martedì 3 settembre 2013

a cura di Renato Brunetta i dossier Bene a conoscere! OSSERVATORIO RENZI La verginità perduta (la condanna della Corte dei Conti)


LA VERGINITA’ PERDUTA
Il “Corriere della Sera” di sabato 31 agosto, pagina 5, firma di Andrea Garibaldi, forse piuttosto portato per via del nome alla prosa epica, esalta così l’eroe: “Parole consumate, come speranza e come sogno, a tratti sembra di riascoltare Veltroni. Ma la forza di Renzi è la «verginità»”; Manca solo la proclamazione del dogma della sua Immacolata Concezione. Intanto in cielo Matteo Renzi si assume da solo, con qualche spinta certo di “Corriere” e di “Repubblica”, alla cui propaganda si adegua. E per avere la divisa a posto che fa?
LA COCCARDA DEL GIACOBINO
Ha messo all’occhiello la coccarda di bravo giacobino senza cui non si fa carriera nella sinistra e si è messo in prima fila con la cesta sotto la ghigliottina per raccoglierci la testa di Berlusconi. Anzi è sicuro di averla già raccolta e portata via; Dice: «oggi non abbiamo più la rassicurante presenza di Berlusconi che ci tiene assieme». Insomma lo dà per morto e sepolto.
A proposito di verginità garantita dal “Corriere” siamo proprio sicuri? Noi proprio no. È ora di finirla con l’incantesimo;
Questa è la decima volta che documentiamo come l’immagine da sacra icona fabbricata con il pongo (tra l’altro a spese e stipendi dei cittadini italiani – e lo vedremo prossimamente) sia basata sull’emissione di molta nebbia e opportune dimenticanze
Ad esempio. Alzino la mano quanti sanno che Matteo Renzi è stato condannato (in primo grado) proprio in quanto rappresentante delle istituzioni per atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni?
LE PRATICHE CLIENTELARI
Per questo le sue esibizioni da giovane tricoteuse sono francamente inaspettate e altamente inopportune, visto che così giovane ha già messo in cascina, e ben nascosto per la verità, una sentenza della Corte dei Conti; Per cosa? Traduciamo volgarmente: pratiche clientelari con i dipendenti della Provincia di Firenze da lui assunti. Mentre alcune indagini dello stesso genere sono in corso per la sua allegria nello spendere i denari dell’erario onde gonfiarsi le penne e ruotare la coda di pavone.


