lunedì 2 settembre 2013
COMACCHIO CON RAVENNA. IL REFERENDUM CHE DIVIDE
Tratto da La Nuova Ferrara.- Prc favorevole, Pd e Pdl scettici. Vitali
(Ascom): è un tema anacronistico Intanto i cittadini s’interrogano sulla reale
utilità del percorso voluto dal Comune . «A memoria non ricordo che mai prima
d’ora il Comune abbia interpellato la popolazione con un referendum su temi di
interesse locale – afferma Alessandro Felletti, studente universitario – e
trovo che sia un fatto epocale che tutti devono saper cogliere». Si è aperto un
acceso dibattito sui quesiti referendari annunciati dal sindaco Marco Fabbri
(M5S) durante la conferenza stampa dell’altro ieri in municipio. «Da sempre qui
da noi il cambio di provincia è molto sentito da tutti i partiti – dichiara Paolo Carli, coordinatore del Pdl ed ex sindaco -, per un senso di rivalsa verso
Ferrara. Ma stabilire quali possano essere i vantaggi del passaggio è difficile
dirlo, oltre tutto con questo andazzo le province sono destinate a sparire». Sulla
trasformazione del centro storico da zona a traffico limitato ad area pedonale
Carli ritiene che ci si debba «guardare col bilancino» per le difficoltà che
potrebbero riscontrare i fornitori dei negozi a scaricare le merci, ma anche
per i residenti sprovvisti di garage. Favorevole al ricorso del referendum
consultivo, come «espressione del popolo e di massima democrazia» è il
segretario comunale di Rifondazione Comunista, Andrea Rossetti. Anche l’Ascom,
attraverso il presidente Gianfranco Vitali, interviene nel dibattito rilevando
che «il cambio di provincia è anacronistico». E anche il Pd, con la segretaria
comunale Francesca Felletti, mostra più di un dubbio sul referendum voluto dal
primo cittadino: «Fatico - ha spiegato ieri al telefono la Felletti - a capire
le reali motivazioni che spingono il sindaco di Comacchio a volere questa
consultazione. Tra l’altro è curioso che si parli di indire un referendum
proprio mentre a livello nazionale sono in corso trattative serrate per
arrivare alla ridefinizione delle stesse Province. E poi - si chiede ancora la
Felletti - che beneficio potrebbe trarne Comacchio? Non siamo contrario a
priori all’istituto del referendum, siamo disposti a parlarne. Ma vanno
chiariti gli ambiti in cui lo stesso sindaco si sta muovendo. Una consultazione
popolare costa e va fatta con raziocinio e buonsenso. Vien da dire che anche in
questo caso a regnare nelle idee di questa giunta è la solita confusione».
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