Silvio Berlusconi lancia un appello di unità in un
video messaggio: "Nei prossimi giorni dovremmo riflettere sugli scenari
politici e sulle proposte per il futuro del Paese. Nessuna forza politica e
responsabile può ignorare il valore della governabilità"
giovedì 28 febbraio 2013
mercoledì 27 febbraio 2013
AMICI, ORA E’ IL TEMPO DELLE RESPONSABILITA’
Grazie per il sostegno in
questa incredibile campagna elettorale. Abbiamo sfiorato un risultato clamoroso
e siamo riusciti a fare molto bene sia alla Camera che al Senato. Come ha detto
stamattina il presidente Berlusconi, ora "tutti devono riflettere per il
bene dell'Italia e queste riflessione richiede qualche tempo. L'Italia non può
non essere governata.". Se vuoi dirci la tua riflessione su come
procedere ora, commenta la conversazione di stamattina fra Berlusconi
e Belpietro: https://www.forzasilvio.it/news/4196.
Oppure partecipa al nuovo focus group, per dare il tuo suggerimento su quale
decisione prendere: https://www.forzasilvio.it/admin/focusgroup/modifica/546
Grazie per l'attenzione.
Cordialmente, on. Antonio Palmieri responsabile internet PDL
A FUROR DI POPOLO; BERSANI TI DEVI DIMETTERE. RENZI INCOMBE.
Buone notizie dalla Lombardia, la vittoria di Roberto Maroni sembra ormai certa. Bersani vuol far passare, come tradizionalmente avviene da anni in tutti i partiti, una sconfitta per una vittoria, ma sono pochi a credergli. Non solo non ha smacchiato il giaguaro ma Silvio l’ha sbranato. Basta guardare i visi stravolti dei vertici di via del Nazareno o gli occhi gonfi dei militanti democratici per capire che quello di ieri è stato il fallimento di Bersani. E adesso si gettano tutti sul cadavere del segretario del Pd che dovrà pagare una campagna elettorale vuota di contenuti e tutta tesa a rincorrere giaguari da smacchiare. Matteo Renzi lo sta aspettando al varco, i riformisti pure. Dal canto suo Bersani temporeggia. Sebbene, prima della fine degli scrutini, avesse promesso un commento sul risultato delle elezioni, a mezzanotte si è limitato a difendere la posizione: “Il centrosinistra ha vinto alla Camera e per numero di voti anche al Senato. È evidente a tutti che si apre una situazione delicatissima per il paese. Gestiremo le responsabilità che queste elezioni ci hanno dato nell’interesse dell’Italia”. Punto. Nient’altro. Grazie e arrivederci. Poi, si è di nuovo chiuso col suo staff a macinare sui numeri e sui seggi e a valutare le prossime mosse da fare per riuscire a ottenere una maggioranza.
RISULTATI ELEZIONI: ECCO I TROMBATI OLTRE FINI, INGROIA E DI PIETRO FUORI ANCHE LA BINETTI, MARINI, FAVIA ALLA BUONGIORNO…….
Ora non ridono più. Volevano un altro giro di
giostra ma restano a piedi. Quello che si è abbattuto su di loro è un vero
tsunami. Non è quello di Grillo, ma quello della voglia di cambiamento da parte
di gran parte dell'elettorato italiano. I nomi di
chi resta fuori dal parlamento fanno discutere. Sono nomi pesanti e
impensabili. Rocco Buttiglione e Italo Bocchino hanno
scelto il cavallo perdente. Poi resteranno senza la poltrona anche Amedeo
Laboccetta, Gianfranco Fini, Antonio Di
Pietro, Anna Paola Concia. Per loro è game
over. Poi c'è chi c'ha provato per la prima volta e gli è andata male,
anzi malissimo. Chiedete a Giovanni Favia che ha lasciato
Grillo per Ingroia che ha raccolto l'1,79% al Senato (intorno a 550
mila voti) e alla Camera il 2,2% (poco più di 750 mila voti). Non ce l'ha fatta
neanche Mario Sechi, a Ilaria Cucchi, ad
Oscar Giannino o ad Antonio Ingroia. Per loro
il traguardo è arrivato prima della partenza. Stessa sorte per Guido
Crosetto, tra i fondatori di Fratelli d'Italia, escluso dal
Senato. Dalla Camera è rimasto fuori Gianfranco Micciché,
leader di Grande Sud. E anche Raffaele Lombardo, leader del Mpa (Movimento per
le autonomie).
martedì 26 febbraio 2013
BERLUSCONI: “L’ITALIA DEVE ESSERE GOVERNATA” RIFLETTERE BENE SUL DA FARSI, NO AL RITORNO AL VOTO“. COSE POSITIVE “L’ESCLUSIONE DI FINI, DI PIETRO E INGROIA”
Il leader Pdl invita alla prudenza e alla riflessione. Sullo spread: "È una invenzione di due anni fa". Cose positive? "Non entrano in Parlamento Fini, Di Pietro e Ingroia
lunedì 25 febbraio 2013
IL NOSTRO STRAORDINARIO RISULTATO LO SI DEVE SOLO A BERLUSCONI: GRAZIE, GRAZIE PRESIDENTE
“Lo straordinario risultato che si profila per
il centrodestra si deve unicamente ed esclusivamente al presidente Silvio
Berlusconi, artefice di un’altra impresa memorabile”.
L’ITALIA SI GIOCA LA SOPRAVVIVENZA BERLUSCONI PUO’ TOGLIERCI DALLE FIAMME CHE INCENDIANO IL SUD EUROPA: MERITA UN ESTREMO ATTO DI FIDUCIA.
Vittorio Feltri - Finito
il tormentone della propaganda, ne comincia un altro: quello del voto. Da oggi
urne aperte. Domani pomeriggio, ore 15, chiusura e spoglio; entro sera,
all'incirca, si saprà com'è andata. Ma la discussione sull'esito dei conteggi
proseguirà chissà per quanto tempo, perché questa non è una consultazione di routine.
