Ci
associamo al grido contro il grillismo, che non fa gentilmente cri-cri,
ma grugnisce come gli animali più uguali degli altri nella fattoria orwelliana.
Questi insulti sessisti sono però un dato che veniva tranquillamente perdonato
ai grillini e ai loro antesignani se a esserne vittima erano donne del
centrodestra.
Ci
ricordiamo male o a Piazza Navona, nel 2008, sul palco di sinistra si
imbastì un prese quel del grillismo? La manifestazione si intitolava “No
Cav” e la frase più innocua che si udì è questa di Sabina Guzzanti:
"Osteria delle ministre/paraponzi ponzi po/le ministre son
maestre/paraponzi ponzi po/e se al letto son portento, figuriamoci in
Parlamento ". Le ministre erano ovviamente del Pdl.
Compiacimento a sinistra. Ora che alle loro deputate è indirizzato il
medesimo sghignazzamento truce e sessista, apriti cielo. Il cielo scaglierà
senz’altro fulmini.
Ma almeno il cielo è
giusto e saetterà anche contro le precedenti oscene violenze verbali. Adesso interviene il presidente Napolitano, la Conferenza
episcopale si scandalizza. Giustamente. Se lo fanno ora, perché non ieri?
Offendere la Boldrini è una minaccia alla democrazia, insultare Carfagna
e Gelmini, un’opinione forse colorita ma accettabile?
In realtà chi
insulta, vogliamo chiarirlo una volta per tutte, non sono gli otto
milioni di cittadini che hanno votato Grillo, ma il capocomico e i suoi
deputati. Costoro specialmente con i loro giannizzeri del Web, che
impazziscono per la notorietà e il potere acquisito, arrivano da lì, dai No-Cav,
dalla sinistraccia che Renzi oggi sta cercando di spingere verso sponde
occidentali di civiltà.
Molti
di questi elettori invece, come dimostra lo studio dei flussi elettorali
di Roberto D’Alimonte, arrivano dal centro e dal centrodestra. Sono
dunque gente nostra, schiacciata dalla crisi, e che non spera più
esca qualcosa di buono dalla politica, comunque essa sia. Ma non è gente votata
allo stupro mediatico e virtule. Conquistiamoli. L’invito di Berlusconi
a dialogare e incontrare questa fetta di società, di ceto medio disperato,
sedotta da Grillo e sacrificata ad una pura politica di ribellismo, è sacrosanto.
Così come quello di venire incontro alle esigenze di tanti giovani tagliati
fuori dal lavoro e dalla speranza. Come scrive Giuliano Ferrara,
sono stati ingannati.
Grillo è un fuorilegge della
democrazia. La sinistra l’ha coltivato. Sia punito Grillo, scrive
“Il Foglio”. Ma anche la sinistra che lo ha vezzeggiato. E i diversamente
grillini che lo hanno rincorso su giornali e tivù.
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