Ormai la notizia non è più
un segreto e, dalla Cina all'Australia (ultima fonte) è palese: la Cina si
prepara ad esportare energia elettrica verso l'Europa. Contravvenendo agli ipocriti accordi presi con il COP21
continuano a costruire centrali a carbone e saranno nella condizione di godere
di un eccesso di generazione a breve. Contestualmente, in Germania 6.9 milioni
di persone vivono in una condizione di povertà energetica e sono costrette a
spendere oltre il 10% del proprio reddito per pagare l'energia a causa delle
sovvenzioni per le energie rinnovabili. Lo scorso anno 350 mila famiglie sono
state scollegate dalla rete e 800 mila soffrono gravi difficoltà per pagare la
bolletta, mentre industrie come la BASF, la BMW ed SGL Carbon hanno trasferito
le proprie attività negli Stati Uniti ove l'ampia disponibilità di gas naturale
(permessa dal fracking) e del nucleare (entrambi ancora per poco) permettono di
accedere all'energia elettrica a costi irrisori. La Cina afferma che l'energia eolica è una sciocchezza inutilmente
costosa e preferisce investire nella generazione di energia nucleare (in
costruzione da 8 a 10 centrali l'anno da qui al 2030), gas (in costruzione
almeno 10 centrali al mese) e carbone (in costruzione 2 centrali al giorno). https://stopthesethings.com/…/china-wont-waste-its-time-on…/
Così la Cina è pronta ad
approfittare del danno auto-inflitto dalle potenze occidentali e sponsorizzato
dall'ONU per fornire loro ciò che oggi loro non hanno o lo hanno a costi
eccessivi. Contestualmente l'Australia, dopo le elezioni e la perdita del
premier Abbott è tornata ad investire (e bruciare) ingenti capitali con le
energie rinnovabili, adesso anche attraverso l'accumulo di energia. Appena 100 famiglie per un progetto pilota,
saranno sovvenzionate dallo Stato a spese della comunità intera per
"ridurre gli impatti" dell'inquinamento ambientale, in misura del
tutto effimera (l'Australia ha autorizzato nuove miniere a carbone) e del
tutto marginale rispetto al resto del mondo, il 2%.
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