Padoan e Poletti, facce
da ministri tristi, annunciano la sconfitta di Renzi sul campo delle tasse e
del Jobs Act. Non ci sono coperture per abbattere le imposte. I numeri dei
contratti di lavoro sono ciclopiche balle, e lo ammette persino il Ministero. La
necessità urgente di una alternativa. Centrodestra unito, finalmente anche
Salvini abbandona le velleità di far da solo. Occorre aprire subito il cantiere
delle idee e dei programmi. E il tavolo delle regole e delle candidature
DUE VOLTI DA COMMISSARI
DEL POPOLO PRONTI PER LA FUCILAZIONE. PADOAN CONFESSA: LA FLESSIBILITA' CHIESTA
ALLA MERKEL A EXPO NON SERVE A NIENTE, OCCORRE UN TAGLIO PERMANENTE DELLE
SPESE. NEI MODI, NEI TEMPI E NELLE QUANTITÀ INDICATE DA RENZI È UNA MISSIONE
IMPOSSIBILE
IL BANDITO GIULIANO (POLETTI).
ANNUNCIA DI AVER MENTITO SUI DATI DEL LAVORO. SI SCUSI E SI DIMETTA LUI, E SI
SCUSI IL PREMIER CON GLI ITALIANI
C'è un'altra faccia che parla
prima ancora delle parole che la bocca pronuncia. Quella di Giuliano Poletti.
Il bandito Giuliano, dicendolo
con simpatia. E' stato lui in questo 2015 a fornire la trama per la narrazione
renziana delle riforme da cui l'Italia sta emergendo gloriosa incoronando il
demiurgo Matteo.
Il ministro del Lavoro ha
comunicato con una faccia tosta, a dire il vero piuttosto paonazza, che c'è
stato un piccolo errore nel diffondere i dati sull'incremento dei posti di
lavoro dovuti al Jobs Act. Li ha semplicemente raddoppiati rispetto alla
realtà.
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