Probabilmente sarà l'ultima con l'attuale legge elettorale, nata per rafforzare
il bipolarismo e scopertasi, a gioco lungo, un bidone. Non poteva essere
diversamente: non esiste un sistema di voto che funzioni se non funziona la
politica. E la politica italiana ha dimostrato di essere un cimitero in cui si
agitano solamente anime morte. I partiti sono più sensibili all'egoismo che
all'intelligenza: apparati che puntano alla conservazione di se medesimi e non
pensano a riformarsi, figuriamoci se si preoccupano di riformare le strutture
obsolete del Paese. Nonostante ciò, si definiscono, tutti, riformisti. Conviene
riderci su. Se il Pd avesse capito che il vento è cambiato, avrebbe favorito
l'ascesa di Matteo Renzi: con lui
candidato non ci sarebbe stata gara; avrebbe vinto il giovanotto, dato che
piaceva anche a destra e dintorni. Silvio Berlusconi non sarebbe ridisceso in
campo, Beppe Grillo non avrebbe avuto tanto spazio, Mario Monti non si sarebbe
improvvisato tribuno di complemento. E per un paio di anni i cittadini
avrebbero atteso pazientemente che il ragazzo fiorentino terminasse il
rodaggio, salvo poi linciarlo in caso di fallimento. Invece, secondo costume
nazionale, Pier Luigi Bersani ha voluto a ogni costo anteporre l'interesse
personale (e dei propri supporter) a quello del Pd, e ora è lì che trema
davanti ai grillini volanti: ipotizza già di reclutarne qualcuno,
ingolosendolo con poltrone e relative prebende. Il comico genovese è diventato
lo spauracchio: tutti a chiedersi dove si fermerà, e molti ad augurarsi che non
si fermi. Un'incognita che impedisce perfino ai sondaggisti più esperti di
valutare le percentuali sia del M5S
sia degli altri gruppi partecipanti alla competizione.
SONDAGGI RISERVATI ANNUNCIANO UNA FIGURACCIA STORICA PER RIGORS MONTIS: ANCHE IL PD SONO CERTI CHE “RISCHIA DI RESTARE FUORI DALLA CAMERA”.
Nonostante il sostegno di quasi
tutte le cancellerie europee, l’endorsement dei principali giornali
stranieri (buon ultimo, ieri, il Times di Londra) e l’occhio
benevolente con cui lo trattano quelli italiani, il premier nei
sondaggi riservati sfiora la figuraccia: “Noi stiamo andando bene, ma
ha ragione Berlusconi: Scelta Civica, Udc e Fini rischiano di non
superare la soglia di sbarramento alla Camera”, dice assai preoccupata una
fonte della segreteria democratica. La soglia di sbarramento
per le coalizioni a Montecitorio è il 10 per cento, mentre i montiani al Senato
dovranno superare solo l’8 per cento visto che si presentano con una lista
unica: il basso risultato attribuitogli negli ultimi sondaggi, comunque, non è
frutto di un calo della lista Monti, ma della riduzione ai
minimi termini dell’Udc e alla scomparsa dai radar di Fini e soci. L’ex preside
della Bocconi chiude la sua campagna dicendo che i suoi nemici sono Silvio
Berlusconi e Beppe Grillo: Chissà con chi si vorrà alleare????
sabato 23 febbraio 2013
2013 IL CONTRATTO CON GLI ITALIANI.
“Modalità per accedere nel 2013 al rimborso dell’Imu pagata nel 2012
sulla prima casa, sui terreni e sui fabbricati agricoli”. Con questa scritta in
neretto e il simbolo Popolo della Libertà in bella vista in alto a sinistra,
milioni di italiani hanno ricevuto una lettera firmata da Silvio Berlusconi, in
cui si riconferma che a tutti i cittadini verrà rimborsato quanto versato un
anno fa, sul conto corrente oppure in contanti attraverso gli sportelli delle
posta. E’ la lettera scarlatta del Cavaliere, il cavallo di battaglia della sua
campagna elettorale.
Che restituirà i soldi Silvio Berlusconi lo ripete in ogni occasione
pubblica e televisiva. Ridarà quei soldi. E per chi non avesse capito è pronto
a metterlo per iscritto.
giovedì 21 febbraio 2013
BERLUSCONI: IL SORPASSO? FATTO
"Avremo la maggioranza sia alla Camera che al Senato.
Potremo inoltrarci per la terza volta lungo una legislatura di cinque
anni". Lo dice Silvio Berlusconi nel corso di un’intervista a Radio 105. "Diciamo questo in base
agli ultimi sondaggi. Zitto zitto, sotto voce siamo in testa". ''Nel 2011 c'e' stato un mezzo colpo di Stato che ha avuto alcune concause, la prima delle
quali e' stato il tradimento di Fini seguito dall'ordine del governo della
signora Merkel alle banche tedesche di vendere i titoli di Stato italiani. E
alla domanda se abbia commesso errori durante la sua permanenza a Palazzo
Chigi: ''No, con la mia preparazione, la mia avvedutezza, ho fatto moltissime
cose ma errori particolari non li ho
fatti. Poi, quando si fanno le cose, c'e' sempre qualcuno che ti critica''.
Monti, invece, “e' una vera iattura, quando lo sento nominare, mi viene un
brivido dietro la schiena”. E a chi gli chiede se teme un dibattito televisivo
con Grillo: “io non ho paura di nessuno: sono stato anche una trasmissione con
sei contraddittori tutti di sinistra, figurarsi se posso aver paura di
Grillo".
E che non sarebbe tornato a
fare politica in prima fila se il sindaco
di Firenze avesse vinto le primarie: "Con Renzi avremmo avuto una
sinistra finalmente non piu' comunista.
Il Pd invece va avanti secondo i suoi programmi di sempre, tanto e' vero che
Bersani, per il programma smozzicato che ha presentato, si e' limitato alle
solite minacce ai ricchi e al ceto medio. Renzi invece e' stato messo in un
angolo".
"Bersani continua a
fare figuracce quando dice che la prima cosa che fara' al governo sara' la legge sul falso in bilancio. La legge sul
falso in bilancio gia' c'e' e' consiglio a Bersani di andare a rileggere il
Codice Civile. Noi non abbiamo fatto altro che rivedere il sistema delle
pene per tutelare. E' ignoranza grassa quella di chi nella sinistra dice che
noi abbiamo abolito il falso in bilancio". E parlando di temi sociali:
“vicino ad ogni capoluogo di provincia si puo' costruire una 'new town'
bellissima, per far pagare meno ai giovani. Un piano Berlusconi per la casa,
come il piano Fanfani mi
piacerebbe". "Noi siamo in sintonia con la maggioranza degli italiani che non
vedono di buon occhio i matrimoni tra coppie gay. Siamo invece favorevoli a
rivedere il Codice Civile, anche con il contributo della sinistra, per
garantire i diritti delle coppie omosessuali".
BERLUSCONI: NO A UN QUARTO PRESIDENTE DI SINISTRA
''Se vince la sinistra ci sara' un quarto
presidente della Repubblica consecutivo della sinistra: Prodi o D'Alema''.
