Tocca ai
contribuenti ripianare parte dei debiti colossali dei Ds: lo Stato ha versato
107 milioni di euro nelle casse delle banche creditrici del partito. Ma non è
finita: da saldare mancano altri 18 milioni di euro
Come denuncia Sergio Rizzo
sul Corriere della Sera,
è toccato ai contribuenti ripianare parte dei debiti colossali del partito. Da
saldare alla Sga, società nata dieci anni fa per recuperare i crediti dal crac
del Banco di Napoli, mancano altri 18 milioni di euro.
I 107 milioni di euro
pubblici sono stati parcheggiati nelle casse delle banche creditrici dei Ds
con "riserva". Sul malloppo pende ancora il giudizio di appello. Una
legge del 1998 estende la garanzia dello Stato già vigente sui debiti degli
organi di partito ai debiti del partito che si faceva carico dell’esposizione
del proprio giornale con le banche. "Sembrava
una norma scritta su misura per il quotidiano diessino l’Unità - denuncia Rizzo sul Corriere della Sera - tanta generosità era tuttavia condivisa con tutti gli
italiani che pagano le tasse. Visto che il partito si accollava i debiti del
giornale insieme alla garanzia statale trasferita per legge dal giornale al partito. Che se non avesse pagato lui, avremmo
pagato noi". E, nonostamte il tesoriere dei Ds Ugo Sposetti
abbia abbattuto gran parte dei 450 milioni di euro di debiti, adesso gli
italiani si trovano a dover mettere mano al portafogli. Nonostante fosse stata
approvata pure una legge che consentiva il pagamento dei contributi pubblici anche
nel caso di scioglimento anticipato della legislatura (come avvenne nel 2008,
quando i Ds partorirono il Pd), sul groppone dello Stato sono rimasti appunto
125 milioni di euro.
Il Pd non ha raccolto
l'eredità economica dei Ds e della Margherita, che per tre anni hanno
continuato a intascare i fondi statali. "La
separazione dei destini economici consentì ai Ds con l’abile regia di Sposetti
di blindare il patrimonio immobiliare dell’ex Partito comunista in una cinquantina di fondazioni
indipendenti dal partito centrale perché emanazione delle federazioni
provinciali - denuncia Rizzo - ovvero, soggetti giuridici autonomi".
Non avendo più immobili da pignorare, le banche hanno chiesto allo Stato di sborsare i 125
milioni di euro. "Il
debitore è morto - diceva Sposetti, attualmente senatore del Pd e presidente
della Fondazione Ds, ai microfoni di Report - se il debitore muore, che
succede? Ci sono le norme e in questo caso un magistrato civile ha detto
'guarda, signor Stato, che devi pagare tu…'". Ovvero i
contribuenti.
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