venerdì 29 maggio 2015

LA VERGOGNA DEI VITALIZI: TOGLIERE SUBITO


Talvolta vale pure il processo inverso: un brand è talmente forte che lo si può anche declinare in politica. Ne sa qualcosa Luigi Biscardi (-531mila euro), al Senato dal 1992 al 2001 con il Pds-Ds. È il fratello del famosissimo Aldo, quello del Processo del lunedì . Entrambi avevano il cuore a sinistra da giovani. L'Aldo nazionale passò da Paese Sera al Tg3 in un sol colpo. Anche il partito aveva bisogno di uno sgub . "Armando Cossutta (6.939), Arnaldo Forlani (6.062), Fausto Bertinotti (4.987), Oliviero Diliberto (4.992), Claudio Martelli (4.992), Romano Prodi (3.022), Stefano Rodotà (4.992), Francesco (6.408), Enzo Bianco (5.601), Antonio Di Pietro (3.992), Luciano Violante (6.015), Nicola Mancino (6.939)". Ma "non soltanto i politici di professione godono dei vitalizi  e così nella lista troviamo sindacalisti, imprenditori, magistrati, giornalisti e avvocati. Tra gli avvocati figurano Gaetano Pecorella (4.372 euro) e Carlo Taormina (2.150); tra i giornalisti Rossana Rossanda (2.124), Eugenio Scalfari (2.270) e Demetrio Volcic (2.934); tra i magistrati Giuseppe Ayala (5.692), tra gli imprenditori Vittorio Cecchi Gori (3.408), Luciano Benetton (2.381) e Santo Versace (1.589). Ma nella lista ci sono anche registi come Franco Zeffirelli (3.408) e critici d’arte come Vittorio Sgarbi (5.007). Eugenio Scalfari prende ogni mese un assegno lordo di 2.162,52 euro. Gli ex parlamentari Paolo Cirino Pomicino una differenza di 775 mila euro a suo favore. Pure l’ex campione del Milan Gianni Rivera gode di un vitalizio che supera i 5 mila euro che, considerati i contributi versati, “gli ha dato “un vantaggio di 547mila euro”. L’ex ministro Giuseppe Guarino, invece, che ci ha guadagnato 496mila euro, mentre Sandra Bonsanti, ex giornalista di Repubblica, ha uno spread a suo favore di 411mila euro di spread. Per Vittorio Dotti, avvocato ed capogruppo di Forza Italia nel ’94, c’è un guadagno pari a 310mila euro. Tra gli altri nomi illustri anche Chiara Ingrao, , Fausto Bertinotti e Sergio Chiamparino che, hanno “un dividendo da vitalizio che supera i 100 mila euro e arriva fino a 200 mila. Pds presenta un trentottenne consigliere comunale, il segretario fiorentino Leonardo Domenici (-51mila euro il suo sbilancio previdenziale), destinato a diventare cinque anni dopo sindaco del capoluogo. Gli fa idealmente posto un deputato ex dc (Ppi e sinistra non sono ancora alleati): l'ex sottosegretario all'Istruzione Giuseppe Matulli (-600mila euro). Se ne torna a Marradi a fare il sindaco del suo Paese, poi diverrà il vice di Domenici.





Scorrendo l'elenco dei vitalizi erogati dal Senato, infatti, si scopre che dal 1992 al 2001 ha transitato sui banchi di Palazzo Madama Franca D'Alessandro Prisco. Si tratta della suocera di Walter Veltroni e moglie di Massimo Prisco, direttore della federazione statali della Cgil, ha accumulato circa 770mila euro di vitalizi a fronte di una contribuzione di 238mila euro per uno sbilancio complessivo di 531mila euro circa. Una cifra leggermente inferiore a quella di Salvatore Crocetta (-586mila di «buco» previdenziale), fratello dell'attuale governatore siculo Rosario. Incontrare un'altra famiglia importante: quella dei La Russa. Tutti conoscono il simpaticissimo e focoso Ignazio, avvocato fondatore di An, ex ministro della Difesa con il Pdl e oggi difensore dei valori della Destra in Fratelli d'Italia. Un po' meno noto al grande pubblico è il fatto che la famiglia La Russa abbia la politica nel sangue. Il padre di Ignazio era senatore dell'Msi, il fratello è stato invece senatore della Dc prima e del Ccd di Casini poi. Dal '96 non è più parlamentare e così lo sbilancio della posizione è salito a circa 700mila euro. Francesco Covello. Calabrese di Castrovillari, moroteo, ha seguito tutto il cursus honorum : consigliere comunale, assessore provinciale, consigliere regionale, amministratore unico delle Ferrovie della Calabria e, infine, senatore (-659mila euro). Poteva uscire di scena come un uomo qualunque? Certo che no! La figlia Stefania oggi è parlamentare Pd ed è componente della segreteria del partito di Matteo Renzi con delega ai fondi europei. Non è l'unica figlia d'arte: è accaduto a Maura Cossutta, figlia del rigoroso filosovietico Armando (-27.400 euro). È successo anche a Balda Di Vittorio, figlia del leader storico della Cgil. L'ultimo in ordine di tempo è stato Franco Marini, ex numero uno della Cisl che, avendo terminato l'esperienza due anni fa, è ancora in attivo per quanto riguarda la posizione contributiva. In passivo (-256mila euro), invece, è già Antonio Pizzinato, il successore di Luciano Lama alla guida del sindacato di Via Po: un comunista duro e puro, educato a Mosca. In passivo anche Giorgio Benvenuto (-192mila euro) che con lo stesso Lama e Pierre Carniti (-378mila euro, la sua scheda è stata pubblicata lunedì) faceva tremare governi e Confindustria tra gli anni '70 e '80.
Giuliano Urbani (-238mila euro), Raffaele Della Valle (-345mila) e come il giornalista Umberto Cecchi (-347mila euro) la  casiniana Ombretta Fumagalli Carulli (-638mila euro) e di Mariella Cavanna Scirea che nella legislatura successiva entreranno addirittura nella maggioranza di centrosinistra. Franco Rocchetta (-343mila euro), il fondatore della Liga Veneta Giuseppe Dallara (-425mila euro), Enrico Hullweck (-149mila euro) e il senatore Renato Ellero (-235mila). Quest'ultimo, oltre un quindicennio dopo, tornerà agli onori delle cronache come avvocato del presunto acquirente della casa di Montecarlo nella quale viveva il cognato di Gianfranco Fini. La sinistra del 1994, invece, non è molto diversa da quella che si conosce oggi anche se tutti hanno indossato i vestiti nuovi del renzismo. Ci sono pretori d'assalto come Nicola Magrone (-324mila euro), un Michele Emiliano ante litteram , e giornalisti embedded come il socialista Vittorio Emiliani (-428mila euro) che poi sarà ricompensato con un posto nel cda Rai. Rifondazione porta con sé un giovane cossuttiano torinese: Marco Rizzo (-136mila euro). Comunista e operaista un po' fuori tempo massimo.
 La prossima puntata sui vitalizi - sarà dedicata agli ex consiglieri regionali che ci costano 177,4 milioni di euro l'anno".



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