Il Consigliere regionale di Forza Italia, Fabio
Filippi ha chiesto, attraverso un atto ispettivo, alla Giunta della Regione
Emilia-Romagna cosa abbia fatto, fino ad ora, per favorire l’esportazione dei
prodotti industriali ed agricoli dell’Emilia Romagna e, in particolare, di
Reggio Emilia e Parma: area territoriale considerata la “food valley” della
regione. Il Consigliere Filippi ha dichiarato: “E’ indubbio che non è stato
fatto tutto il necessario per favorire l’esportazione nel mondo di un “prodotto
principe” come il formaggio Parmigiano-Reggiano: alcune iniziative, messe in
campo dal Consorzio, si sono rivelate dei veri e propri fallimenti, mentre
quella recente assunta dalla Provincia di Reggio Emilia, all’interno
dell’iniziativa denominata ‘Anno ReggioEmilano’, si è dimostrata una bolla di
sapone, che non ha prodotto nulla di significativo nel campo dei volumi
esportati. In generale, le vendite di prodotti reggiani all’estero hanno
raggiunto, nel primi sei mesi del 2013, il valore di 4.315 milioni di euro
contro i 4.322 dell’anno passato, registrando una variazione del -0,2%. Un dato
che desta una qualche preoccupazione. Persiste inoltre il limite rappresentato
dal fatto che il 71,5% delle esportazioni reggiane è limitato ai paesi europei.
E’ positivo invece il fatto che l’export verso la Russia e la Turchia sia
aumentato del 5,5% e dell’8,8%. Anche se è cresciuto l’export reggiano verso il
mercato asiatico, l’Africa e l’Oceania è indubbio che il mercato statunitense
costituisce ancora una nicchia marginale per il prodotti reggiani.
L’esportazione dei prodotti metalmeccanici,
considerando le potenzialità produttive e la qualità tecnologica delle aziende
che operano nel settore, potrebbe essere incrementata. Conforta l’incremento
dell’export nel campo dei prodotti ceramici anche perché le aziende emiliane,
sul mercato interno, deve compensare una perdita dovuta alla crisi edilizia e
ad una politica fiscale pesante che ha colpito la proprietà immobiliare; anche
qui però il mercato arabo risulta scarsamente penetrato dai prodotti ceramici,
per cui l’export andrebbe maggiormente sostenuto. Preoccupa, infine, la
diminuzione delle esportazioni nel settore del tessile-abbigliamento
il cui valore è passato da 718
a 667 milioni di euro, pari ad un -7,1%. In questo contesto quindi
si impone alla Regione il compito di svolgere, nel campo delle politiche
economiche, un ruolo maggiormente attivo nell’export, allo scopo di sostenere i
prodotti industriali ed agricoli e le aziende produttive”.
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