Come nel 1994, siamo pronti a respingere l'assalto
della "gioiosa macchina da guerra", che anche allora si sentiva già
in tasca la vittoria elettorale. E come nel ’94 abbiamo un progetto vincente,
per noi e per l’Italia. Questa è l'essenza dei fatti che riguardano oggi la
scena politica. Siamo la forza democratica che ha la maggioranza in Parlamento,
rappresentiamo i moderati, che da sempre sono la maggioranza nel Paese, e per
loro prepariamo la battaglia elettorale senza vergognarci di niente, orgogliosi
del nostro leader Silvio Berlusconi, e del segretario Angelino Alfano. È necessaria
una premessa: il primo avversario, per quanto appaia paradossale, non sono
coloro che da sempre vogliono annientare il fronte moderato e i valori di cui è
portatore, ma i tanti, troppi falsari che danno una descrizione non vera delle
riunioni e gli incontri tra i responsabili nazionali e regionali del Pdl.
Questo ritrovarsi, con Berlusconi e Alfano, è un lavoro serio. Un progetto in
due mosse. Pulizia del cantiere: si tratta di sgombrare il campo dalle scorie
prodotte da personaggi che hanno usurpato il nome del Popolo della Libertà e la
fiducia loro data dagli elettori.
1.
La
preparazione e la messa in opera di un progetto di rinascita della società
italiana, che valorizzi persone e imprese, e neutralizzi l'abuso dello
statalismo fiscale. Per dar corpo e gambe elettorali a queste idee è necessario
fare presto e bene, come primo passo, la nuova legge elettorale.
In questi momenti di aggressione al cuore stesso
della nostra proposta, in nome della moralità (a senso unico), noi opponiamo la
moralità del nostro attaccamento al bene comune e agli interessi autentici del
nostro Paese. Il cantiere è aperto, l'accesso non è riservato agli addetti ai
lavori.
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