martedì 28 agosto 2012

PROMESSE DA MARINAIO: RITARDO IL PIANO CASA PER I TERREMOTATI.


 Gli sfollati non passeranno l’autunno in tenda”, così ha promesso solennemente il presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani in occasione della visita del Dalai Lama ai territori emiliani colpiti dal terremoto. Promesse da marinaio dunque, se si considera quanto ha recentemente dichiarato il Sindaco di Mirandola, Maino Benatti: “non riusciremo a togliere gli sfollati dalle tende prima di novembre”. Una prospettiva che seriamente preoccupa i tanti cittadini costretti a vivere nelle tende della Protezione Civile: dopo avere sofferto il caldo soffocante dell’estate, gli sfollati sarebbero costretti, se queste previsioni venissero confermate, a patire il freddo dell’inverno. Tutto ciò alla faccia della pretesa efficienza della “Giunta rossa” e del suo onnipresente presidente. Attualmente sono 3560 le persone ancora ospitate nelle aree di accoglienza  per gli sfollati; a queste si aggiungono gli sfollati ospitati in strutture al coperto, come palestre o scuole, che sono 179 e altri 1853 ospitati in alberghi a spese dello Stato. Altri sfollati hanno trovato rifugio presso le abitazioni di amici e parenti, poste fuori dalle aree colpite dal sisma e questo contribuisce ad aumentare sensibilmente il loro numero. Il Commissario straordinario per le zone terremotate, Vasco Errani è il principale responsabile di queste incertezze e di questi ritardi. Il Piano Casa della Regione Emilia Romagna è ancora in attesa delle ordinanze di Errani. I moduli abitativi prefabbricati continuano ad essere un miraggio: la Regione ha da poco avviato le procedure per le gare d’appalto, mentre i Comuni devono ancora indicare le aree edificabili. Di questo passo i terremotati rischiano di rimanere in tenda fino a Natale, se non oltre. Chi non può permettersi di aspettare un tetto sono le imprese che, senza una sede, rischiano il crollo economico. Intanto le macerie delle aziende e delle abitazioni continuano a fare da sfondo alle riprese televisive, senza che nessuno abbia provveduto a rimuoverle.  Nei giorni scorsi, in occasione della festa dell’Unità di Modena, Vasco Errai è stato contestato da due imprenditori di Rovereto di Novi, i fratelli Iorio e Gino Grulli, titolari dell’azienda Manifattura Modenese, che hanno accusato il governatore di essere stati lasciati soli nell’emergenza. I due sarebbero stati allontanati dal servizio d’ordine della festa. Ancora una volta l’intolleranza verso le critiche e l’arroganza dei post-comunisti trovano conferma. Fabio FILIPPI

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