Cosi' Silvio Berlusconi, nel corso di una video chat con il Corriere.it.
ORA DAGLI INDECISI LA SPINTA FINALE: IMPEGNAMOCI A CONVINCERE GLI AMICI PER INCREMENTARE UN VANTAGGIO GIA’ ACQUISITO NEI CONFRONTI DI BERSANI
A cinque giorni dal voto sono ancora tanti gli indecisi
che decideranno all'ultimo minuto quale lista sostenere. Secondo un
sondaggio di Renato Mannheimer per il Corriere
della Sera sarebbero il 30% dell'elettorato, ossia un votante su tre, circa
5 milioni di persone. Si tratta in larga misura di donne, meno giovani di età,
con titolo di studio relativamente basso, spesso residenti al Sud, di professione
casalinghe o pensionate e, specialmente, molto poco interessate alla politica. Inoltre, una quota rilevante di cittadini
arriva alla scelta definitiva solo all'ultimo momento, anche in base alle
dichiarazioni di questo o quell'altro candidato. Per questo, le battute finali
della campagna elettorale saranno decisive per la scelta di molti. C'è anche la
possibilità che la maggior parte degli indecisi, alla fine, decida di disertare
in toto l'appuntamento col voto. Una fetta di loro, però, esprimerà sicuramente
la sua preferenza, e secondo i sondaggisti la scelta definitiva arriverà solo
all'ultimo momento e in base, appunto, alle ultime dichiarazioni elettorali. Negli ultimi scampoli di campagna, insomma,
proprio quelli dove storicamente Berlusconi riesce a raccogliere il maggior
numero di consensi. Per esempio, in occasione delle politiche del 2008, il 12%
ha dichiarato di aver scelto chi votare soltanto nell'ultima settimana di
campagna elettorale, mentre l'8% ha preso una decisione soltanto nel giorno
stesso del voto. Dunque, come dice da
settimane Berlusconi, il Pdl è perfettamente in corsa per vincere le
elezioni sia alla Camera che al Senato. E c'è un precedente che dovrebbe
far drizzare le antenne alla sinistra, e a Bersani in particolare, che da mesi
ormai gira l'Italia come se fosse il presidente del consiglio in pectore. Nel
2006 il risultato finale alla Camera (49,76 dell'Unione contro il 49,69 della
Casa delle Libertà) e quello del Senato (49,2 dell'Unione contro il 49,9 della
Casa delle Libertà) ebbe un discostamento di circa il 3 per cento dalla quasi
totalità dei sondaggi, compresi gli exit poll, sempre a favore del
centrodestra. Ebbene, tutti i sondaggi resi noti prima del silenzio
OCCHIO! ATTENTI: “MI VERGOGNAVO DEL PDL”
INCOERENTE, COSA DICEVA
QUAND’ERA MINISTRO? LA MUSSOLINI: TI VERGOGNI? VAI CON LA SINISTRA CON
“COMPAGNI D’ITALIA”
Mi vergognavo del Pdl". Giorgia Meloni, ospite a SkyTG24, va giù dura col suo ex
partito. Lei, militante fin da giovanissima nel Movimento Sociale e poi in Alleanza
Nazionale, e ora fondatrice di Fratelli d'Italia con Ignazio La Russa e Guido Crosetto, della sua
"diversità" politica ha fatto una bandiera. Ma la polemica è dietro
l'angolo, visto che Pdl e Fratelli d'Italia sono alleati. E così le parole di
accusa "ai compagni di viaggio, a quello che il partito faceva,
all'incapacità di capire che la crisi della politica è dovuta ad una deriva
oligarchica dei partiti" stanno creando un piccolo terremoto nel
centrodestra.
. Lara Comi, europarlamentare e volto scelto da
Silvio Berlusconi in persona da mandare nell'arena di Michele Santoro a
Servizio Pubblico, è altrettanto dura: "In campagna elettorale spesso i
toni diventano aspri ma non bisogna mai che accada che la propaganda soverchi
la politica o che la realtá soccomba alla fantasia o peggio ancora alla
calunnia. Non è possibile che la Meloni provasse vergogna per il Pdl. Non c'era
motivo. Anche perché altrimenti, per la coerenza che dice di volere portare
avanti, non avrebbe potuto essere ministro del governo Berlusconi; non avrebbe potuto rimanere presidente
dei giovani del Pdl, cioé in un ruolo apicale del Partito".
mercoledì 20 febbraio 2013
VINCIAMO E NON SUL FILO DI LANA
''Ho l'intima certezza di una nostra vittoria, e
nemmeno sul filo di lana'': parola di Silvio Berlusconi intervistato da Radio Lombardia. "L'85% dei nostri elettori non
condivideva la nostra posizione di votare la fiducia al governo dei tecnici,
noi invece ritenemmo anche per varie pressioni esterne che fosse un fatto di
responsabilità mantenere il nostro voto positivo sulla fiducia. Andando in giro
ultimamente ho sentito invece che c'e' stato un grande cambiamento''. Secondo
Berlusconi, "la perdita di fiducia nel Pdl" e' stata causata
"dal sostegno dato a Monti e forse anche a causa del fatto che io, dopo le
dimissioni forzate, avevo deciso di ritirarmi dall'essere uomo di punta del mio
movimento e di mantenere solo il ruolo di padre fondatore". "Mi ero dedicato ad altre attività come
fare ospedali per bambini e aprire università della libertà (ormai fisicamente
pronta e che poteva inaugurarsi il 15 marzo), invece sono stato prepotentemente
riportato a casa, tutto il Pdl ha decretato la necessità di una mia ridiscesa
in campo e Alfano in testa mi ha strappato dai nuovi progetti per farmi tornare
ancora ad essere l'uomo di punta della comunicazione nella campagna elettorale
e avere un ruolo importante nel nostro prossimo governo". infine, l'ex
premier e' convinto che il centrodestra vincerà con un certo distacco
"perchè ritengo che quello che proponiamo sia ormai conosciuto da gran
parte degli elettori, l'unica azione possibile per contrapporre alla politica
di austerità applicata acriticamente dai cosiddetti tecnici, a seguito dei
suggerimenti dell'Unione europea che ha portato ai risultati che conosciamo.
Siamo in una crisi recessiva profonda con 3 milioni e mezzo di poveri".
VOTO A GRILLO E’ SPRECATO, VA A SINISTRA
Il voto dato a Grillo è sprecato.
Lo ha detto Silvio Berlusconi a Tgcom24.
