In questi giorni alle imprese e alle famiglie sono arrivate le cartelle
per il pagamento della TARI, come si chiama ora la nuova tassa sui rifiuti,
dopo la notevole mazzata per la TARI, due prelievi forzati che stroncano l’economia della provincia
ravennate. La Tari, la nuova tassa sulla raccolta e gestione dei rifiuti, è
un’imposta che va a coprire il 100% dei costi, dev’essere versata da chi occupa
a pieno titolo un’immobile, e calcolata sia sulla base dei metri quadrati
dell’abitazione che sul numero dei residenti. L’imposta è calcolata secondo il
piano economico finanziario del soggetto gestore dei rifiuti il gestore unico
in accordo con Agenzia territoriale Regionale dell’Emilia-Romagna per i servizi
idrici e rifiuti (Ex ATO provinciale) istituita nel 2011, nel consiglio fa
parte il presidente della Provincia di Ravenna Claudio Casadio. La Provincia di
Ravenna fa parte dell’ AATO Ravenna
ente gestore, nell'Ambito Territoriale ottimale
il servizio di gestione dei rifiuti urbani e assimilati è svolto dal
gestore: HERA spa
Bologna divisa in due zone: Ravenna e Imola – Faenza. Esiste anche un
Osservatorio Regionale non individuabile e
nel sito ufficiale non c’è la tariffa per il 2014, ma solo quelle del
2012, ed emerge che non c’è differenza
di tariffe fra comune e comune.
Le proposte di tariffa
registrano aumenti che in alcuni casi superano il 100% rispetto al 2013 trasformando
così la Tari in una vera e propria patrimoniale sull’immondizia: inoltre
il 10% di Iva, detraibile fino allo scorso anno, oggi rappresenta un successivo
costo che grava ancora di più sui bilanci aziendali. La prima rata arrivata nei
giorni scorsi da pagare entro il 31 luglio è purtroppo soltanto una piccola
anticipazione della stangata che si completerà
per la fine dell'anno. L’Agenzia e i Comuni mancano della volontà di
rivedere la ripartizione del costo del servizio tra utenze domestiche e non domestiche,
da sempre sbilanciata sulle aziende della provincia. Non è possibile che,
mediamente, il 30% delle superfici complessivamente occupate dalle aziende sul
territorio provinciale paghi oltre il 40% del costo del servizio, ma con
disuguaglianze fra settori e settori e Comune e comune con diverse realtà
economiche. RILEVATO:L’agenzia regionale e l’ente gestore Hera non si
vergognano a pretendere di anno in anno somme sempre maggiori per lo
smaltimento dei rifiuti domestici e non domestici; Hera ha fatto utili
nell'anno 2013 pari a 181,7 milioni di euro (+35.2% rispetto al 2012). E mai
possibile che in un periodo di ristrettezze economiche come queste in cui
aziende e privati sono costretti a tirare la cinghia, ci siano imprese che
operano in regime di monopolio che
fanno oltre 180 milioni di euro di utile con un incremento rispetto all anno
precedente del 35.2%, in parte suddiviso con i comuni proprietari. Gli
amministratori comunali della Provincia di Ravenna cosa fanno per mantenere in
piedi un sistema di piccole e medie imprese che in Italia rappresentano
l'ossatura del sistema produttivo e quindi occupazionale, che se scompaiono non
ci sarà chi paga queste tasse. Gli amministratori non capiscano che le famiglie
e gli imprenditori ravennati da soli non ce la fanno più e da anni stanno
gridando a gran voce basta. Il presidente della Provincia di Ravenna parte del
consiglio di amministrazione AGTR non si sa cosa abbia fatto per l’economia
ravennate, non avendo mai svolto una relazione in merito al Consiglio
Provinciale. La Provincia vuole sanare il debito, da lei creato insieme ai
comuni e alla Camera di commercio, da STEPRA
di oltre 30milioni, portando via le risorse alle banche nei confronti delle
aziende sane, invece di fare pagare ai responsabili del danno, è meglio che si
interessi di tutta l’economia ravennate che si trova in uno stato di “gravità”
anche per causa di queste tariffe insensate; Interroga la Giunta per sapere Se intenda riferire in consiglio Provinciale di quanto ha
fatto nel consiglio di amministrazione dell’Agenzia territoriale Regionale dell’Emilia-Romagna
per i servizi idrici e rifiuti (Ex ATO provinciale). Se intende intervenire al fine di garantire l’equità
fiscale, sul versamento di tasse e imposte, nei vari settori; Se intende riscontrare la
disponibilità ad alleggerire le procedure burocratiche previste per la
richiesta di agevolazioni. Se intende
chiedere ai Comuni le richieste di mantenere le tariffe 2013, rivedere i
regolamenti, i costi e la loro ripartizione tra domestico e non domestico e la
necessità di rinviare o rivedere a settembre l'approvazione delle delibere
tariffarie e del regolamento Tari; Se
intenda sostenere l’applicazione di tariffe articolate da comune a Comune, per
le tariffe diverse per genere di attività o riduzioni percentuali sulle diverse
attività e anche con quelle attività stagionale. Se intende alleggerire le tariffe nei
confronti della zona collinare e in particolare di Brisighella, dove la strada
provinciale chiusa per un anno, ha creato notevoli danni all’economia, senza
che nessuno abbia riconosciuto un “centesimo” nei confronti dei brisighellesi e
le sue aziende. . Il Consigliere Provinciale Forza Italia Vincenzo Galassini
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