«Presidente, mica vorrai lasciare la leadership a Della Valle?». Si
sono preoccupati i berlusconiani dello stretto giro, appena hanno sentito l'ex
Cavaliere lanciare la sua benedizione al nuovo movimento politico di Mister
Tod's. Della Valle non era un nemico? Non più. L'altro giorno l'imprenditore
marchigiano ha definito «un sòla» Renzi, e Silvio ha goduto e gli ha fatto
arrivare i suoi complimenti. In più l'idea di Della Valle di entrare in
politica è in linea con lo schema Brugnaro. Ovvero l'imprenditore diventato
sindaco di Venezia e simbolo della nuova frontiera cara a Berlusconi: gli
esterni nè di destra nè di sinistra che possono ridare la vittoria ai moderati.
Silvio a Milanello, presentando il nuovo allenatore Mihajlovic, parla di Della
Valle: «E' un ottimo imprenditore. Ed è nuovo come politico». Ancora: «Occorre
avere più persone come lui che decidono di dedicarsi al bene del proprio
Paese». Un endorsement. Silvio lascia e avanti Diego? «No, nessuna investitura
- spiega in privato Berlusconi ai suoi - perchè le investiture non le do io,
bisogna essere capaci di conquistarsele nel popolo». Nella federazione di
movimenti nuovi e non partitici, che Berlusconi ha in mente, porte spalancate
per «Noi italiani». Chi dovrà comandare il fronte anti-renziano poi si vedrà. E
intanto i due imprenditori sono sulla stessa barricata dell'opposizione a Renzi
che - parola di ex Cav - è uno che fa politica da quando è piccolo e questi
professionisti del partitismo non fanno il bene dell'Italia». La metamorfosi di Della Valle da amico di
Renzi a pupillo di Berlusconi Dopo l'intesa del passato oggi il premier lo
liquida con poche parole: "Il mal di pancia degli imprenditori non mi fa
venire il mal di testa"
Erano così belli.
Fotografati per le strade di Firenze dopo aver fatto colazione insieme. Fianco
a fianco allo stadio ad assistere alle gare casalinghe dell'amata Fiorentina.
Sembravano amici per la pelle. Una coppia indistruttibile. Il
"rottamatore" della politica e il "rottamatore" dei poteri
forti. Invece anche i grandi "amori", prima o poi sono destinati a
finire. E oggi che Matteo Renzi è a Palazzo Chigi, Diego Della Valle rischia di
diventare il suo principale avversario.
Per di più sponsorizzato
da Silvio Berlusconi che in passato aveva avuto più di un'occasione di scontro
con il patron della Tod's. Insomma il Cavaliere
punta su Della Valle per costruire il centrodestra sul futuro (magari
coinvolgendo anche altri imprenditori come Alfio Marchini o ex banchieri come
Corrado Passera). Una sorta di ritorno alle origini quando il leader di Forza
Italia si proponeva come l'uomo nuovo contro i "politici di
professione".
Al contrario Renzi non
gradisce il protagonismo di Della Valle che a settembre dovrebbe lanciare il
suo movimento Noi Italiani e
che giorni fa, ospite su La7 aveva spiegato che "nell’esecutivo ci sono
persone che hanno competenze ma che vengono scavalcate continuamente". Una
critica al leaderismo del premier che oggi, intervistato dal Tg5, replica:
"Certo ci sono alcune realtà dell'impresa e storici imprenditori che hanno
un grande ruolo nel nostro sistema che hanno un pò di mal di pancia. È tutto
utile, ma il loro mal di pancia non mi fa venire il mal di testa" Caro
Matteo, parli da uomo ferito.
Redazione online
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