venerdì 28 febbraio 2014

DELENDA ROMA. VIA MARINO. SOLDI DI STATO SOLO A UN COMMISSARIO. 100 I COMUNI SULL’ORLO DEL FALLIMENTO. I SINDACI METTONO LE TASSE. IMPARINO A TAGLIARE. COME A NEW YORK. ANCHE NAPOLI E’ FALLITO PER LA CORTE DEI CONTI


. Sul Salva-Roma bis si basava l’intero bilancio 2013 del Comune di Roma, e senza un nuovo provvedimento non solo non è possibile definire il bilancio 2014, ma la Capitale andrebbe dritta verso il default. E il sindaco Marino verrebbe "commissariato" d'ufficio. Ipotesi rispetto alla quale il sindaco ha pensato anche alle dimissioni. Anche Catania, come Alessandria, Napoli, Parma e Torino, sull’orlo del fallimento. Sono centinaia i Comuni italiani sull’orlo del fallimento e migliaia quelli con i conti in rosso. Decine di migliaia invece sono i posti di lavoro a rischio perché direttamente legati ai servizi che i Comuni mano a mano stanno riducendo e tagliando. Peccato, mancano Messina e Milazzo. Come mai? E con l’Italia che sprofonda sempre di piu’ nella poverta’. "

Napoli, il Comune è fallito per la Corte dei conti. Incapacità di riscossione fiscale e multe cancellate. Serve un decreto ad hoc. E ripianare un buco enorme.

Il Comune di Napoli è fallito. Ad annunciarlo è la Corte dei conti che, nella sua relazione sul 'Controllo regionale per la Campania', ha riportato i numeri del dissesto finanziario del comune partenopeo. Una situazione tanto drammatica da poter indurre il sindaco Luigi De Magistris a richiedere un provvedimento del governo, un 'Salva Napoli' che potrebbe così ridare respiro al bilancio cittadino. TRIBUTI NON RISCOSSI. Il documento della Corte dei conti, consultato da la Repubblica, rileva un buco miliardario. A pesare sarebbe l'incapacità dell'amministrazione di procedere alla riscossione fiscale di sua competenza, come Imu/Ici e Tarsu. Il tasso di evasione, infatti, ha raggiunto livelli giganteschi: tra il 2009 e il 2011 i tributi propri, così come le multe per infrazioni al codice della strada, hanno registarto un tasso d'evasione superiore al 50%.  DE MAGISTRIS: «SERVE UNA LEGGE SPECIALE». Per comprendere l'impatto di un livello tanto elevato di evasione fiscale, basti pensare che nel 2012 le entrate mancate per le casse del Comune sono ammontate a 1,15 miliardi.


«Fa rabbia anche a chi come me pensa che non si debba andare a Roma con il cappello in mano, che prima Alemanno poi Marino ottengano una legge speciale per la capitale e invece per Napoli ci si giri dall'altra parte», ha dichiarato il sindaco De Magistris. MULTE CANCELLATE DAL COMUNE. Un'ammissione che tuttavia non cancella una responsabilità diretta imputabile alle ultime amministrazioni comunali sul buco di bilancio. Guardando alle multe stradali cancellate dallo stesso Comune, come riportato nella relazione della Corte dei conti, «le percentuali di cancellazioni presentano un andamento più consistente negli ultimi 5 anni» avvicinandosi al 30% per una «fisiologica e coerente» difficoltà di riscossione delle contravvenzioni. ALTI COSTI DEL PERSONALE. Un trend che, secondo la Corte, potrebbe solo peggiorare nei prossimi anni, vista l'incapacità di riscossione delle tasse da parte del Comune partenopeo. Non solo, le casse sarebbero affondate anche a causa del 'peso' eccessivo dei costi del personale; secondo la Corte, infatti, le stime delle spese per questo capitolo sarebbero state sottostimate dal Comune, destando ulteriori preoccupazioni tra i giudici. CONTI 'RIPULITI' DAL COMUNE. La situazione debitoria, tuttavia, andrebbe avanti da almeno un decennio e il Comune è stato già costretto a un enorme piano di svalutazione tra il 2011 e il 2013, portando così a un disavanzo di amministrazione di 783 milioni di euro. A BILANCIO CREDITI DEL '93.  Ma le multe e le tasse sui rifiuti, secondo quanto rilevato dalla Corte dei conti, continuavano a non essere pagate, imponendo così un'ulteriore verifica del bilancio cittadino da parte dei giudici, non convinti dall'intervento del Comune, il quale si è ostinato negli ultimi anni a inserire in bilancio crediti che risalivano addirittura al 1993, pur di 'ripianare', in modo artificioso, i conti. PROSSIMO UN DECRETO 'SALVA NAPOLI'? Il risultato, quindi, è che un intervento dello Stato sarà, con ogni probabilità, indispensabile. Un provvedimento sul modello 'Salva Roma' appare ormai l'unica possibilità per il Comune di Napoli per uscire da una debito impossibile da ripianare autonomamente dall'amministrazione cittadina. Venerdì, 21 Febbraio 2014

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