SI PUO’ MA NON E’ FACILE
di Claudio
Martelli - Mattarella
ha fatto politica con dignità e con merito.
Proprio per questo e per rispetto della storia reale – che è altra cosa
dai panegirici e dalle oleografie – non si può dubitare nemmeno della coerenza
e della serietà, vorrei dire, dell’intensità del suo impegno politico, anche
come uomo di parte e di corrente.
Sergio Mattarella arriva alla politica dall’esperienza del dolore, il
dolore indicibile e instancabile di aver tenuto tra le braccia un fratello,
crivellato, insanguinato, morente. Certo, per educazione ed empatia famigliare
– il padre, Bernardo, avvocato siciliano e ministro della Repubblica, il
fratello maggiore, Piersanti, presidente della Regione Siciliana – la politica
sapeva già cosa fosse, ma, oltre che per passione, aveva scelto di fare il
professore universitario, forse anche per non affollare di famigliari la stessa
scena. Invece, a quarant’anni, la tragedia lo ghermì e lo obbligò. Lo obbligò a
raccogliere l’eredità politica del fratello e a trasformare quel sangue
fraterno in un personale, adulto, battesimo, più forte di una vocazione
naturale.

Bisogna che tutto
cambi perché tutto resti uguale”
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