Grillo, spiega, è il frutto di "un fenomeno nuovo: l’antipolitica. Si
capisce che c’è un numero di italiani che vedono nel M5S la possibilità di
picconare il mondo della politica che ha dato tante brutte prove disgustose,
come quella, che a me ha disgustato molto, dei mestieranti della politica che
fanno politica per avere vantaggi personali". Ma, insiste, "il voto
dato a Grillo è sprecato, al 90% tolto ai moderati, perché gli elettori della
sinistra sono militarizzati, il momento massimo lo hanno avuto al 34% mentre i
moderati sono i 2/3. Se qualcuno va e pesca percentuali di questi 2/3 e li
porta fuori può darsi che la sinistra diventi maggioranza. Questo è il rischio.
Un rischio pericoloso perché i candidati di Grillo non sono scelti tra la
società civile in base ai curricula in rete ma, per più dell’80%, appartengono
all’ambiente dell’estrema sinistra dei centri sociali e dei comitati no tav.
Andranno a braccetto con Vendola e Ingroia".
martedì 19 febbraio 2013
FORTE IMPEGNO PER GLI ULTIMI SEI GIORNI PRIMA DELLE ELEZIONI: CONVINCI ALMENO UN’ALTRA PERSONA!
Alle imminenti elezioni saranno in gioco due cose determinanti: da un lato,
fermare questo diluvio di tasse imposto
dal governo dei tecnici e dall’altro evitare
il successo di una sinistra che non cambia mai. In pochi giorni abbiamo
compiuto una rimonta spettacolare. Tanti italiani che erano incerti se andare a
votare o meno hanno deciso di farlo e di votare per noi e per Il Popolo della
Libertà, che in questi dieci anni di partecipazione al Governo ha sempre tenuto
i conti pubblici in ordine e non ha mai
mai messo le mani nelle tasche degli italiani. Per vincere ci manca
pochissimo, ci serve il tuo impegno: convinci almeno un’altra persona a te
vicina ad accordarci la sua fiducia. Grazie!
lunedì 18 febbraio 2013
COSA DICONO I SONDAGGI. SETTE GIORNI E SI VOTA, RIPRISTINANDO COSI’ LA DEMOCRAZIA SOSPESA UN ANNO FA DALLA SCIAGURATA SCELTA DI NAPOLITANO DI AFFIDARE LA GUIDA DEL PAESE A UN GOVERNO TECNICO.
Alessandro
Sallusti - I risultati sono sotto gli
occhi, e sulla pelle, di tutti: la situazione di famiglie e imprese è
peggiorata. Eppure Napolitano insiste, come tutti i comunisti non ammette gli
errori. E siccome Obama sa a mala pena dove sta l'Italia sul mappamondo, il
nostro presidente gli ha spacciato per vera la favola di Monti salvatore della
patria. Quello ha annuito per dovere di ospitalità e noi ora dovremmo berci che
l'America vota Monti. Ma per favore. Neppure gli italiani, stando ai sondaggi,
vogliono votarlo. Figuriamoci gli americani. Comunque, a una settimana dal
voto, la situazione sta più o meno così. Al Nord
l'asse Pdl-Lega tiene bene, troppo bene, tanto che la solita procura sta
pensando di giocarsi l'asso della disperazione. L'obiettivo è Roberto Maroni,
candidato governatore della Lombardia. Il mezzo è Orsi, ormai ex presidente di
Finmeccanica arrestato con un tempismo sospetto. La speranza è che il galeotto,
a disagio in cella, accetti di confermare il teorema che lo vuole uomo organico
alla Lega. Quindi, se nelle prossime ore leggerete il titolo «Avviso di
garanzia per Maroni», sappiamo tutti di cosa si sta parlando. Monti, come
detto, è messo non male, malissimo. I suoi due soci, Casini e Fini, insieme valgono più
o meno come il partito di Storace (il cognato di Tulliani rischia di non
entrare in Parlamento). Ma lo stesso Monti sta scivolando sotto soglie che
mettono a rischio di mancata elezione la sua pattuglia di senatori. È un pesce
fuor d'acqua che si agita e scommetto che in settimana passerà dagli insulti ai
fatti, svelando chissà quale presunta porcheria dei suoi avversari.
Bersani è come lo vedete. Paralizzato. Nelle rilevazioni l'encefalogramma del partito è piatto e non c'è verso di rianimarlo. Berlusconi parla di sorpasso avvenuto. Non posso confermare - la legge me lo impedisce -, ma in coscienza non me la sento di smentire. Posso solo aggiungere che Ingroia, sull'ala sinistra, piace più di Vendola, e questo complica di molto le cose in casa Pd. Un segnale in questo senso è proprio lo spot a Monti del compagno presidente Napolitano, che i sondaggi li conosce bene: o Monti cresce o, stando ai fatti, il vecchio presidente non riesce neppure stavolta, per fortuna l'ultima, a insediare a Palazzo Chigi un premier di sinistra. E veniamo a Grillo, il presunto trionfatore. I vecchi politicanti arricciano il naso e ricordano un proverbio: piazze piene, urne vuote. I suoi avversari lo temono, ma lo stesso Grillo non si fida e, tradendo (buon ultimo) un giuramento, si concede da oggi alla tanto disprezzata televisione. Un motivo ci sarà, ed è che anche lui legge i sondaggi e vede che qualcosa non torna. Partita aperta, quindi. E in sette giorni possono ancora cambiare tante cose. Come dice Mentana aprendo ogni suo tg: c'è fibrillazione alle stelle nel mondo della politica, ne vedremo delle belle.
Bersani è come lo vedete. Paralizzato. Nelle rilevazioni l'encefalogramma del partito è piatto e non c'è verso di rianimarlo. Berlusconi parla di sorpasso avvenuto. Non posso confermare - la legge me lo impedisce -, ma in coscienza non me la sento di smentire. Posso solo aggiungere che Ingroia, sull'ala sinistra, piace più di Vendola, e questo complica di molto le cose in casa Pd. Un segnale in questo senso è proprio lo spot a Monti del compagno presidente Napolitano, che i sondaggi li conosce bene: o Monti cresce o, stando ai fatti, il vecchio presidente non riesce neppure stavolta, per fortuna l'ultima, a insediare a Palazzo Chigi un premier di sinistra. E veniamo a Grillo, il presunto trionfatore. I vecchi politicanti arricciano il naso e ricordano un proverbio: piazze piene, urne vuote. I suoi avversari lo temono, ma lo stesso Grillo non si fida e, tradendo (buon ultimo) un giuramento, si concede da oggi alla tanto disprezzata televisione. Un motivo ci sarà, ed è che anche lui legge i sondaggi e vede che qualcosa non torna. Partita aperta, quindi. E in sette giorni possono ancora cambiare tante cose. Come dice Mentana aprendo ogni suo tg: c'è fibrillazione alle stelle nel mondo della politica, ne vedremo delle belle.
