di David Marceddu La procura di Bologna
torna ad accendere un faro su Vasco Errani, il presidente di
Regione in carica più longevo della storia d’Italia. Lo fa per capire se le sue
spese per le auto blu erano regolari o se a suo nome
viaggiasse anche qualcun altro. Le due pm che lavorano sul caso dei rimborsi in
Emilia Romagna, Morena Plazzi e Antonella Scandellari, si sono infatti
imbattute in una serie di rimborsi per auto a noleggio intestati al “consigliere regionale Errani”: 20mila
euro in totale da giugno 2010 ad agosto 2011. Così la palla è stata passata
immediatamente alla Guardia di finanza che spulcerà le carte
per capire come mai il governatore cambiasse ‘ragione sociale’ nei suoi viaggi
e perché abbia utilizzato, fino a un importo così alto, il servizio di noleggio
con conducente destinato specificamente ai suoi colleghi dell’Assemblea
legislativa. Il tutto nonostante il numero uno di viale Aldo Moro, per la cifra
di oltre 100mila euro l’anno, abbia a disposizione per la sua
persona, 24 ore al giorno, un’auto e due
autisti che lo portano su e giù per i suoi impegni anche da commissario per
la ricostruzione e da Presidente della conferenza delle regioni a Roma. Vasco
Errani, che per questi fatti non è indagato dalla Procura, in una nota pomeridiana
si è difeso: “Sui costi delle auto a noleggio sono assolutamente
tranquillo. Stiamo parlando di uno strumento di lavoro: per adempiere
ai miei compiti, spostarmi da una parte all’altra della regione è normale e
anzi, se non lo facessi, non farei bene il mio lavoro, con l’intensità e
l’impegno che sono noti a tutti”. Fin qui una normale difesa, ma poi il
presidente parla delle due figure istituzionali che lui
rappresenta: “Mi è sempre stata molto chiara la differenza tra le attività
politico-istituzionali del gruppo al quale appartengo e l’attività di
Presidente: proprio per questo
ho ritenuto necessario addebitare ai fondi del
gruppo consiliare Pd – come previsto da una specifica delibera dell’Ufficio
di Presidenza della Assemblea legislativa, la numero 15/2010 – le
spese che ho sostenuto quando sono stato chiamato a svolgere una funzione
politica, nell’ambito delle attività del gruppo stesso, diversa da quella di
presidente della Regione”.
Questa
differenza ora vorranno capirla anche gli investigatori che esamineranno e
incroceranno tragitti e distanze, cercando di capire se ci siano state
irregolarità. Secondo quanto ricostruiscono dagli uffici della giunta
regionale, se Errani dopo una visita come presidente della Regione in una città,
doveva raggiungere un’iniziativa di partito in un’altra sede, per quel tratto
il governatore cambiava letteralmente contabilità e lo scontrino che
strappavano i suoi due autisti (entrambi dipendenti del consorzio Cosepuri, vincitore di un
appalto) risultava a carico del consigliere e non più del governatore. Ciò che
il governatore non spiega è quale fosse la differenza tra il partecipare a
un’iniziativa di partito come consigliere regionale oppure come presidente. La
delibera 15/2010, di cui parla Errani stesso nella sua nota, è fumosa nello
spiegare quale sarebbe dovuto essere il motivo per cui una spesa era
giustificata: “I consiglieri regionali potranno utilizzare autovetture
pubbliche di servizio, per le missioni o per partecipazione a iniziative di rappresentanza
e per conto dell’assemblea legislativa, qualora risulti particolarmente
disagevole l’utilizzo di mezzi pubblici o di auto proprie”.
A difesa
di Errani è sceso in campo tutto il Pd. Il motivo per il quale le
spese come consigliere da parte di Errani si fermino all’agosto 2011 lo ha
spiegato Anna Pariani, la nuova capogruppo del Pd in Regione: “Tutti i
consiglieri del gruppo Pd in regione Emilia-Romagna hanno, sin dall’agosto
2011, sospeso l’utilizzo dell’uso delle auto blu tranne rarissime occasioni”.
La Regione infine ha reso note anche le spese sostenute dalla sola giunta
regionale e dal suo presidente Errani nel primo semestre 2013 per le auto a
noleggio: 177mila euro
che potrebbero arrivare a 400mila alla fine dell’anno. “Dal 2006 a oggi però il
costo è calato del 31%”,
spiegano da viale Aldo Moro.
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