Bologna, 21 ott. - (Adnkronos) - L'aula
dell'assemblea legislativa dell'Emilia Romagna voterà domani il riordino delle
Province, per ratificare la proposta di giunta gia' approvata a maggioranza
(astenuti Pdl, Lega nord, Movimento 5 stelle e Udc) dalla commissione Affari,
generali e istituzionali. La delibera recepisce di fatto il parere del Cal
approvata con 34 voti favorevoli, 1 astenuto (il sindaco di Parma Federico
Pizzarotti) e 5 dichiarazioni di non voto. In Emilia Romagna le Province
passeranno da 9 a 4. Nello specifico, il riassetto prevede che
dall'accorpamento delle 3 attuali province di Ravenna, Forli'-Cesena e Rimini
nasca un'unica 'Provincia di Romagna'; le province di Reggio Emilia e Modena
verranno accorpate nella 'Provincia di Reggio Emilia e Modena', come pure le
attuali province di Parma e Piacenza, che daranno vita a un nuovo e unico ente.
Nessun cambiamento, al contrario, e' previsto per la Provincia di Ferrara, dal
momento che rientra nei parametri di popolazione e di territorio previsti dalle
norme del Governo. Un percorso a parte e' quello della Provincia di Bologna,
che verra' abolita di fronte alla futura Bologna citta' metropolitana. Dopo
l'ok dell'aula di Viale Aldo Moro la proposta sara' al Governo entro il 24
ottobre come stabilito dalla norma nazionale, ma in Emilia Romagna la polemica
e' ora attorno ai nomi da attribuire ai nuovi enti. A insorgere e' il Pdl. I
consiglieri regionali Andrea Leoni e Luigi Giuseppe Villani avevano infatti
presentato due emendamenti per cambiare le denominazioni delle due nuove
province di 'Reggio Emilia e Modena' e di 'Piacenza e Parma' nel loro inverso e
cioe' 'Modena e Reggio Emilia' e in 'Parma e Piacenza'. Entrambi i documenti
sono stati bocciati in sede di commissione.
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