venerdì 9 novembre 2012

E IO PAGO: ERVET SPA



  In questa delibera si propone di stanziare più di 22 milioni di euro in tre anni per una società praticamente della Regione al 100% che non ha trovato fin’ora una sua ragion d’essere nel panorama economico regionale, tant’è che nessun’ altra istituzione, azienda, associazione ne vuole avere parte, né ne utilizza i servizi. 22 milioni di euro sono molto più di quello che costa l’Assemblea regionale ed una cifra importante se si pensa che equivale a quanto erogato per lo sviluppo dei consorzi di garanzia collettiva fidi ed a quello speso per la promozione turistica della regione ed è di molto superiore a quanto stanziato per i contributi alle imprese per i progetti di sviluppo innovativo. Siamo in un periodo in cui si attacca la politica per il costo eccessivo e gli sprechi, arrivando anche a mettere in forse ciò che serve ad esplicare compiutamente la democrazia e la rappresentanza; si mettono quasi sotto accusa i Consiglieri per il loro costo (comunque il più basso di tutte le Regioni italiane) e contemporaneamente si alimentano istituti collaterali alla politica che producono aria fritta, come è opinione diffusa fuori dal palazzo, ma sempre di più anche dentro. Dal piano finanziario si evince che i cittadini emiliano-romagnoli dovranno sborsare milioni di euro per lo “sviluppo durevole”, “crescita intelligente e coesiva” ed anche “sostenibile” riportato 2 volte, per “relazioni internazionali”? ed anche per l’”attrattività”; si potrebbe chiamarla filosofia, ma preferisco il termine aria fritta che è più pragmatico ed attinente.

   Tutte le attività, utili ed inutili, svolte dall’ERVET, compresa l’istruttoria per i fondi europei,  potrebbero essere svolte proficuamente dalle direzioni ed uffici degli assessorati, che hanno al loro interno le professionalità di prim’ordine necessarie a tutti gli assi di intervento. Sono quasi sempre necessarie consulenze esterne, anche per un interscambio di esperienze, che possono comunque essere coordinate dalle direzioni, così come adesso vengono richieste e coordinate dall’ERVET.
    In buona sostanza l’ERVET è un ente inutile e perfino dannoso, perché rappresenta una zona d’ombra nell’attività regionale, non essendo sottoposto a nessun controllo democratico, utilizzando personale di gradimento, ma non necessariamente qualificato e certificato, spendendo risorse ingenti in attività fumose, in viaggi e convegni della cui utilità si può dubitare, costruendo scenari e proposte di programmazione autoreferenziali e spesso poco centrati sul problema.
    La proposta è di chiuderlo, così come è stato per l’IPL (istituto per il lavoro), anche se ci sono voluti 10 anni perché tutti capissero la sua inutilità e lo spreco di denaro pubblico. Quindi nessuna approvazione della convenzione con l’ERVET al costo di 22 milioni di euro, sua messa in liquidazione e trasferimento delle competenze in capo agli assessorati.
   Nel frattempo chiedo anche, come Consigliere regionale, che ci vengano consegnati gli elenchi del personale e dei collaboratori con le relative mansioni effettive, con il relativo costo annuo, questo anche per quel che riguarda presidente ed amministratori. Gianguido Bazzoni

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