Oltre alle sofferenze da
200 miliardi, le nostre banche nascondono 185 miliardi di euro di incagli.
Renzi non fa nulla e tira troppo la corda con l’Ue. Bisignani: “Presto ci
troveremo la Troika”
Luigi Bisignani scoperchia il bluff di Matteo Renzi che siede su
uno dei più grandi buchi economici della storia bancaria italiana. Oltre alle sofferenze da 200 miliardi
di euro il governo dovrà, infatti, fare prima o poi i conti con 185 miliardi di
euro dei cosiddetti “incagli” che le banche tengono nascosti per non fare
saltare l’interno sistema. “Il
braccio di ferro con Bruxelles sarebbe sacrosanto se si votasse presto –
avverte Bisignani – ma alla lunga rischia di diventare un dramma”.
A essere esposto al fuoco di tiro degli investitori è l’intero sistema bancario
italiano, oberato dai crediti in sofferenza per oltre 200 miliardi. A questi,
si aggiungono appunto altri 185 miliardi di incagli. A certificarli c’è un rapporto
riservato della Bce. “A
Francoforte – svela Bisignani – serpeggia il sospetto che buona parte di questi
ultimi venga forzatamente trattenuta in questa categoria per non far saltare il
sistema. Prima della direttiva sul bail in se
le banche erano in difficoltà interveniva lo Stato,
ciò dava sicurezza ai risparmiatori, ora invece a pagare sono chiamati gli
azionisti, gli obbligazionisti e i correntisti oltre 100mila euro, che, terrorizzati
anche dalle inchieste, sono pronti a ritirare i depositi”. Quello
che paventa Bisignani è il panic
selling o “panico finanziario”. Una iattura ben più pericolosa
dello spread.
Anziché muoversi a
tamponare una situazione di per sé già abbastanza drammatica, il governo
continua a rinviare i provvedimenti per banche e risparmiatori. “Renzi – incalza Bisignani – dimostra di
non sapere come muoversi e contribuisce al clima di smarrimento”.
E per questo la partita in Europa sta diventando sempre più pericolosa. Tanto
che, fa notare Bisignani, “il
premier ha legato il tema banche, rimpinzate di debito pubblico, con quello
della flessibilità e dell’immigrazione, per la quale subiamo
la minaccia della chiusura di Schengen e dell’invasione di milioni di
disperati”. “Se
Renzi non risolve le tre questioni intrecciate – conclude – ci troveremo in una
difficile situazione di ordine pubblico, e con la Troika che ci rimetterà i conti in ordine”.
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