E’ impossibile ottenere dati ufficiali sulle
pensioni d’oro in Emilia-Romagna. Nella patria delle cooperative rosse, dei
partiti rossi, delle amministrazioni rosse, della finanza rossa reputiamo sia
corretto e coerente nei confronti della cittadinanza pubblicare i nominativi
dei maxi-pensionati della nostra regione. Dai dati forniti dal Ministero
risultano circa 10.000 cittadini
italiani che percepiscono rendite pensionistiche superiori ai 10.000 euro mensili, di questi ben 291
superano i 24.050 euro, per un importo medio annuo di 394.000 euro.
Presumibilmente, anche in Emilia-Romagna sono in molti a fruire di questi
benefici d’oro. Attraverso un’interrogazione regionale ho preteso di ottenere
questo dato, comprensivo dei singoli nominativi dei pensionati, della loro
provincia di residenza, del settore d’impiego in cui gli stessi hanno operato,
distinguendo il pubblico dal privato. Temiamo, infatti, che la maggior parte di
questi super ricchi provenga proprio dal pubblico, sfruttando posizioni
ottenute forse per la fedeltà al partito politico di appartenenza. Con la
nascita di Forza Italia, e la discesa in campo di Silvio Berlusconi, si è
cercato di scardinare un sistema ingessato, controllato dai cosiddetti poteri
forti. Ci siamo trovati di fronte un muro troppo spesso per essere abbattuto.
Un sistema che ancora resiste, nonostante le richieste di equità e giustizia da
parte della cittadinanza. La vecchiaia, come diceva Totò, è una livella per la
morte, non ci paiono degne di uno stato civile ineguaglianze come queste. Fabio
Filippi
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