sabato 17 novembre 2012

I VITALIZI DEI CONSIGLIERI REGIONALI NON SARANNO ABOLITI. COMPRESO QUELLO DI FIORITO (ER BATMAN)



Una vera e propria beffa, frutto di un emendamento che svuota di senso il decreto legge sul taglio alle spese delle politica degli enti locali, approvato ad inizio ottobre. All’epoca l’esecutivo tecnico, sull’onda dello scandalo per gli abusi dei gruppi consiliari della Regione Lazio, aveva introdotto un Dl che imponeva che nessun ex consigliere regionale avrebbe avuto diritto alla pensione senza aver svolto almeno dieci anni di mandato, né prima di aver compiuto 66 anni. Un pesante giro di vite, accolto molto male dall’attuale Parlamento, dove siedono quasi 300 ex consiglieri regionali. Nelle settimane scorse la commissione bicamerale per gli affari regionali aveva già bocciato la normativa del governo per problemi di costituzionalità. Il decreto legge è stato però ora svuotato completamente di senso, grazie ad un emendamento presentato da Chiara Moroni e Pierangelo Ferrari, la prima esponente di Fli, il secondo parlamentare democratico ed ex consigliere regionale dei Ds. La modifica alla legge recita testuale: “ Le disposizioni di cui alla presente lettera non si applicano alle Regioni che abbiano abolito i vitalizi”. Che cosa significa questo? Tutte le Regioni che hanno già abolito i vitalizi, non applicheranno le norme previste dal governo Monti a nessun beneficiario di vitalizio. ” La legge prevede infatti che i vitalizi possano essere sostituiti, dalle Regioni che intendono farlo, con trattamenti pensionistici alternativi basati sul sistema contributivo. Una di queste è appunto la Regione

Lazio, che ha demandato a un futuro provvedimento il passaggio dal vitalizio alla pensione per i suoi consiglieri. E qui sta evidentemente la furbizia di quella frase che esclude dall’applicazione della tagliola del 66+10 chi ha già abolito i vitalizi, cioè tutti. Perché questo consentirà alle Regioni che li vorranno sostituire con pensioni contributive, di aggirare le regole più rigide che avrebbe voluto introdurre Monti, consentendo la corresponsione dell’assegno contributivo magari già a sessant’anni, o forse ancora prima, e con soli cinque anni di mandato anziché dieci.” L’emendamento poi si applicherà non solo ai consiglieri regionali che hanno già maturato il diritto al vitalizio, ma anche a tutti gli altri che avrebbero dovuto aspettare i 66 anni e i 10 anni di consiliatura per poterne beneficiare. Tra questi c’è anche il dimissionario capogruppo del Pdl Franco Fiorito, il noto Er Batman, che potrà così godere del vitalizio. Una vera e propria beffa, che evidenzia ancora una volta quanto sia difficile ridurre i privilegi dei politici nel nostro paese.

Nessun commento:

Posta un commento