domenica 21 ottobre 2012

PATRONI GRIFFI: VA AVANTI IL RIORDINO DELLE PROVINCE



Il processo di riordino delle province va avanti nonostante si avvicini il momento della verità davanti alla Corte costituzionale. All'assemblea Anci di Bologna il ministro della pubblica amministrazione, Filippo Patroni Griffi, ha confermato che la prossima pronuncia della Consulta (che dovrà esprimersi sulla legittimità della trasformazione delle province in enti di secondo livello) attesa per i primi giorni di novembre non rallenterà l'emanazione del decreto legge di riordino con cui il governo recepirà le indicazioni delle regioni e dei Cal (Consigli delle autonomie locali) sugli accorpamenti. «Abbiamo massimo rispetto per quello che deciderà la Corte», ha detto il numero uno di palazzo Vidoni, «ma siamo pronti ad apportare correzioni in corsa al decreto (che dovrebbe essere licenziato il 26 ottobre dal consiglio dei ministri ndr) alla luce della pronuncia della Consulta.  In ogni caso il procedimento di riordino andrà avanti». E a questo proposito Patroni Griffi non ha rinunciato a togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Il giudizio del ministro sull'operato dei Cal e delle regioni è positivo, ma, ammette, «non sono mancate resistenze conservatrici». Il riferimento è a quegli enti che in questi giorni stanno strumentalmente difendendo la sorte delle proprie prefetture nella speranza di sopravvivere. «Non ho mai visto un attaccamento così forte delle province alle prefetture», ha commentato con una punta di ironia. Il ministro è intervenuto anche sul disegno di legge in materia di semplificazioni approvato martedì dal consiglio dei ministri. E in particolare su una norma che ha suscitato qualche polemica, ossia l'eliminazione del silenzio-rifiuto in edilizia. Patroni Griffi ha chiarito che la riforma punta a eliminare un istituto «non normale in un paese civile» obbligando la pubblica amministrazione a esprimersi con un provvedimento espresso, positivo o negativo che sia. Ma resta l'impossibilità di rilasciare permessi di costruire in zone vincolate.

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