La prima casa diventa
pignorabile. Lo ha deciso la maggioranza che sostiene il governo Renzi che ha
bocciato le mozioni dell’opposizione. Tutti respinti i documenti della
opposizione, volti a bloccare gli espropri delle prime case. Tra queste appunto
la mozione di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale nella quale si chiedeva che
la prima casa non fosse pignorabile. Come ha spiegato Gaetano Nastri
illustrando nell’Aula della Camera a fronte della grave crisi economica che
perdura colpendo le famiglie, «il governo deve ad adottare le opportune
iniziative, anche normative, volte a ridurre il fenomeno delle espropriazioni
di immobili adibiti ad abitazione principale, prevedendo l’impignorabilità
totale della prima casa di abitazione». Una richiesta caduta nel vuoto.
«Da oggi è
possibile perdere la prima casa anche per un piccolo debito, diciamo
grazie a Renzi, è lui che porta via il bene primario degli italiani. Siamo un
paese dove il governo porta sempre più alla disperazione ed alla povertà le
famiglie», denunciano i deputati di M5s. Accanto alla contestazione dei
deputati del Movimento 5 Stelle è arrivato anche l’allarme di Paola Binetti. «Sorprende – denuncia la
deputata di Area poolare – che il governo per dare parere favorevole alla
mozione chieda che venga tolto proprio il primo punto: quello che parla di
impignorabilità della prima casa. Ciò in flagrante contraddizione con quanto
disposto sia dal decreto-legge “del fare”, in cui all’articolo 52 si dice
chiaramente che l’agente della riscossione non può dare corso
all’espropriazione se la casa è l’unico immobile di proprietà del debitore» sia
«con la sentenza della Corte di cassazione, del 12 settembre
2014, che stabilisce l’impignorabilità da parte di Equitalia». Richieste
cadute nel vuoto.
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