IL FRAZIONAMENTO DEL VOTO E’ DANNOSO
Agli italiani “chiedo di votare soltanto per i
grandi partiti, se vogliono votare a sinistra votino il Pd, se sono moderati
votino il partito piu' grande, cioe' il Popolo della liberta'. In questo modo
potremo subito utilizzare la maggioranza per modificare la Costituzione”. Lo
afferma il leader del Pdl, Silvio Berlusconi,
durante un incontro con la Coldiretti, ricordando che “il centrino di Monti,
Casini e Fini sottrae voti ai moderati, dunque è un voto assolutamente buttato
visto che Monti ha già dato disponibilità a collaborare con la sinistra. Ormai
Monti è diventato un politicante come tutti gli altri”.
“La sinistra non ha mai superato un terzo degli
elettori dal '48 ad oggi e anche oggi rimane lì. Non perde elettori perché sono
militarizzati. Questo vuol dire che i moderati in Italia sono la maggioranza,
però se ci sono dispersioni di voto può esserci il pericolo che la sinistra
prevalga”. “Si dice che il governo dei tecnici abbia trovato l'Italia sull'orlo
del baratro: non è vero niente. I conti erano assolutamente in ordine. Il
pericolo italiano era per i titoli del debito pubblico ma nella sostanza si
trattava di 2 punti di interessi in più sui titoli emessi nell`anno a causa
dello spread, per un costo di poco più di 5 miliardi”. “Sono reduce da qualche
battibecco in Rai: siamo in una situazione strana da noi esiste la legge della
par condicio, tutti i partiti in campo, anche i piccolissimi, hanno lo stesso
spazio su tv e radio dei due partiti piu' importanti”. “Questa campagna
elettorale sta sprofondando sempre piu' verso il basso, quindi mi sono permesso
di dire che Giannino e' fuori di testa. Me ne hanno detto di tutti i colori,
anche che sono un cialtrone”. E Monti è “uno non cambia mai e si rileva appieno
in quella che e' la sua vera sostanza umana: e' diventato un politicante come
tutti gli altri, e ha avuto la bella idea di allearsi con Fini e Casini che
quanto ad innovazione non gli possono dare una mano".
“La Corte Costituzionale e' un organo politico
della sinistra e non e' al di sopra delle parti”.
LA PROPOSTA DI BERLUSCONI: RIVEDERE IL MOSTRO EQUITALIA.
FERMA RESTANDO LA LOTTA ALL’EVAZIONE, IL CAVALIERE PRESENTA OTTO
PROPOSTE IN MATERIA FISCALE.
Per quanto riguarda il programma del
centrodestra, Berlusconi insiste ancora una volta sulle riforme strutturali
(dimezzamento dei parlamentari, azzeramento dei finanziamenti pubblici ai
partiti) e sulle misure per abbassare la pressione fiscale e
rilanciare la crescita. "La
sinistra è sempre carica di invidia sociale, ha una volontà irrefrenabile di
colpire con le tasse, con la patrimoniale, chi, con il lavoro, i sacrifici, il
rischio di impresa è riuscito ad assicurare una piattaforma di benessere",
ha avvertito l'ex premier insistendo sulla necessità di abolire subito l'Imu
sulla prima casa e rivedendo drasticamente la struttura e il modus operandi di Equitalia.
Quello che Berlusconi è, infatti, un Fisco più amico e solidale con le imprese
e le famiglie vessate dalla crisi economica. Mantenendo ferma la
lotta all'evasione, il Cavaliere ha infatti posto l'accento sulla questione del
"mostro Equitalia" la cui offensiva si è fatta, nel corso dell'ultimo
anno, esasperante. "II 10%
degli italiani sta combattendo contro un nemico invisibile ma incisivo nel
chiedere - ha spiegato - lo Stato che invia cartelle che seminano il
panico". L'impegno del centrodestra a revidere Equitalia ha
una valenza ancora maggiore rispetto alla restituzione e abolizione
dell’imposta sulla prima casa: in caso di vittoria, in uno dei primi cinque
Consigli dei ministri, Berlusconi si ripromette di portare un pacchetto di otto
proposte in materia fiscale per modificare il funzionamento di Equitalia. Il
Cavaliere intende, infatti, alzare il massimo delle rate da 72 a 120, innalzare
la rateizzazione automatica da 20mila a 200mila euro, portare da due a cinque
rate consecutive non pagate il decadimento del beneficio delle dilazioni, una
moratoria di dodici mesi per le piccole e medie aziende, alzare da 20mila a 20
mila il divieto di iscrizione dell’ipoteca, l’impignorabilità della casa di
abitazione, abolire la norma che impone al contribuente di anticipare un terzo
degli imponibili accertati in caso di ricorso o contestazione al giudice,
rinuncia dello Stato, per il passato, alle pretese sulle sanzioni ad interessi
ed oneri aggiuntivi.
INFRASTRUTTURE: PONTE SULLO STRETTO SIMBOLO DI SVILUPPO AL SUD.
L'INTERVISTA - Ex membro della commissione Trasporti
Bergamini (pdl), la candidata berlusconiana alla Camera dei deputati non punta
solo sulla grande opera siciliana. "No al Tav? Saremmo fuori dall'Europa.
Ciclisti? C'è un problema culturale, siamo un Paese di automobilisti"
Deborah Bergamini è
candidata al quarto posto in Emilia Romagna, alla Camera, per il Pdl. Di
mobilità se ne è occupata personalmente, da membro della commissione Trasporti
della Camera e come relatrice di un progetto di legge sulla mobilità
sostenibile (a partire dalle auto elettriche) che, inserito nel primo
decreto Sviluppo del governo Monti, è diventato poi legge. Nel programma del
Pdl si parla specificatamente, oltre che di Tav, di un piano generale per la
mobilità urbana sostenibile e di potenziamento della rete ferroviaria nazionale.
Il Ponte sullo Stretto è così
necessario? Basterebbe prendere il traghetto per andare da una parte
all’altra per comprenderlo. La Sicilia, che pure è una regione chiave, sconta
questa lontananza dal resto dell’Italia. Il Ponte avrebbe consentito alla
Sicilia di svolgere meglio il suo ruolo per lo sviluppo del Mediterraneo. E perché non siete riusciti a realizzarlo?
