Franco
Battaglia - Quella del riscaldamento
globale indotto dalle attività umane è la più grande menzogna del secolo scorso. Ripetuta tante di
quelle volte che alla fine i più si sono convinti che è vera
Perfino Papa Bergoglio, che con la Sua ultima Enciclica ha dato prova
di essere stato insidiato dal Diavolo. Non sarebbe la prima volta: chi sennò
insidiò Urbano VIII quando costrinse Galileo a sottoscrivere l'atto di abiura? Bergoglio
oggi come Urbano allora si appella al consenso scientifico. Il fatto è che mai
ci si può appellare al consenso scientifico per sostenere l'attendibilità di
qualsivoglia affermazione. Anzi, a dire il vero, è contro il consenso che la
scienza fa progressi. Quel che conta sono i fatti. L'acqua è H2O non perché v'è
un consenso scientifico, ma perché non v'è alcun fatto che contraddice la
formula H2O. Il consenso scientifico ai tempi di Galileo era che la Terra fosse
ferma al centro dell'universo e quello ai tempi di Einstein era che l'etere
esiste. Come oggi si dice ma non è vero il consenso scientifico è che il caldo
di cui gode il pianeta è conseguenza delle attività umane. Il fatto è che il
pianeta vive da milioni d'anni in una sorta di perenne stato glaciale,
interrotto, ogni centomila anni, da diecimila anni di, detta in gergo, optimum
climatico. Orbene, questa nostra umanità sta vivendo nell'ultimo di questi
favorevoli periodi. Ed è da ventimila anni, cioè da quando il pianeta cominciò
a uscire dall'ultima era glaciale, che i livelli dei mari si sono elevati: di
oltre cento metri rispetto ad allora. Né l'attuale optimum climatico ha
raggiunto ancora i massimi di temperatura che si raggiunsero, in assenza di
attività umane, negli optimum climatici precedenti. Una volta usciti da un'era
glaciale, il clima del pianeta non resta immobile in un ideale plateau termico.
Per esempio, durante l'ultimo optimum climatico, vi sono stati periodi caldi
(olocenico, romano e medievale), intervallati da cosiddette piccole ere
glaciali, l'ultima delle quali durò qualche secolo ed ebbe il suo minimo 400
anni fa, quando il clima riprese a riscaldarsi, e sta continuando a farlo fino
ad oggi. Ma 400 anni fa, quando cominciò il processo, le attività umane erano
assenti, e tali rimasero per almeno 3 secoli. Viviamo in un secolo di monotòno
crescente riscaldamento, corrispondente all'inconfutabile monotòna, crescente
immissione di
gasserra? La risposta è no.
Nel periodo 1945-1970, in pieno boom di emissioni, il clima visse un periodo
d'arresto, ed è da almeno 14 anni che sta accadendo la stessa cosa: a dispetto
di una crescita senza sosta delle emissioni di CO2, la temperatura media del
pianeta è al momento stabilizzata ai livelli di 14 anni fa. Abbiamo così fatti
a sufficienza per smentire ciò che viene spacciato come consenso scientifico. Nella
Sua Enciclica il Papa ha proposto che i Paesi ricchi del mondo costruiscano in
quelli poveri gli impianti cosiddetti alternativi di produzione energetica. Non
si rende conto, Sua Santità, che questo significa, di fatto, negare ai poveri
l'unico bene materiale l'energia abbondante e a buon mercato che solleverebbe
la misera condizione in cui essi vivono. Quegli impianti «alternativi»,
infatti, non funzionano (è un fatto tecnico). Ci s'immagini, per un attimo, che
con un miracolo spariscano in un istante tutti gli impianti nucleari, a carbone
e a gas dell'Europa e, sempre con lo stesso miracolo, fossero sostituiti da
impianti eolici e fotovoltaici di pari potenza a quelli spariti. Si
fermerebbero, sì, i climatizzatori contro cui Bergoglio ha sollevato l'indice
(che pur tanto sollievo portano alle sofferenze dal caldo e dall'umidità), ma
si spegnerebbero anche gli impianti degli ospedali, le fabbriche e tutte le
luci. Per farla breve: si smetterebbe di essere Paesi ricchi. Proporre che i
Paesi poveri usino solo quegli impianti per il proprio fabbisogno energetico,
significa negare loro l'energia, cioè significa condannarli alla povertà.
Proporre, poi, che siano i Paesi ricchi a sostenere l'enorme, quanto inutile,
sacrificio economico, significa impoverire le popolazioni di questi Paesi a
vantaggio di quella ristretta minoranza che, unica, si avvantaggerebbe del
miserabile affare. La ristretta minoranza che ha assunto le forme del diavolo
che, temo, s'è insinuato nei cuori dei consiglieri del Santissimo Padre.
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