“Ho visionato questa mattina la documentazione sul TTIP presso il
ministero dello sviluppo economico. La cosa piu’ impressionante, e della quale
almeno si puo’ tranquillamente parlare, e’ che il tutto sia coperto dal segreto
di stato, la violazione del quale ti porta in carcere da sei mesi a tre anni.
Un’assurdita’, che fa passare in secondo piano il contenuto, del quale,
peraltro, non si puo’ parlare. Nei sessanta minuti a disposizione per visionare
un migliaio di pagine non si possono certo esaminare i dettagli, ma risulta
evidente la sproporzione tra le cose che si leggono e il segreto di Stato.
Credo che una vera trasparenza non potrebbe che giovare a tutti, a cominciare
dagli aspetti positivi contenuti in queste ipotesi di trattato: e’ normale che
ci sia diffidenza su qualcosa di cui non si possono conoscere i dettagli. Chi
acquisterebbe una casa o un’auto se i termini del contratto fossero segreti?
Scatterebbe subito il sospetto di fregatura. Senza segreto, si potrebbe parlare
tranquillamente di quegli argomenti, analizzando i dettagli, nei quali
potrebbero nascondersi aspetti problematici e si eviterebbe il timore possano
poi essere prese decisioni ancora piu’ importanti con medesime procedure, cioe’
segreto e decisioni prese in riunioni di cui non si conoscono neppure i
partecipanti”. Lo dichiara il senatore FI Lucio Malan che aggiunge: ” Appare
chiaro, peraltro, che la posizione piu’ irragionevole e’ quella che il
presidente Renzi ha preso a nome dell’Italia, garantendo, fin dal 2014,
l’appoggio incondizionato al TTIP. Proprio oggi dal Financial Times apprendiamo
che ci sono forti resistenze sia in Europa, sia negli Usa, dove ne’ Hillary
Clinton ne’ Donald Trump manifestano entusiasmo al riguardo. Questo appoggio
incondizionato ha un solo effetto: togliere all’Italia qualsiasi peso nelle
trattative. Ho appreso peraltro che il 6 novembre 2015 il presidente Renzi ha ritenuto
di emanare un decreto di ben 84 articoli proprio per tutelare maggiormente il
segreto di Stato e delle informazioni classificate e a diffusione esclusiva.
Era proprio necessario? Ritengo che ampliare gli scambi commerciali con una
grande nazione come gli Usa sia importante, ma proprio per questo non puo’
essere fatto senza trasparenza, senza attenzione ai dettagli e agli interessi
italiani particolari”.
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