Silvio Berlusconi conferma i rumors secondo
cui la sua candidatura alle prossime elezioni è
ancora in forse. "Tutto il partito, a cominciare dai deputati, mi chiedono di tornare per
beneficiare della mia popolarità in campagna elettorale. Non ho ancora deciso
ma una cosa è sicura: sono sempre stato al servizio del mio Paese",
dice il Cavaliere spiegando che "ciò che mi spinge a continuare a impegnarmi è il senso di
responsabilità verso il mio paese e forse l’amarezza di non aver fatto tutto
ciò che volevo".
Berlusconi racconta alla testata francese Liberation
gli esordi del suo ingresso in politica che "al 1994: questo ha
permesso di evitare che la sinistra arrivasse al potere, tenendo conto che in
Italia abbiamo una sinistra che è ancora ancorata alle pratiche del vecchio
partito comunista. È un merito storico di cui sono fiero". Parlando
anche delle sue dimissioni, l'ex premier sostiene di non credere a un
accordo tra Francia e Germania per costringerlo a lasciare Palazzo Chigi:
"Non ne so niente e non ci credo". Il Cavaliere ha piuttosto deciso
di mollare le redini per "far nascere un governo di tecnici che
beneficiasse dell’appoggio di maggioranza e opposizione, al fine di poter
finalmente cambiare la struttura dello Stato e fare dell’Italia un Paese
governabile come la Francia". Eppure commenta deluso: "Sfortunatamente,
per il momento, così non è stato". Questo non significa che il Pdl ha
intenzione di staccare la spina a Mario Monti, anche perché il
partito "ha sostenuto lealmente il governo Monti, e questo si è manifestato
in parlamento con 34 voti di fiducia. Ma è vero che si tratta di un sostegno
critico, un pungolo per l’adozione di riforme costituzionali e di misure per la
crescita".
Anche sul piano europeo il Cavaliere non ha dubbi: non
ha mai detto che uscire dall'euro non sarebbe una blasfemia. "Al
contrario, ho sempre affermato che l’uscita dall’euro di uno o più Paesi
provocherebbe la disintegrazione dell’Eurozona. Sarebbe il fallimento di un
progetto storico di un’Europa unita, e nessuno può auspicarlo", ha
spiegato Berlusconi spiegando che "l’ipotesi di un’uscita dall’euro è
senza dubbio stata brandita da certi membri del mio partito in modo tattico per
far cambiare direzione alla posizione tedesca. Ma nel Pdl riteniamo tutti che
l’uscita dall’euro sarebbe un disastro. Da parte mia ho solo detto che di
fronte all’intransigenza sulla disciplina di bilancio e al rigore, che sono
obiettivi importanti ma insufficienti se non si prendono come controparte
misure sulla crescita, il problema di un’uscita dall’euro finirà per porsi
inevitabilmente, almeno per salvare la forza produttiva del nostro Paese".Non
poteva mancare da parte del giornalista francese una domanda sulle vicende
giudiziarie che coinvolgono Berlusconi e in particolare il processo Ruby,
quello che forse ha avuto maggiore eco mediatica fuori dai confini italiani.
"Sono sempre stato assolto, e sarà così anche stavolta. Una parte estremista
e politicizzata della magistratura ha cominciato a perseguitarmi da quando sono
entrato in politica, e non ha più smesso. Gli italiani lo hanno capito, e sono
con me".
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