Presentato il piano per passare da 8mila a mille partecipate in un solo anno.
Possibili risparmi derivanti dall’illuminazione stradale.
Possibili risparmi derivanti dall’illuminazione stradale.
“Vorrei rassicurare che non spegniamo le luci nelle strade. Si sta lavorando invece su una proposta di investimento tecnologico che consenta risparmi ed efficienza“.
In audizione alla Commissione per l’attuazione del federalismo fiscale, il commissario alla Spending review Carlo Cottarelli ha annunciato il rapporto sulle partecipate locali. Rapporto che oggi stesso finirà a Palazzo Chigi, sul tavolo del comitato interministeriale per la revisione della spesa. Nel dossier c’è una proposta di razionalizzazione con l’obiettivo di massima indicato dalla politica di ridurre il numero delle partecipate da 8mila a mille in tre anni. “L’obiettivo – ha spiegato Cottarelli – è ottenere un miglioramento nell’efficienza e risparmi”.
Società, consorzi, enti vari partecipati dagli enti locali. Non sarà certo facile mettere le mani sulle partecipate perché da sempre sono il mezzo usato da Regioni ed enti locali per aggirare le norme fiscali (come il blocco delle assunzioni), alimentare i consensi e pagare dazi al politico di turno. Tanto che delle 8mila partecipate individuate da Cottarelli 1.213 sono vere e proprie scatole vuote. Nelle mani dello Stato ce ne sono appena una cinquantina che, a loro volta, controllano altre 526 di secondo livello. A queste se ne sommano altre 5.258 gestite da Regioni, Province e Comuni e 2.214 “organismi di varia natura”. Totale? 8.048. Ma non finisce qui. Perché, come spiega lo stesso commissario alla Spenging review, “sono certo di più”. Un esempio su tutti: l’Enoteca laziale, un ristorante della Regione Lazio dove gli assessori mangiano gratis e il cui debito è lievitato sopra il milione e mezzo di euro. Ed è proprio questa giungla che Cottarelli vuole disboscare. “A regime il rapporto sulle partecipate locali stima un risparmio di due-tre miliardi - ha spiegato in audizione – anche se è difficile una stima corretta perché non è del tutto conosciuta la dimensione delle inefficienze“.
I costi delle partecipate sono stratosferici. Solo le società regionali contano 7.300 dipendenti che, tra il 2009 e il 2012, sono costati un miliardo e 89 milioni di euro a cui vanno aggiunti altri 87 milioni per pagare gli amministratori, 91 milioni per il funzionamento e 75 milioni di debiti. Anche lo Stato, però, non scherza. Per quale motivo il Tesoro controlla la società di consulenze “Studiare sviluppo” o l’immobiliare Eur spa che ha raccolto l’eredità dell’ente che avrebbe dovuto organizzare l’Expo del 1942 a Roma? “Bisogna razionalizzare le partecipate locali – ha insistito Cottarelli – con l’obiettivo di ridurle da 8mile a mille in tre anni”.
Nel corso dell’audizione il commissario alla Spending review è tornato sui possibili risparmi derivanti dall’illuminazione stradale. “Si è molto parlato della necessità dello spegnimento dell’illuminazione stradale per realizzare risparmi – ha spiegato Cottarelli – ma stiamo parlando solo di un abbassamento in località non urbane che porterà un 10% dei risparmi realizzabili in questo settore”. Dal gruppo di lavoro sull’illuminazione stradale, guidato dal ministero per lo Sviluppo Economico, e al quale non hanno ancora partecipato i Comuni, è emersa la possibilità di realizzare due miliardi di risparmi l’anno investendo soprattutto in tecnologie ed efficientamento.
Nessun commento:
Posta un commento