La lezione di Ratzinger – Papa Benedetto XVI non
ha preannunciato le dimissioni: le ha date. E dire che non c'erano precedenti.
Le procedure per far fronte a questa decisione hanno retto. Funziona così.
Andarsene – La salute, l'età, la
stanchezza. Motivi su cui a nessuno è permesso sindacare o eccepire. Ci sono
questioni che un uomo – qualunque sia la sua responsabilità – deve valutare nel
foro della sua coscienza. Senza interferenze. Ma perché Napolitano interferisce
sulle scelte di altre coscienze egualmente degne?
Pre-andarsene – In quale articolo della
Costituzione è scritto che il Presidente della Repubblica può esercitare una
pressione su tempi e temi dell'azione del governo e il lavoro del Parlamento in
funzione del proprio monumento a cavallo? Desiderare di perfezionare la propria
memoria presso i posteri è vanità scusabile. Ma mettere in atto una sorta di
ricatto morale per attuare le riforme che ha in mente, è una forzatura.
Non serviva, o sì? – La Repubblica ha i
meccanismi già sperimentati tre volte (Segni, Leone, Cossiga) per far fronte a
dimissioni o impedimenti improvvisi. Le procedure ci sono. Mancano le procedure
di pre-annuncio. Che rendono tutto più difficile. La fretta nel volere ora la
riforma elettorale subito e per il comodo del Pd nasce da questo suo
pre-annuncio. Non va. Allora si dimetta ora. Adesso. Perché un altro mese e
mezzo di penultime volontà vincolanti moralmente?
Scalfari – Provvede lui a erigere il
monumento a Napolitano. Una frase la trascriviamo. E' perfetta, e molto triste
per noi: documenta che Napolitano ha aggirato purtroppo la Costituzione e la
volontà popolare. Con la scusa dello stato di necessità. Per noi la
sovranità popolare è la prima necessità a cui un capo dello Stato deve
sottomettersi.
Circostanze di nome golpe – Scrive Eugenio Scalfari
su “Repubblica” di oggi: “Le circostanze hanno obbligato Napolitano a nominare
tre governi senza che avessero ricevuto la preventiva designazione elettorale:
quelli di Monti, di Letta, di Renzi”. Queste cose le dicevano in Sud America
Pinochet e Videla.
Il
successore –
Almeno
per la legge dei grandi numeri forse è il caso che il presidente non venga
dalla sinistra. Quattro e mezzo di fila sono un po' troppi per una democrazia.
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