sabato 16 marzo 2013

LA CASA SUL LAGO DEL TEMPO DELL’ACCANIMENTO GIUDIZIARIO. CONTRO IL PARERE DI COMUNE E SOPRINTENDENZA, IL GIUDICE CONDANNA L’IMPUTATO (COLPEVOLE DI ESSERE DELL’UTRI)



scritto da daw- Questa vicenda è davvero significativa. Un uomo, nella sua casa privata con magnifica vista lago, sul terreno di sua proprietà, decide di costruire una casetta su un albero (portate pazienza, l’uomo è appassionato di bird-watching: osserva gli uccelli, e quella posizione è l’ideale per farlo). Si tratta di una casetta in legno (niente cemento), senza fondamenta e quindi smontabile senza lasciare danni al paesaggio, al terreno o a quello che volete. Tutto bene? Eh no, perchè quell’uomo si chiama Marcello Dell’Utri. E allora una denuncia anonima segnala al Sindaco la casetta di legno e la magistratura apre immediatamente un’inchiesta. Pronti, e via. Arriva ovviamente l’ordine di demolizione e il processo. Ma attenzione: l’architetto del piccolo Comune spiega semplicemente che non c’è nessun abuso (la casa è di legno, è smontabile, non ha fondamenta, e molto altro). In più arriva addirittura l’assoluzione della Soprintendenza: “non esistono violazioni paesaggistiche”. Tutto risolto? No, no e no. Quell’uomo, ricordatelo, si chiama Marcello Dell’Utri. E allora: il giudice rigetta le conclusioni di Comune e Soprintendenza e condanna quell’uomo (che si chiama Dell’Utri) a 9 mesi di galera. Non è finita: il giudice ha chiesto al pm di incriminare il tecnico del Comune per abuso d’ufficio. Oh, è tutto vero. 

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