mercoledì 13 marzo 2013

QUALSIASI SOLUZIONE PASSA DA NOI



Dal Corriere della Sera di ieri: "Entrambe le linee del Pd... sottovalutano la forza della destra, che pure ha appena preso alle elezioni gli stessi voti della sinistra... e trascurano le ragioni profonde del suo elettorato, non meno interessanti da comprendere di quelle degli elettori 5 Stelle. La terza linea possibile del Pd sarebbe perciò quella di aprire un dialogo con questa parte del Paese e del Parlamento, nella quale ci sono forze interessate più di Grillo a un progetto di salvezza nazionale". Questo ha scritto Antonio Polito sul Corriere. Ancora più esplicito, sulla Stampa, Piero Ichino, l'esperto di lavoro ex Pd eletto nella lista Monti: una lettera aperta al Pd e Pdl per un governo di responsabilità nazionale. La conclusione è la stessa: mentre tutti i media, e soprattutto mentre la segreteria del democratici con Pier Luigi Bersani, rincorrono inutilmente Beppe Grillo e i suoi (ricevendone ogni volta in cambio sonori schiaffoni), l'unica soluzione possibile per dare un governo all'Italia resta un accordo pieno con il Popolo della Libertà. E' quanto abbiamo detto fin dal giorno dopo il risultato elettorale. Qui non si tratta di vedere "che cosa conviene al Pd", "che cosa conviene a Bersani oppure a Renzi", né "che cosa faranno i grillini", con risvolti surreali - se una volta in Parlamento si metteranno la cravatta, se entreranno tutti assieme, dove andranno a sedersi - che non tengono minimamente conto della situazione economica dell'Italia. Che continua a peggiorare, e non per il declassamento di Ficht ma perché le imprese e il lavoro sono allo stremo. Ecco perché nessuna soluzione alla crisi può prescindere da noi; ed ecco perché è necessario un governo, e di conseguenza una maggioranza, che metta assieme le forze che hanno risposte concrete per uscire da questa emergenza. Diversamente, anche questo lo abbiamo detto, meglio tornare alle urne al più presto. Bersani ha stilato un programma in otto punti e 40 capoversi nel quale l'economia e il lavoro occupano una minima parte. Grillo si è messo in attesa sulla riva del fiume. Ma l'altra vera forza politica ed elettorale del Paese siamo noi. E noi avevamo individuato dove e come agire: ridurre la pressione fiscale, detassare ed eliminare il carico contributivo dalle assunzioni dei giovani, salvaguardare la prima casa ed il risparmio, far valere in Europa in nostri diritti con pari dignità rispetto alla Germania. Su questi punti abbiamo raccolto il consenso della metà del Paese. Ignorarlo non è solo irresponsabile, è una follia. Questo è il nostro messaggio a Giorgio Napolitano: "L'uomo saggio che abbiamo conosciuto, un interlocutore del quale ci fidiamo, che è anche presidente del Csm" ha detto Angelino Alfano. Sappiamo bene che il Quirinale ha il dovere di tenersi super partes, ma siamo altrettanto certi che Napolitano, garante della Costituzione e di tutti gli italiani, del quale fin dall'inizio abbiamo condiviso l'appello alla responsabilità nazionale e comune per dare un governo al Paese, dentro di sé non può accettare il fatto che all'emergenza politica, economica e istituzionale nella quale già si dibatte l'Italia si aggiunga ora la variabile giudiziaria. Una variabile impazzita.

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