martedì 4 settembre 2012

TERREMOTO: GLI IMPRENDITORI EMILIANI SI SENTONO ABBANDONATI



Fabio Filippi- Gli imprenditori emiliani, colpiti dagli effetti prodotti dal sisma del 20 e 29 maggio di quest’anno, a fatica stanno tentando di rialzarsi, contando solo sulle proprie forze, in quanto finora nessuno, tanto meno Errani, li ha aiutati concretamente. Al di là delle tante parole spese, delle tante promesse, delle tante “passerelle”, dell’onnipresente Commissario straordinario per il terremoto, ben poco, infatti, è stato fatto per aiutare concretamente gli imprenditori emiliani e le loro imprese distrutte o gravemente danneggiate dal sisma. Gli imprenditori stanno ancora aspettando i contributi promessi dal Governo centrale per la ricostruzione e che Errani, in quanto Commissario straordinario, mantenga le promesse fatte a loro. A ciò si aggiunge il fatto che il Governo centrale ha concesso alle imprese colpite dal sisma una sospensione dei loro obblighi fiscali solo fino a novembre. Elisa Stabellini, titolare insieme al fratello della società Edilteco Group di San Felice sul Panaro, in occasione di un’intervista, commentando il recente provvedimento di sospensione fiscale fino al novembre 2012, avrebbe dichiarato: “E’ un colpo basso. E’ ridicolo”. Il Consigliere regionale del Pdl Fabio Filippi ha osservato: “E’ in gioco il futuro dell’industria emiliana, a fronte della poca incisività della Giunta regionale. Circa un terzo delle superfici coperte di molte aziende emiliane sono state distrutte dal terremoto. Sono stati distrutti magazzini, uffici ed impianti di produzione. Molte aziende, ad oggi, lavorano all’interno di prefabbricati o di tensostrutture, in condizioni climatiche molto difficili, ma nonostante ciò non sono ricorse alla cassa integrazione e quindi gli stipendi ed i salari dei loro dipendenti non sono stati decurtati. Dopo gli iniziali trasferimenti le strutture aziendali sono state messe in sicurezza, ma le spese per i traslochi, la rimozione delle macerie e le opere di messa in sicurezza sono state sostenute esclusivamente dagli imprenditori stessi, in quanto dalla Regione non hanno ancora ricevuto un euro. Inoltre, le procedure per accedere ai finanziamenti non sono chiare. La Regione, prima dei Municipi, deve pensare alle aziende: senza produzione non c’è lavoro e senza lavoro diminuiscono i consumi e l’economia regionale rischia una profonda recessione”.

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