Siamo in rimonta. C’è un leggerissimo profumo di
1994, quando i progressisti partirono per suonare e tornarono suonati. L’ultimo
sondaggio di ieri sera, presentato a Ballarò,
tanto più interessante perché di marca Ipsos-Pagnoncelli, non proprio
simpatizzante del centrodestra, mostra “un calo degli indecisi e una crescita
dei due maggiori partiti”. Questo ha detto proprio Nando Pagnoncelli rilevando
che il Partito Democratico resta in vantaggio nelle intenzioni di voto con il
26,3%; segue il Pdl con il 22,2%. Dunque quattro, soli quattro punti di
distanza! Altro che asticella del 20% ritenuta improba dal medesimo Ballarò nelle
scorse puntate. Invece il Movimento 5 Stelle è in calo rispetto ai risultati
dei mesi scorsi (16,8%). Gli altri partiti sono sotto il 10 per cento, e in
discesa. Tranne la Lega, in discreto recupero. Infatti l’Idv (6,9%) e Udc
(6,2%) sono in fase di erosione. Per Sinistra Ecologia e Libertà il dato è
5,4%, la Lega Nord è il solo di questa fascia a crescere ed è al 5%. Le
formazioni minori vanno dal 2,6% del Fli e il 2,4% della Federazione di
sinistra. La Destra tocca l’1,6%. Considerazioni.
La partita è incerta, ma promette bene. Bisogna dirlo: l’entrata in gioco di
Berlusconi ha mosso il vento, riporta a casa i delusi, spaventa gli avversari.
Certo i moderati esistono. Si tratta di ricordare con i fatti che votare
Berlusconi e Alfano significa far prevalere gli interessi di famiglie e imprese
su quelli della grande finanza e degli statalisti, ed è una scelta di autentica
speranza. Una speranza che meraviglia i manovratori dell’eterna denigrazione
mediatica nei confronti del Popolo della libertà. Questa tendenza imprevedibile
– scommettiamo? – li indurrà a nuovi pretestuosi attacchi. Conosciamo il loro
menù avvelenato, siamo attrezzati. Molto dipende dalla legge elettorale ma gli
ultimi dati assecondano l’idea che, per recuperare il gran numero di cittadini
oggi astensionisti o dubbiosi, occorre dar vita a una competizione tra i due
partiti maggiori piuttosto che offrire agli elettori compagini male assortite,
come hanno dimostrato le vicende di questi anni. Gli indecisi, quando decidono,
non scelgono le mezze porzioni.
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