LA SPENDING REVIEW TRASFORMA LA
PROVINCIA DI ROMA IN CITTA’ METROPOLITANA, MA ZINGARETTI NON DEMORDE E SI
REGALA 67MILA METRI QUADRATI IN UN GRATTACIELO ANCORA IN COSTRUZIONE ALL’EUR
Sono mesi che non si fa altro che parlare dei
tagli alla spesa pubblica, al punto che ormai la locuzione "spending review" è - fin troppo -
entrata nel linguaggio corrente. Mario Monti e il supercommissario Enrico Bondi
hanno setacciato il bilancio dello Stato alla ricerca di anche un solo
centesimo da recuperare. Una delle riforme in questo senso è stata quella che
ha coinvolto le province, salvandone solo 43 su 107. Tra le 10 che saranno
trasformate in città metropolitana c'è anche quella di Roma che però non sembra
proprio aver recepito l'aria di sobrietà che il governo doveva portare. La Provincia di Roma, infatti, non ha nessuna
intenzione di desistere dalla decisione di spendere ben 263 milioni di euro per
comprare 67mila metri quadrati di uffici nei grattacieli in costruzione in zona
Eur. Una vicenda che, tra l'altro, lascia senza parole non solo per l'enorme
investimento in un periodo di austerity. Tutto ha inizio, come racconta llMessaggero,
nel 2005, quando la giunta democratica guidata da Enrico Gasbarra ha deciso che
Palazzo Valentini non bastava più. Troppi uffici, troppe sedi sparse per la
città non facevano che sprecare soldi e tempo dei cittadini. Così viene
pubblicato un primo bando esplorativo per capire dove realizzare un'unica,
grande sede. Solo nel 2007 arriva l'accordo con Parsitalia (gruppo della
famiglia Parnasi) e si stipula un contratto di locazione del maxicomplesso in
costruzione. Nel 2009 a Gasbarra è succeduto Nicola Zingaretti (Pd) e, nonostante
l'indebitamento e le ipotesi di riforma degli enti provinciali, si decide di
cambiare il contratto e passare all'acquisto degli spazi. L'ok definitivo del
Consiglio provinciale arriva solo il 25 ottobre del 2010.
Nemmeno la riforma Monti può nulla: la Provincia
si è ormai impegnata con il costruttore e fa di tutto per comprare quegli
uffici. Soldi non ce ne sono e un qualsiasi prestito violerebbe il patto di
stabilità. Così a giugno di quest'anno Zingaretti indice un nuovo bando.
Stavolta si cerca una società di risparmio gestito che gestisca un fondo
immobiliare fatto di uffici, caserme e locali che permetta di recuperare liquidità. Tutto questo per un ente
che nei prossimi mesi sarà, se non smantellato, sensibilmente trasformato. E
per un grattacielo che non c'è. Gli edifici
sono ancora in costruzione e il collaudo è previsto solo per il prossimo 31
dicembre. Senza dimenticare che solo 1500 dipendenti su 2800 abbandoneranno il
centralissimo Palazzo Valentini per la periferia. Inoltre la Provincia conta
tra le sue proprietà anche Palazzo Incontro, trasformato quasi totalmente in
spazio espositivo. Dalla Provincia intanto si difendono: vendendo dodici
immobili nel centro di Roma, Zingaretti assicura che si arrivera a un risparmio di almeno 5 milioni
l'anno e che, visto che i tagli decisi da Monti non riguardano i dipendenti,
spazi in più non significano sprechi. Non sorprende, però, che il senatore
dell'Idv, Stefano Pedica, e il deputato del Pdl, Vincenzo Piso, abbiano deciso
di presentare due interrogazioni parlamentari e che la Corte dei Conti abbia aperto un fascicolo
per far chiarezza
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