È furibondo Sergio Mattarella. Questa volta
Matteo Renzi lo ha fatto davvero arrabbiare con questa storia delle
elezioni anticipate. Subito dopo la batosta del 4 dicembre aveva cercato di
essere comprensivo ma ora la pazienza è finita: per il presidente della
Repubblica andare a votare prima dell'estate come vuole l'ex premier è
un'ipotesi di cui non vuole più nemmeno parlare.
Riporta il Giornale in un retroscena che il
presidente della Repubblica ha un'agenda fittissima nei prossimi mesi: non solo
il 26 e 27 maggio sarà a Taormina per il G7 insieme a Paolo
Gentiloni, Donald Trump, Theresa May e al prossimo presidente francese ma
in autunno il governo sarà alle prese con una legge di Bilancio su cui
pesa l'incognita di clausole di salvaguardia per 20 miliardi. La
trattativa in corso tra Palazzo Chigi e la Commissione Ue sarà
determinante al fine di ottenere una certa flessibilità sul rapporto
deficit/Pil. E in questo scenario il fuoco amico di Renzi sul governo
nuocerebbe all'Italia rispetto alla possibilità di ottenere qualcosa da
Bruxelles.
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