La condanna di Silvio Berlusconi,
pronunciata in un clima di evidente ostilità politica, e la prospettiva di una
specie di morte civile per il leader di uno dei principali schieramenti
politici sono una sconfitta non solo del garantismo, ma della democrazia e
della sovranità popolare. Non voler neppure discutere dei profili particolari
della vicenda giudiziaria che ha colpito Berlusconi, che certo non ha ricevuto
un trattamento ispirato al principio dell’eguaglianza di tutti i cittadini di
fronte alla legge, come ripetono i più titolati esponenti del Partito
democratico, è la conseguenza di una arroganza faziosa, ma anche di un
cedimento strutturale allo strapotere giudiziario da parte della democrazia
politica.
Nessun commento:
Posta un commento