A chiederlo
è stata la Procura regionale della Corte dei conti di Bologna, sequestrati
all'ex capogruppo Pd Marco Monari beni per 610mila euro
Consiglio regionale
dell’Emilia-Romagna. Già
indagati nell’inchiesta della procura sulle cosiddette spese pazze, per
cui un mese e mezzo fa sono stati emessi 42 avvisi di fine indagine, gli
otto rappresentanti dei gruppi consiliari (il nono, Mauro Manfredini della Lega Nord, è morto il 10 ottobre scorso)
sono oggetto ora un importante sequestro di beni immobili e crediti di natura
retributiva e pensionistica da parte della guardia di finanza.
A chiederlo la
procura regionale della Corte dei conti di Bologna, che ha ottenuto dalla
locale sezione giurisdizionale un decreto di sequestro conservativo in favore
dell’assemblea legislativa della regione - che risulta l’ente danneggiato -
fino alla concorrenza del danno patrimoniale contestato, quantificato in oltre
1,2 milioni di euro. Si tratta delle spese dei gruppi consiliari nel
2012, mentre le indagini della procura ordinaria riguardavano i rimborsi da
giugno 2010 a dicembre 2011.
“Al termine degli
accertamenti - fanno sapere le Fiamme Gialle – la Corte dei conti ha
avuto modo di rilevare che i contributi posti a carico del bilancio regionale
erano stati utilizzati dai rispettivi gruppi per l’effettuazione di spese
ritenute non inerenti all’attività istituzionale e al funzionamento del gruppo
stesso”. Tra le voci contestate dal nucleo di polizia tributaria ci sono i
costi sostenuti per taxi, auto, autostrade, treni, ristoranti, alberghi,
giornali e consulenze, che sono ritenuti dagli investigatori ingiustificati
rispetto all’attività istituzionale alla quale vengono riferiti.
La finanza ha
eseguito dunque oggi i sequestri, richiesti nei confronti dei capigruppo in
quanto legali rappresentanti e responsabili della di rendicontazione e della
tenuta documentale delle spese. Si tratta di Marco Monari (Pd), Luigi
Villani (Pdl), Gian Guido Naldi (Sel), Roberto Sconciaforni
(Fds), Silvia Noè (Udc), Matteo Riva (Gruppo Misto), Liana
Barbati (Idv) e Andrea Defranceschi (M5S).
All'ex capogruppo Pd
in Regione Emilia-Romagna Marco Monari sono stati sequestrati dalla
Gdf beni per 610mila euro: circa la metà della cifra complessiva,
1,2 milioni, che la Procura regionale della Corte dei Conti contesta agli
otto capigruppo della scorsa legislatura per l'esercizio 2012. Il sequestro ha
riguardato infatti anche l'Idv Liana Barbati (147mila euro), Gian
Guido Naldi di Sel-Verdi (105mila euro) Luigi Giuseppe Villani del Pdl
(100mila euro), Matteo Riva del gruppo Misto (96mila euro), Roberto
Sconciaforni di Fds (90mila euro), Silvia Noé dell'Udc (45mila
euro).
Il provvedimento riguarda i capigruppo perché avevano il
compito di rendicontazione, di tenuta documentale delle spese e di
verifica sui colleghi in consiglio. E fa seguito agli inviti a dedurre che in
estate avevano raggiunto vari consiglieri: per discutere del sequestro è
fissata un'udienza davanti alla Corte a fine gennaio. Intanto è probabile che a
breve verrà fissata anche l'udienza dove si entrerà nel merito delle
contestazioni contabili. I capigruppo erano stati tra i destinatari dei 42 avvisi
di fine indagine dell'inchiesta della Procura ordinaria per peculato.
L'indagine penale sulle spese dei gruppi riguardava però i rimborsi tra giugno
2010 e dicembre 2011.
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