martedì 21 marzo 2017

MINZOLINI, SALLUSTI QUELLI CHE MILLANTANO DI NON ESSERE MAIALI.


Alessandro Sallusti - Pensandola diversamente su molte cose abbiamo preso strade diverse ma ci siamo sempre rispettati, per cui mi sento di parlarne liberamente. In queste ore è a capo, con la sua penna, del partito degli indignati per il voto del Senato contrario alla decadenza di Augusto Minzolini, condannato in via definitiva per peculato per fatti che risalgono a quando dirigeva il Tg1. «Politicamente parlando - ha scritto tra l'altro Gomez - i senatori che si sono rifiutati di applicare una legge dello Stato nei confronti di un pregiudicato loro collega sono dei maiali. Del resto era stato proprio George Orwell a insegnarci che tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri». Ora, mi risulta che la legge in questione preveda appunto sulla decadenza il voto del Senato a garanzia delle non rare e documentate porcate della magistratura. E il voto, almeno per ora, nel nostro paese è libero e legittimo, altrimenti saremmo in una dittatura. L'Italia, caro Peter, ancora non è un enorme partito unico dei tuoi amici grillini, nel quale se non voti come dice il capo l'elezione è annullata (vedi primarie Cinquestelle a Genova). Da noi ancora il voto vale, non è ripetibile, e qualsiasi sia l'esito, non ci crederai, è considerato legale. Non solo: nel tuo articolo, caro Gomez, accomuni nelle maialate il caso Minzolini al caso Napoletano, il direttore del Sole-24 ore indagato per false comunicazioni sociali (si è autosospeso in attesa di chiarimenti). Ti chiedi: ma come fanno, quelli di Confindustria, a non cacciare un indagato? Già, probabilmente fanno come voi che avete tenuto e tenete tra i vostri opinionisti di punta la brava Selvaggia Lucarelli, che non solo è indagata ma è a processo per intercettazione abusiva e accesso abusivo a sistemi informatici (ai danni di Mara Venier ed Elisabetta Canalis). Io spero sia assolta, ma voi del Fatto - tenendola in squadra a mo' di casta - già vi siete comportati come i «senatori maiali». Perché Napoletano fuori e la Lucarelli dentro? E anche tu, caro Peter, nulla hai scritto - maialescamente parlando - contro un vostro amico, l'ex pm Ingroia, che accusato (esattamente come Minzolini) di peculato per le sue note spese è appena stato riconfermato nel posto e nel lauto stipendio. E no, se tutti i maiali sono uguali - per dirla alla Orwell - non è possibile che voi e i vostri amici millantiate di esserlo un po' meno o per niente. Altrimenti è solo una maialata. Con immutata amicizia.


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