giovedì 19 novembre 2015

RIFLESSIONE: IL PD DELL’EMILIA ROMAGNA PER VOLERE RENZIANO CANCELLA TUTTE LE OPERE STRUTTURALI DECISE DA ANNI, A COMINCIARE DALL’ E55 AL PASSANTE DI BOLOGNA


La sinistra ha vinto le elezioni regionali con il 40% dei votanti e il 40% dei consensi che rappresenta solo il 18% degli aventi diritto e cambia tutta la politica infrastrutturale decisa da decenni con la proposta Delrio di eliminare l’importante opera dell’E55 e il Passante di Bologna, il PD ravennate e forlivese tutti succubi non protestano  mentre malumore e dimissioni invece si manifestano a Bologna con l’area metropolitana. Il sindaco metropolitano Merola mette una croce sui trentanove chilometri di bretella autostradale progettata per schivare la città. Rabbia degli industriali e una grana politica non da poco nel Pd. Perché si mettono di traverso i dem imolesi con la decisione del sindaco Manca di dimettersi da vice, «decisione unilaterale», protestano. Merola  pensa all'allargamento della tangenziale, ipotesi scartata per anni, contro il “passante” un'opera dichiarata strategica sette volte in dodici anni da unità istituzionali. Bologna, Provincia, Regione, Governi, prima Berlusconi poi Prodi, compresa l’E55.  L'allargamento della tangenziale era stato invece scartato per anni. 150mila i veicoli che si muovono ogni giorno nel nodo bolognese. Sulla tangenziale se ne concentrano 79mila. L'addio al Passante ha la copertura politica del ministro Graziano Delrio e di Società Autostrade.
Un'inversione repentina, che muove rapporti  tesi tra il Comune e la Regione di Stefano Bonaccini, impegnato in molti modi a far dimenticare il peccato originale, quell'essere stato scelto da appena il 18% dell’emiliano romagnolo. Si capisce bene da chi proviene la volontà politica dal duo Renzi-Delrio. Con la tangenziale perennemente intasata,  l'Autosole ormai ridotta a un cantiere infinito, sull’A14 arriva la quarta corsia con l’inutile Casello di CastelBolognese, necessaria invece una mini-circonvallazione da 40 anni, con i fondi per gli enti locali della società Autostrade per realizzare una nuova area produttiva di 104 ettari, non tenendo conto del disastro creato con Stepra società partecipata pubblica 100% fra  Camera di Commercio  e Provincia di Ravenna, (in liquidazione per oltre 30milioni tolti alle imprese) le banche per sanare il buco lo sottraggono dal credito alle imprese invece che ai responsabili dell’enorme debito pubblico.
Il consiglio provinciale di Ravenna nel luglio si quest’anno, anche non ha competenze,  poteva esprimere la volontà politiche e chiedere al presidente Bonaccini ai consiglieri regionali e parlamentari locali, un intervento di mantenere l’ inserimento dell’E55 tra le opere prioritarie, in considerazione della tenuta della nostra economia, il livello di disoccupazione è il più alto del nord del Paese. Purtroppo il gruppo Pd, maggioranza, votò contro asserendo che l’ordine del giorno era strumentale anticipando le idee di Delrio e Bonaccini. Curiosi questi Renziani, PD o ex comunisti, la Regione Veneto ha ottenuto il Parco del Delta del Po, Ravenna no. Si accorgono che a Conselice l’inserimento di Matrix rovina l’ambiente e fino a ieri hanno approvato il progetto, a Castel Bolognese da quaranta anni sostengono la necessità della circonvallazione e ottengono un nuovo casello autostradale che porterà ulteriore maggiore traffico all’interno della città e una nuova zona industriale di 104 ettari (presunta considerati i tempi di crisi), non cito Stepra e altri fatti del ravennate. Alla faccia della coerenza e dell’ambiente, il problema dell’E55 non è sostenuto dal PD ravennate che certamente ha avvallato e sostenuto la scelta odierna del presidente della Regione Bonaccini.
La pluriennale battaglia di Forza Italia in provincia di Ravenna, sostenuta a livello nazionale dal presidente Berlusconi continuerà. Impossibile eliminare le infrastrutture  nazionale come l’ E 55 e  il Passante di Bologna. Tutta zitta la sinistra ravennate e forlivese, in movimento quella bolognese, una richiesta di ripensamento al pd  ravennati e forlivese.
 Il progresso delle infrastrutture  che avviene nei paesi vicini nell’ex Jugoslavia  ci supererà. Povera Italia!
Una riflessione del consigliere provinciale di Forza Italia a margine del convegno di Ravenna con il ministro Delrio. Auspico che nelle prossime elezioni comunali del 2016 il Pd perda il controllo di Ravenna e Bologna per il bene di tutti, anche per chi on è andato a votare e permette queste cose nella Regione Emilia-Romagna
Vincenzo Galassini Consigliere Provinciale Ravenna FORZA ITALIA

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