“Renzi ci ha riempito per un anno e mezzo di etica
e di moralità, secondo lui, e adesso ci troviamo a raccontare i peggiori
comportamenti possibili. Altro che prima Repubblica, nella prima Repubblica non
si facevano queste cose. Il caso De Luca, il caso Pessina in Liguria, vicende
inquietanti”. “Ma dobbiamo dire grazie a Renzi, sta facendo una campagna
elettorale al contrario, a nostro favore. Il cappotto di cui parlava gli si è
rivoltato, altro che 7-0. Vinciamo in Veneto con Zaia, vinciamo in Campania con
Caldoro, vinciamo in Liguria con Toti, e ce la giochiamo alla grande anche in
Umbria e nelle Marche. Può finire 4-3 per noi. E con un risultato del genere
Renzi andrebbe a casa un istante dopo. Se così fosse sarebbe il Partito
democratico stesso a mandare a casa Renzi”. “Ci sarà l’effetto D'Alema. Nel
2000 l’allora presidente del Consiglio, che aveva come Renzi conquistato il
potere con un colpo di palazzo, partiva avvantaggiato nei sondaggi e poi perse
rovinosamente le elezioni regionali. Doveva suonarle, finì suonato. È così
accadrà con la meteora Renzi”.
REGIONALI: BRUNETTA, TOSI E FITTO
PERFORMANCE LOCALI, NO SPAZIO NAZIONALE
“Solo il centrodestra unito può rappresentare
un’alternativa credibile a questa sinistra delle chiacchiere. Non c’è spazio
per altre avventure, non c’è spazio per terzi poli”. “A livello nazionale è
maturato uno spazio per Tosi o per Fitto? Assolutamente no. Saranno due
performance locali, localistiche, senza alcuno spazio nazionale e destinate
dunque a fallire”. “La politica è una scienza esatta: o individui uno spazio
nazionale ‘conquistabile’ oppure non arrivi da nessuna parte. E questo lo dico
al di là delle persone, non voglio parlar male di nessuno, faccio solo un
ragionamento politico”.
“Basta vedere che fine ha fatto l’Ncd di Alfano
che, nelle loro premesse, avrebbe dovuto ricostruire il centrodestra: il
partito di Alfano non c'è, non esiste. Qualcuno sa come sono collocati in
queste elezioni regionali? In ogni regione alleanze diverse dettate
dall’opportunismo e dalla contraddizione. In molti casi Alfano da una parte e
Casini dall’altra”.
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