
sentenza, nessun rimando a formule dubitative. É stata una panzana immensa,
ciclopica. Un masso che ha schiacciato la reputazione di per anni, e con lui
quella Berlusconi dell'Italia. Una frana ignobile che ha mutato il corso
della storia del nostro Paese, dirigendola verso il baratro dove sappiamo di
essere con la sequenza di Monti, Letta e Renzi.
Respiriamo. Respira l'Italia. Esistono giudici a Milano. Esiste questa
benedetta giustizia sempre invocata e così spesso tradita. Il risarcimento è
impossibile. Esistono cose che non hanno prezzo. E qui siamo di fronte a un
castello cementato meticolosamente, fatto di menzogne ideologiche, pedinamenti
e intercettazioni costati decine di milioni, invasivi dell'intimità delle persone.
Ma questo è niente: il danno è incalcolabile per
il nostro popolo.
La giustizia ha invaso la politica. Ha messo in
mano l'Italia alle potenze straniere, determinando un golpe. Basti dire che
l'operazione per cacciare Berlusconi da parte di Sarkozy e Merkel si è
appoggiata, secondo la testimonianza di Tim Geithner, sull'impossibilità di
collaborare con l'uomo del “Bunga Bunga”. Il bunga bunga vergognoso l'ha
ballato la procura con la sinistra italiana, in associazione esterna e interna
con i nemici del nostro Paese.
Ora – bisogna dirlo – la giustizia rimette a posto
le cose. Vuol dire che il totalitarismo giudiziario ha trovato anticorpi
proprio tra le toghe, sottoposte a chissà quali pressioni (concussione?) per
non assolvere, perché questo avrebbe delegittimato l'eroica Boccassini e il suo
gran visir Bruti Liberati.
C'è speranza. Esistono risorse magnifiche in ogni
ambito dello Stato e della società.
Non abbiamo mai avuto dubbi. Non perché siamo
ciechi, ma perché ci vediamo benissimo. L'innocenza di Berlusconi è stata sin
da principio palese anche a cento chilometri di distanza.
Vale per noi che lo conosciamo bene, ma a occhi
sgombri dalla trave del pregiudizio, avrebbe dovuto dir qualcosa di orribile
sulle indagini il madornale travisamento di fatti, il dispiegamento
completamente abnorme di forze in funzione della violazione della privacy delle
persone, la loro esposizione senza rispetto, come se fossero pupazzi da
squartare in pubblico.
L'arringa difensiva di Franco Coppi ha convinto
persino gli osservatori meno sospettabili di simpatie berlusconiane.
Quello
che vogliamo testimoniare è la nostra totale, razionale, affettiva condivisione
della vittoria in questa battaglia con il Presidente Silvio Berlusconi. Abbiamo
avuto fiducia nella forza della verità.
Ora
la verità non può fermarsi a quei fatti di questura di Milano e di Arcore. Deve
rompere la diga delle complicità, questa verità deve tracimare in ogni ambito.
La
sentenza mostruosa sulla (inesistente) frode fiscale è maturata nel clima
determinato da una sentenza infamante. E anche lì la revisione del processo e
il tribunale di Strasburgo consentiranno il ripristino dell'onore non solo e
non tanto di Berlusconi, quanto della giustizia medesima.
Intanto
un minimo di risarcimento crediamo debba essere versato subito dallo Stato (e
dal suo Capo) a Berlusconi e al popolo che si identifica con lui: ed è la
grazia, adesso, senza tergiversazioni.
Non
facciamo l'elenco di quanti dovrebbero chiedere scusa: non lo faranno. Poco
male. Ci consola sapere che stanno malissimo, e che forse, se ce l'hanno,
qualcuno li perseguiterà a lungo: la loro coscienza. Ma forse ci illudiamo,
l'hanno venduta all'odio ideologico da piccoli.
Intanto.
Berlusconi l'ha confermato e arcigarantito. Il Patto del Nazareno vale. Non
l'ha scritto coi giudici, non erano loro a doverlo approvare o bocciare.
Berlusconi non l'ha sottoscritto in condizioni di minorità ma di piena
responsabilità.
Ha
sempre fatto prevalere l'interesse nazionale al suo sacrosanto risentimento.
Dopo
questa conclamata dichiarazione di innocenza, Berlusconi, che è stato, è e sarà
comunque il leader dei moderati italiani, continuerà a essere lo statista che
vede il bene del popolo come suo orizzonte di vita.
Lo
sarebbe stato comunque. Ma così di più.
La
vittoria della verità mette le ali a Forza Italia e all'Italia.
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