Tanto per
fare un paio di esempi: l’ambasciatore italiano a Parigi porta a casa 20.995 euro al mese, l’omologo tedesco 8.449; l’ambasciatore italiano a Mosca
è retribuito con la bellezza di 26.998
euro al mese, mentre il suo omologo tedesco con 10.018. Una sproporzione abissale che non sembra affatto
preoccupare la Farnesina.
Negli ultimi mesi la rete diplomatica italiana non è certo brillata la sua
efficienza. I marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono ancora
ingiustamente trattenuti in India. L’ex terrorista Cesare Battisti si sollazza
sulle spiagge di Rio de Janeiro. Per non dimenticare lo schiaffo a quei
genitori rispediti a casa dal Congo senza i figli adottivi. Adesso i
diplomatici finiscono nel mirino dell’opinione pubblica per i lauti guadagni che ogni mese si portano a
casa. A far le pulci alla Farnesina è il sito Lavoce.info riportando le
remunerazioni degli ambasciatori italiani e mettendole a confronto con quelle dei
tedeschi. “Sono remunerazioni
teoriche, che assumono un ambasciatore senza moglie e senza figli – spiega
Roberto Perotti che coordina un gruppo di lavoro della segreteria di Matteo
Renzi sulla spesa pubblica – i dati italiani mi sono stati forniti direttamente
da funzionari del ministero degli Esteri, quelli tedeschi sono basati su fonti
ufficiali scaricate da internet”. In media, le remunerazioni nette italiane sono due
volte e mezzo quelle tedesche. Con punte che, in Europa e in America del Nord,
arrivano quasi a trplicarsi. A Tokyo, per esempio, l’ambasciatore italiano
prende 27.028 euro al mese, mentre quello tedesco deve “accontentarsi” di
10.018. E ancora: a Washington l’ambasciatore italiano guadagna 24.606 euro al
mese, mentre quello tedesco 9.495 euro.
“Sia gli
ambasciatori tedeschi sia quelli italiani hanno ovviamente diritto
all’abitazione”, ricorda Perotti. Secondo un’indiscrezione di Wall Street Italia, il
rappresentante italiano alle Nazioni Unite di Ginevra, che guadagna 19.757 euro
al mese mentre il suo omologo tedesco ne prende 8.449 euro, risiede “in una villa a con 12 bagni da 22 mila
euro di affitto al mese”. Casa a parte, la rete diplomatica
italiana gode anche di una indennità per le spese
di rappresentanza che può variare da 4mila euro mensili a
Pretoria a 22mila euro a Tokyo. Con tutti questi soldi gli ambasciatori possono
pagarsi il leasing e la benzina della macchina di servizio, i viaggi di
rappresentanza, i domestici, i ricevimenti e così via. E gli ambasciatori
tedeschi? Tutte le spese di rappresentanza sono a carico della sede.
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