Ci abbiamo puntato fortemente, ma appena il governo è caduto si è deciso di
disinvestire su questo progetto. E’ un male tutto italiano: i politici, che
sono quelli che dovrebbero avere maggiore senso di responsabilità, una volta al
governo smantellano le progettualità messe in campo dal governo precedente. E’
successo più volte con i governi di sinistra, e ora con il governo tecnico. La situazione infrastrutturale interna della
Sicilia è deficitaria. Che senso ha fare il ponte se poi mancano i collegamenti
all’interno? Per queste cose bisognerebbe parlare con Moretti (Mauro,
ad Trenitalia; ndr) e con il ministero delle Infrastrutture. Sappiamo bene che
sotto Napoli non si investe in infrastrutture e in commissione abbiamo lavorato
molto su queste cose. Noi diciamo con forza che stiamo investendo in
infrastrutture in modo sbilanciato. Le tratte più convenienti, quelle del Nord,
sono oggetto di investimenti, quelle del Sud no: in questo senso il ponte era
un segnale di sviluppo infrastrutturale nel Sud, di cui c’è bisogno come del
pane. La Tav è l’altra grande
questione. Perché è necessaria? Noi abbiamo un piano europeo Ten-T
(Trans-European Networks – Transport; ndr) per lo sviluppo della mobilità, e
l’obiettivo è quello di arrivare nel 2050 allo spazio unico europeo dei
trasporti. Dobbiamo decidere se vogliamo rimanere in Europa oppure no. Per
questo il nostro programma prevede la realizzazione nei tempi previsti
dall’Europa delle linee ferroviarie ad alta velocità a cominciare dalla
Torino-Lione.
UN BUON ESEMPIO: MESTRINO (abitanti 10.961 Padova) PDL-LEGA. VICE SINDACO, ASSESSORI E CONSIGLIERI CONSEGNANO A PORTA A PORTA I CALENDARI “ETRA”
MESTRINO. C’è chi manda il personale Etra e chi i lavoratori
socialmente utili: a Mestrino, invece, i calendari della raccolta differenziata li stanno distribuendo gli
assessori e alcuni volontari. Nell’ottica di risparmiare il più possibile,
anche poche centinaia di euro.
Con la politica del “buon padre di famiglia”, il sindaco Marco Valerio Pedron ha tagliato su molte spese, ritenendole non necessarie. Una, appunto, è stata quella della distribuzione casa per casa dei calendari stampati da Etra, in cui sono riportate le date e giorni in cui mettere fuori dal cancello i bidoni con i diversi rifiuti, perché devono passare gli addetti a ritirarli. A Limena e Vigodarzere le amministrazioni hanno scelto di farli distribuire dai lavoratori socialmente utili, i maniera che possano arrotondare i loro sussidi.Pedron invece ha preferito mandare in giro assessori e volontari a costo zero. Ecco allora il vicesindaco Mario Fiorindo insieme agli assessori allo Sport Giovanni Tombolato e al collega all’Ambiente Gianluigi Toffanin passare casa per casa, dividendosi i quartieri. Con loro anche il consigliere Emanuele Zambonin, con alcuni pensionati e alcuni membri dell’associazione Carabinieri in congedo. A piedi o in bici, eccoli passeggiare o sfrecciare per le vie del loro Comune, a infilare i calendari nelle cassette delle posta dei loro concittadini. Sono ormai in dirittura di arrivo con la distribuzione. Anche questo dimostra, nelle intenzioni degli amministratori di Mestrino, come ci siano casi in cui la politica deve innanzitutto essere “servizio” verso i cittadini, che ci sono amministratori che non si arricchiscono con il loro ruolo e che se si possono fare dei tagli nella spesa pubblica, meglio farli su voci superflue piuttosto che ridurre i servizi essenziali alla cittadinanza, come la scuola e il sociale. COMPLIMENTI
Con la politica del “buon padre di famiglia”, il sindaco Marco Valerio Pedron ha tagliato su molte spese, ritenendole non necessarie. Una, appunto, è stata quella della distribuzione casa per casa dei calendari stampati da Etra, in cui sono riportate le date e giorni in cui mettere fuori dal cancello i bidoni con i diversi rifiuti, perché devono passare gli addetti a ritirarli. A Limena e Vigodarzere le amministrazioni hanno scelto di farli distribuire dai lavoratori socialmente utili, i maniera che possano arrotondare i loro sussidi.Pedron invece ha preferito mandare in giro assessori e volontari a costo zero. Ecco allora il vicesindaco Mario Fiorindo insieme agli assessori allo Sport Giovanni Tombolato e al collega all’Ambiente Gianluigi Toffanin passare casa per casa, dividendosi i quartieri. Con loro anche il consigliere Emanuele Zambonin, con alcuni pensionati e alcuni membri dell’associazione Carabinieri in congedo. A piedi o in bici, eccoli passeggiare o sfrecciare per le vie del loro Comune, a infilare i calendari nelle cassette delle posta dei loro concittadini. Sono ormai in dirittura di arrivo con la distribuzione. Anche questo dimostra, nelle intenzioni degli amministratori di Mestrino, come ci siano casi in cui la politica deve innanzitutto essere “servizio” verso i cittadini, che ci sono amministratori che non si arricchiscono con il loro ruolo e che se si possono fare dei tagli nella spesa pubblica, meglio farli su voci superflue piuttosto che ridurre i servizi essenziali alla cittadinanza, come la scuola e il sociale. COMPLIMENTI
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domenica 17 febbraio 2013
LA PROPOSTA CHOC CHE BERSANI NON FARA’ MAI: RESTITUIREMO I 4 MILIARDI PER MONTE PASCHI SIENA
Bersani
(e non solo) ironizza sulla restituzione dell’Imu avanzata da Berlusconi oggi a
Milano. Ci chiediamo quale possa essere la contromossa del grigio segretario
Pd. Probabilmente nulla, anche perchè a Pierluigi mancano proprio le idee.. Di
sicuro sappiamo che non chiederà scusa per la
gestione personale di Mps da parte del Pd. Il danno che il vorace partito ex
(?) comunista ha fatto allo storico istituto senese è insanabile. Ma i nostri
soldi sono ormai andati, 4 mld alla banca per tentare di salvarla. I soldi ce
li dovrebbe restituire il Pd
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BRUNETTA: “CI PERMETTIAMO DI DISSENTIRE DA QUANTO AFFERMATO DAL PRESIDENTE NAPOLITANO. NEL 2011 L’ITALIA NON ERA AL COLLASSO”
“Ci permettiamo di
dissentire rispettosamente da quanto affermato a Washington dal presidente
della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano”. Così in una nota Renato
Brunetta, coordinatore dei dipartimenti del Pdl. “L’Italia nell’autunno 2011 non
era al collasso finanziario, ma solo al centro di uno spaventoso attacco
speculativo sul suo debito sovrano, come è ormai acquisito dalla migliore
letteratura economica e finanziaria a livello internazionale, non obnubilata
dalla ideologia e dalla partigianeria masochistica di casa nostra”, conclude
Brunetta.
venerdì 15 febbraio 2013
SPESA CON CARTA DI CREDITO RAI, ASSOLTO AUGUSTO MINZOLINI.
