Le misure anti-deficit nascoste nella legge di
stabilità sotto il nome di “clausole
di salvaguardia”: bombe ad orologeria, non immediatamente
operative, ma scatteranno solo se i risultati di risparmio sulla spese pubblica
non verranno raggiunti. A partire dall’aumento
delle accise sulla benzina. In pratica, con una delle tante
clausole di salvaguardia inserite ancora una volta nella manovra di fine anno,
il direttore delle Dogane dal 30 giugno potrà aumentare le accise sulla benzina
e garantire così all’Erario oltre 1,7 miliardi di euro attesi dagli strumenti
finalizzati a contrastare l’evasione
Iva.
È però l’aumento
dell’IVA al 25,5% a tenere ancora banco. La clausola di
salvaguardia prevede l’aumento
dell’Iva ordinaria (attualmente al 22%) al 24% nel 2016, al 25% nel
2017 e al 25,5% nel 2018. Ritocchi saranno previsti anche per la cosiddetta IVA ridotta attualmente al
10%.
NEL 2016
– l’Iva ordinaria (che oggi è del 22%, ossia per gran parte dei beni di consumo) passerà al 24%;
– l’Iva agevolata (che oggi è al 10%) salirà al 12%.
– l’Iva ordinaria (che oggi è del 22%, ossia per gran parte dei beni di consumo) passerà al 24%;
– l’Iva agevolata (che oggi è al 10%) salirà al 12%.
NEL 2017
– l’Iva ordinaria salirà dal 24% al al 25%
– l’Iva agevolata sfiorerà il 13%.
– l’Iva ordinaria salirà dal 24% al al 25%
– l’Iva agevolata sfiorerà il 13%.
NEL 2018
l’Iva ordinaria arriverà dal 25% al 25,5%.
– l’Iva agevolata resterà al 13%.
l’Iva ordinaria arriverà dal 25% al 25,5%.
– l’Iva agevolata resterà al 13%.
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