L’ANSA CANTA CHIARO
Trascriviamo da agenzie e quotidiani del 5 e 6 agosto 2011. Scrive l’Ansa, ore 19,37:
«(ANSA) - FIRENZE, 5 AGO - Il sindaco di Firenze Matteo Renzi è stato condannato dalla Corte dei conti della Toscana. Il procedimento si riferisce a quando era presidente della Provincia di Firenze e riguarda il danno erariale per l’inquadramento contrattuale di alcuni assunti a tempo determinato».
«La procura contabile aveva contestato alla ex giunta provinciale un danno di oltre 2 milioni di euro, ridotto in giudizio a 50 mila euro. Di questi, circa 14 mila euro sono a carico di Renzi, 1.000 euro di Andrea Barducci, suo ex vice, oggi a capo della Provincia. Condannati anche ex assessori e funzionari.(ANSA)».
Il “Corriere Fiorentino” fornì delucidazioni al riguardo. Poi chissà come tutto si è spento. Nessun’altra notizia, nessuno scavo;
Vediamo. La procura contabile aveva contestato alla ex giunta provinciale – presidente e assessori – un danno di 2 milioni e 155 mila euro.
MULTA RIDOTTA - In fase di giudizio, la cifra è stata ridotta a circa 50 mila euro. Di questi, circa 14 mila euro sono a carico di Matteo Renzi e 1.000 euro a carico dell’attuale presidente della Provincia, all’epoca vicepresidente, Andrea Barducci. Condannati anche ex assessori e funzionari;
In base a quanto si apprende, le contestazioni mosse al giovane Renzi riguarderebbero la categoria di inquadramento e la mancanza di laurea di 4 segretarie del suo staff, contrattualizzate con la categoria D invece che C.
RENZI PER DIFENDERSI SI IMBRODA
LA REPLICA DI RENZI - Quella della procura della Corte dei Conti era «una ricostruzione fantasiosa e originale». Lo dimostra il fatto che dalla richiesta di «oltre 2 milioni di euro» si è arrivati a una condanna che «ribalta totalmente l’impostazione della procura» visto che siamo passati a «meno di 50 mila euro. Ma non ci basta e faremo appello»;
È quanto spiega il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, commentando la sentenza con cui la corte dei Conti lo ha condannato a un risarcimento di danno erariale.
«Tra il 2004 e il 2009 - ricorda Matteo Renzi - la Provincia ha fatto risparmiare i cittadini e ha visto un significativo dimagrimento dei costi della macchina amministrativa»;
«Le tasse provinciali sono state ridotte, un caso più unico che raro di diminuzione della fiscalità. Nello stesso periodo il personale della Provincia è diminuito da 929 a 903 persone, con il dimezzamento secco del numero dei dirigenti».
RENZI PER DIFENDERSI SI IMBRODA
«Da quello che possiamo capire - ha spiegato - le contestazioni riguardano la categoria di inquadramento di 4 persone nello staff, assunte a tempo determinato»;
«Se poi un dirigente ha sbagliato l’inquadramento - conclude - ce ne assumeremo tutte le responsabilità, anche se è veramente difficile accettare l’idea che siano gli amministratori e non eventualmente i funzionari i responsabili di erronee impostazioni contrattuali, questione puramente tecnica».
«Quando cambia amministrazione il personale a chiamata diretta va a casa, come è giusto che sia perché l’incarico previsto dalla legge è fiduciario. Così è accaduto a queste 4 persone»;
«Per noi è molto difficile entrare nel merito delle scelte che i tecnici amministrativi fanno - conclude - sappiamo che si sono attenuti alle norme vigenti».
GLI INDAGATI ERANO 30 LUI IL N.1
L’INCHIESTA - Sono 21 le persone condannate dalla Corte dei Conti. Gli indagati erano 30. In base a quanto si apprende, la sentenza sarà depositata all’inizio della prossima settimana;
Fra i condannati ci sarebbe una buona quota della ex giunta provinciale, che era composta anche da Mauro Romanelli (ora consigliere regionale di Fds-Verdi), Stefania Saccardi (Pd, attuale assessore comunale) Tiziano Lepri (Pd, attuale assessore provinciale). Oltre ai 14 mila euro richiesti a Matteo Renzi, le altre cifre oscillano dai 200 ai 3.000 euro. Il totale è di 50 mila euro.
L’indagine si riferisce al periodo 2004-2009 e iniziò da un esposto anonimo che riguardava una nomina nello staff di Matteo Renzi;
Secondo la procura, alcune delle persone assunte non erano in possesso dei requisiti richiesti, come la laurea, oppure erano doppioni rispetto a figure professionali già presenti in Provincia;
In base a quanto appreso, i giudici si sarebbero soffermati soprattutto sui livelli di inquadramento degli assunti, superiori, secondo i magistrati, a quelli che sarebbero spettati loro.
Fra le eccezioni della difesa che sarebbero state accolte c’è quella che riguarda il lavoro svolto dagli assunti: secondo la difesa, i giudici avrebbero dovuto tenere conto delle utilità che ne sono derivate alla Provincia, in modo da determinare una diminuzione del danno indicato dalla procura;
Le difese hanno sempre sottolineato come fra gli assunti non ci fossero parenti o amici, ma persone scelte seguendo le norme e in base ai loro status professionali e curriculum.
PERCHÉ L’APPELLO TARDA COSÌ?
Fin qui il “Corriere fiorentino”, fin qui i dati di quel 2011. Come mai non c’è ancora stato l’appello? Perché questa lentezza? Si vuole evitare di esporre al dubbio la verginità esibita dal “Corriere” e da Garibaldi? Perché Renzi non scalpita per affrettare la sentenza d’appello? O c’è stata, è stato assolto, e non se n’è data notizia?
Saremmo portati a escluderlo, altrimenti ne sarebbero piene le cronache.
Segnaliamo allo spettabile pubblico un’altra caratteristica delle notizie che riguardano Matteo Renzi, e che potrete immediatamente verificare:
circa il 10% dello spazio di “Corriere” (solo quello fiorentino, non quello nazionale, non sia mai) è stato dedicato alla condanna e alle colpe sanzionate;
circa il 90% dell'articolo raccoglie la propaganda del medesimo che si elogia e si imbroda per i risparmi della sua Provincia, senza alcuna contestazione da parte del cronista.
È proprio stata così immacolata e risparmiosa la gestione di Renzi alla Provincia di Firenze? Balle.
 POCO VERGINELLO
Abbiamo già denunciato i viaggi alle aragoste condotti in America, oggetto di indagini (insabbiate?) della Corte dei conti;
Vedremo presto altri casi di brillante sfruttamento di assunzioni a spese della cittadinanza per scopi di propaganda personale;
Intanto accontentiamoci di constatare che il Giovin Perfettino è un Presidente di Provincia assai poco verginello e diremmo piuttosto deflorato dalla cattiva pratica (giudicata in primo grado dalla Corte dei Conti in attesa eterna dei gradi successivi) dei salari gonfiati.

INSABBIAMENTO?
Domanda istruttiva e finale. Cosa aspetta la Corte dei Conti a celebrare l’appello a Matteo Renzi per consentirgli di lavare la macchia delle assunzioni clientelari o – Dio non voglia – confermare la condanna? C’è in corso un insabbiamento per non guastare la corsa del sindaco di Firenze candidato a tutto?
Qualcuno ci smentisca, siamo qui apposta.

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