L'ex direttore
del Tg1 avrebbe usato illecitamente le carte di credito Rai, ma per i giudici
"il fatto non costituisce reato". Il giornalista: "È stata una
via crucis"
L’ex direttore del Tg1 era accusato di peculato
per aver utilizzato illecitamente le carte di credito
assegnategli dalla Rai durante il suo mandato. Il pm di Roma Mario Dovinola
aveva chiesto per il giornalista una condanna a 2 anni di reclusione, ma i
giudici della sesta sezione penale del tribunale di Roma hanno ritenuto che
Minzolini non abbia commesso alcun reato. Nell'inchiesta, partita da un esposto
di Antonio Di Pietro, gli veniva contestato di aver sforato, in 14 mesi, il
budget a sua disposizione di circa 65mila euro (somma,
peraltro, restituita dall'ex direttore all’azienda). Per l'ex direttore
del Tg1, rimosso
dal suo posto il 13 dicembre del 2011 proprio a causa dell'indagine, è
stata "una via crucis": "Ho rifiutato di fare il capo ufficio di
corrispondenza di New York della Rai per assistere alle udienze",
racconta, "Quello che ho visto in tribunale mi ha rincuorato sul rapporto
giustizia-informazione in questo paese".
giovedì 14 febbraio 2013
MENO MALE CHE SILVIO C’E’: GUARDA IL VIDEO A BARI, SENZA “PAR CONDICIO”.
IMPEGNATI NELLA CATENA DI S.ANTONIO PER LA
RIMONTA
Siamo allo sprint finale della campagna elettorale. Nei
prossimi giorni dovremmo impegnarci come centro di mobilitazione permanente per
fare in modo che tu e tutti gli altri amici del nostro network possiate dare un
forte e decisivo contributo per la vittoria. Come sai, vinceremo se riusciremo
a riportare al voto coloro i quali ci hanno già votato. Per raggiungere questo
obiettivo la tua azione è determinante, perché tu sei la persona più credibile
per i tuoi amici. Prendi contatto con il sito oppure con Forza Silvio.
OBIETTIVO MONTI: GRARANTIRE L’APPOGGIO AI SIGNORI DELLE BANCHE, I 130 POTENTI DEL BILERBERG CHE NEL NOVEMBRE SCORSO A ROMA GLI HANNO CHIESTO DI SCENDERE IN CAMPO.
Era il lontano sabato 13 agosto 1994 e La Stampa
intervistò il futuro premier tecnico. Erano gli anni in cui l’appena nato
berlusconismo sfornava i suoi sorrisi e le sue promesse di un milione di posti
di lavoro subito. Mario Monti allora era un economista puro ed essendo tale si
permetteva di dare anche consigli politici a Berlusconi. Di che tipo fossero lo
vediamo subito. Il titolo centrale del paginone lascia intuire con che toni
Mario Monti si rivolgeva a Silvio Berlusconi. Gli diceva chiaramente: “ Basta
con i sorrisi adesso è l’ora di sacrifici”. Sacrifici, sacrifici e
ancora sacrifici. Una parola che non ha avuto il timore di ripetere
diciassette anni dopo da premier tecnico quando ha annunciato una manovra
“lacrime e sangue” ma che non osa ripetere oggi, quando è proprio il suo
operato a finire davanti alla Corte del Popolo che esprime il suo verdetto con
il voto. Monti parlò chiaro. Secondo lui Berlusconi avrebbe dovuto
approfittare dei primi giorni di luna di miele tra il suo governo e il popolo
per varare le misure più scomode che erano niente altro che le parti più dure
del piano economico.
“Il governo- dichiarò l’allora economista Mario Monti – alla sua nascita aveva di fronte due strade. La prima quella thatcheriana della politica aspra e dura annunciata prima e poi seguita. E quella del “consapevole tradimento” delle promesse elettorali del presidente argentino Carlos Menem eletto su una piattaforma peronista che successivamente ha capito che era nell’interesse del Paese fare una politica diversa. L’ha spiegato agli argentini e ha avuto nel ministro Cavallo un notevole ministro dell’economia e credo che oggi i cittadini siano quasi contenti di quel tradimento”. Parole forti quelle di Monti che ci lasciano capire quali potrebbero essere le sue intenzioni anche adesso. Annunciare tagli delle tasse a destra e manca per ottenere voti e poi cambiare la sua politica in corso d’opera. Non certo un buon biglietto da visita per un tecnico che improvvisamente si è trasformato in un politico.
“Il governo- dichiarò l’allora economista Mario Monti – alla sua nascita aveva di fronte due strade. La prima quella thatcheriana della politica aspra e dura annunciata prima e poi seguita. E quella del “consapevole tradimento” delle promesse elettorali del presidente argentino Carlos Menem eletto su una piattaforma peronista che successivamente ha capito che era nell’interesse del Paese fare una politica diversa. L’ha spiegato agli argentini e ha avuto nel ministro Cavallo un notevole ministro dell’economia e credo che oggi i cittadini siano quasi contenti di quel tradimento”. Parole forti quelle di Monti che ci lasciano capire quali potrebbero essere le sue intenzioni anche adesso. Annunciare tagli delle tasse a destra e manca per ottenere voti e poi cambiare la sua politica in corso d’opera. Non certo un buon biglietto da visita per un tecnico che improvvisamente si è trasformato in un politico.
PERCHÈ
MONTI PROMETTE? OBIETTIVO UNICO: IL POTERE
LARA COMI, ECCO IL NUOVO VOLTO DEL PDL DA SANTORO.
http://tv.liberoquotidiano.it/video/109872/Lara_Comi__ecco_il_nuovo_volto_del_Pdl_da_Santoro.html
Imu, 'ndrangheta, asili, Lara Comi, parlamentare
europea e coordinatrice Pdl della provincia di Varese, durante
la puntata di Servizio Pubblico andata in onda giovedì 7 febbraio,
parla del futuro della Lombardia e bacchetta il candidato del Pd alle regionali
Umberto Ambrosoli. La Comi, nuovo volto del Pdl, è apparsa in tv con un
look molto fresco: indossava infatti i jeans e le sneakers.
mercoledì 13 febbraio 2013
BONDI: I CASI FINMECCANINCA E POLLARI MOSTRANO CHE L’ITALIA E’ IN BALIA DI UNA MAGISTRATURA GIACOBINA.
“Le decisioni della magistratura riguardanti due
vicende come quella di Finmeccanica e del generale Pollari dimostrano che
l`Italia è in balia di una magistratura il cui motto giacobino è ‘fiat iustitia
et pereat mundus’. Sotto questi colpi in effetti l`Italia sta distruggendosi”.
Lo ha affermato in una dichiarazione i coordinatore del Pdl Sandro Bondi.
martedì 12 febbraio 2013
LE DIMISSIONI DEL PAPA
L’ANNUNCIO FATTO DALLO STESSO BENEDETTO XVI. “LE MIE FORZE NON SONO PIU’
ADATTE PER ESERCITARE IN MODO ADEGUATO IL MINISTERO PETRINO”. LASCIA IL 28
FEBBRAIO
Silvio Berlusconi si è detto "ammirato
di fronte ad un gesto di grande responsabilità, che risponde a una
finalità nobile e alta e che riguarda il governo della Chiesa Universale".
Ha poi ricordato che lo stesso Benedetto XVI aveva detto che un papa
"avrebbe il diritto e il dovere di dimettersi", se capisse di non
essere più adeguato al suo ruolo . Il segretario del Pdl, Angelino
Alfano, ha espresso "sentimenti della più profonda gratitudine a
Benedetto XVI".
MESSAGGIO PER LE COOPERATIVE DEI CANDIDATI PDL ELEZIONI 2013
Gli impegni precedentemente assunti, come vi
avevamo tempestivamente comunicato, non ci impediscono, per i cinque/sette
minuti che sarebbero stati dedicati ai nostri commenti ed alle nostre
valutazioni sul documento che ci avete gentilmente anticipato, di farvi
pervenire per iscritto le nostre posizioni sull’oggetto. Sono a tutti note le
nostre valutazioni sulle coop e le nostre critiche più ragionate rispetto a
quelle del segretario generale della Camera del lavoro di Reggio Emilia che
afferma come “la forma cooperativa viene sempre più spesso usata per praticare
il banditismo sociale” ed a quelle dell’ex direttore del Manifesto Gabriele
Polo “Il fallimento della storica Cooperativa Muratori di Reggiolo, data di
nascita 1907 che negli anni era diventata la banca per i Risparmi di tutta
Reggiolo…allunga qualche ombra anche sul ruolo di collante sociale che le
cooperative hanno avuto per anni da queste parti”. Voi affermate
“… l’avvio di una nuova fase politica che metta in primo piano la
ripresa dell’economia e dell’occupazione; un’agenda europea ed italiana
caratterizzata da una più compiuta e forte integrazione tra le ragioni del
rigore e le ragioni della crescita e della coesione sociale.” Non possiamo non
concordare, essendo stato esattamente questo l’impegno che ha caratterizzato
l’azione del Governo Berlusconi, interrotto dalla sciagurata anomala parentesi
del Governo Monti che ha provocato i disastri economici e finanziari del nostro
Paese ben evidenziati, purtroppo, dagli indici
lunedì 11 febbraio 2013
“IMOLA E’ ROMAGNA”, LE PROVINCE VANNO ABOLITE E LA ROMAGNA VA ISTITUITA.
Intervenendo alla XVIII Assemblea Regionale del M.A.R. a Imola Rodolfo
Ridolfi
candidato al Senato della Repubblica ha detto fra l’altro:
Rivendicare, per la gente di Romagna, il diritto all’autodeterminazione
significa non solo corrispondere ad un sentimento, ad una identità, ad una
cultura di una Regione antica, una delle più antiche ed omogenee della Penisola
che non divenne Regione all’indomani dell’Unità d’Italia perché troppo
sensibile alle idee Repubblicane in un’Italia Monarchica, e non lo divenne
neppure agli albori di una Repubblica incline a ricalcare l’impianto
territoriale e burocratico dello Stato Monarchico ma anche corrispondere allo
sviluppo ed ad una migliore condizione di vita dei suoi cittadini
.... Il MAR si batte da più di un decennio contro l’imperturbabile indifferenza
e arroganza di chi governa l’Emilia Romagna e non intende sentire le ragioni
dell’autodeterminazione, ne tanto meno quelle dell’autonomia della Romagna. So
bene qual è la convinzione della sinistra e dei suoi alleati nei confronti
della “questione romagnola”. Totale
assoluta chiusura nei confronti di qualsiasi proposta sia che si tratti del
referendum per far decidere le popolazioni interessate, sia che si tratti di
delimitare i confini storici. Figuriamoci se sono disponibili a parlare di
ventunesima regione. Ho tentato fino allo sfinimento, durante la mia attività
in Regione, con l’insistente riproposizione di progetti di legge di fare
breccia nell’ostinata posizione di chiusura della sinistra ma non c’è stato
niente da. Ancora una volta il PDL e La Lega sostengono, la “questione romagnola”. poiché
l’alternativa alla sinistra
nella nostra Regione si identifica con l’alternativa alla
politica “anti-Romagna”. Con il voto di
febbraio i romagnoli avranno quindi dei buoni motivi in più per mettere in
minoranza i comunisti e tutti i loro eredi questi motivi supplementari sono in
sintesi : l’arroganza e la totale insensibilità dei comunisti PCI PDS DS PD e
dei loro alleati alla questione della Romagna, del Referendum e della
delimitazione dei confini storici; il divario di opportunità di sviluppo, di
servizi di reddito che esiste fra l’area forte emiliana e la più debole area
romagnola per la quale questa regione di sinistra non è stata madre ma
matrigna. La coalizione di Berlusconi che aveva varato le modifiche
costituzionali in senso federalista deve consentire, finalmente, il referendum,
limitato alle popolazioni interessate (quelle romagnole) sull’istituzione o
meno della ventunesima regione previa definizione dei confini storici della
“Romagna”. Ad una nuova maggioranza di centro destra nelle Camere oggi è
affidata la nostra speranza di vedere nascere la Regione Romagna
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