domenica 30 novembre 2014

NAPOLITANO SPIEGHI PERCHE’ HA TANTA FRETTA DI LASCIARE IL COLLE


Forse qualcuno dovrebbe spiegarci che cosa sta succedendo. Da giorni siamo inseguiti dalle voci. In principio il capo dello Stato avrebbe dovuto salutare il 31 dicembre, congedandosi dagli italiani con il consueto sermone di Capodanno. Infine, ecco che qualcuno ha fatto filtrare la possibilità che il presidente della Repubblica ponga fine al suo mandato (che, ricordiamolo, è iniziato un anno e mezzo fa) prima di Natale, forse addirittura nei prossimi giorni. Ora, è evidente che Giorgio Napolitano ha tutta una serie di buoni motivi per gettare la spugna. Il primo ovviamente è quello anagrafico: essendo alle soglie dei novant’anni molto probabilmente non ha più l’energia per assolvere al delicato compito. Essere la prima carica dello Stato richiede un vigore fisico che - salvo eccezioni - spesso mal si concilia con le esigenze di riposo e di recupero di chi ha superato gli ottant’anni e si appresta a tagliare il traguardo dei novanta. Gli incontri con gli esponenti politici, la lettura degli atti su cui si deve esprimere un giudizio, l’approfondimento delle tematiche giuridiche e istituzionali sono attività che assorbono enormi quantità di tempo e di energia. Per non dire poi dei viaggi, delle cerimonie, dei discorsi. Insomma, se il capo dello Stato non ce la fa più ha tutta la nostra comprensione.
E però la fretta con cui si vuole concludere il suo mandato o per lo meno la fretta di cui parlano alcuni dei giornali a lui più vicini lascia intendere che il problema non sia solo la comprensibile stanchezza di un uomo molto vissuto, ma che ci sia forse per il buco finanziario che l’Europa denuncerà quanto prima e vuole lavarsene le mani? Vedremo i prossimi giorni.

CALMA E SANGUE FREDDO LASCIATE LAVORARE “BERLUSCONI”


Bizzarrie tipiche italiane. Renzi, boicottato dai suoi, non è più quella formidabile macchina elettorale di qualche mese fa. Grillo si è dimezzato, l'Ncd di Alfano al Nord praticamente non esiste. Forza Italia continua nell'emorragia di consensi. Insomma, è un casino, provocato e aggravato dall'astensionismo record. Che ormai non è più solo protesta verso chi ci governa, ma distacco, disinteresse, rassegnazione. Siamo tornati all'Italia dell'Ottocento, quando la politica era questione interna a una élite e il popolo subiva eletti e governi.
Il risultato di Forza Italia era purtroppo previsto ed è una verità il sorpasso - in Emilia - subito dalla Lega grazie anche a un candidato co-scelto e benedetto da Berlusconi stesso. Ricordiamo lo scandalo del finanziamento pubblico ai consiglieri regionali, che sarà regolare, ma ha  fatto incazzare tutti gli iscritti –ho votato perchè dirigente ma come elettore sarei stato volentieri a casa come hanno fatto i nostri  simpatizzanti.  Quello che devono evitare i dirigenti di Forza Italia è di farsi prendere dal panico come ha fatto ieri Fitto («azzeriamo il partito»), uno che in Puglia, suo feudo, perse due elezioni quando il Pdl vinceva ovunque a mani basse oppure Cattaneo che non è stato capace di farsi confermare Sindaco di Pavia dopo il primo mandato, ed attenti i pacchi voti –ricordiamo Fiorito e company. L'arte della politica è anche saper aspettare il momento propizio. E se il trend di Renzi è quello visto in Emilia Romagna, non penso che passerà tanto tempo prima di tornare ad avere soddisfazioni lasciando lavorare in pace Berlusconi. Vincenzo Galassini consigliere provinciale Ravenna forza Italia

giovedì 27 novembre 2014

LA FINE DEL PD

CHIEDO SCUSA PER IL MANCATO AGGIORNAMENTO NEL PERIODO DELLE ELEZIONI MA SONO RICOVERATO IN OSPEDALE A FAENZA, DA VENERDI  21 HO VOTATO FORZA ITALIA, ORA STO BENE SPERO DI TORNARE A CASA PRESTO, Galassini



La fine del Pd – Il Partito democratico non esiste più. È finito ieri, al termine di una calda seduta parlamentare per il voto finale alla Camera dei deputati sul cosiddetto Jobs Act. Ben 40 democratici sono usciti dall’Aula, insieme alle opposizioni, al momento della votazione, 2 hanno votato contro, altri 2 si sono astenuti. 44 parlamentari del Pd contro Renzi e il suo governo. Una maggioranza che non c’è, questo ci hanno detto le laceranti spaccature dentro il Partito democratico.

Il ‘P’ contro il ‘D’ – Durissima la presa di posizione di Rosy Bindi, ex Presidente del Pd: “Oltre a non condividere il merito, io ho voluto prendere le distanze dal messaggio che il premier ha costruito in questi mesi. Le sue parole hanno scavato un solco tra il governo, il segretario del Pd e il mondo del lavoro, la parte più sofferente dell'Italia”. A una domanda sull'eventuale scissione, l'esponente democratica risponde che “se il Pd torna a essere il partito dell'Ulivo, che unisce e accompagna il Paese, non ci sarà bisogno di alternative. Ma se il Pd è quello di questi ultimi mesi, è chiaro che ci sarà bisogno di una forza politica nuova”. Scissione in vista per il Pd. Guerra intestina senza esclusione di colpi.

Stato confusionale – Il voto sul cosiddetto Jobs Act di ieri alla Camera ha certificato lo stato confusionale della maggioranza che sostiene questo moribondo governo. Ieri il Jobs Act è stato approvato per il rotto della cuffia con l’esecutivo in imbarazzante difficoltà e costretto a convocare d’urgenza in Aula ministri e sottosegretari, che sono arrivati con il fiatone per evitare l’incombente rischio della mancanza del numero legale.

Scatola vuota – La protesta delle opposizioni, che in massa hanno deciso di non partecipare al voto finale sul provvedimento, denuncia l’imbroglio di questa non riforma che peggiorerà il nostro mercato del lavoro, che non produce nuovi posti, e che irrigidisce ulteriormente uno scenario che invece andava fortemente semplificato. Renzi non sta portando avanti nessuna riforma del mercato del lavoro. Questo deve essere chiaro all’opinione pubblica.

Collasso democratico – Sono i 148 deputati incostituzionali che Renzi vuole usare per cambiare la Costituzione a colpi di maggioranza. Non si fa, non si può. A proposito: non sono ancora stati convalidati. Tra di loro c’è la ministra delle Riforme Boschi, ovvero la incostituzionale che cambia la Costituzione. A Renzi che fa sapere “andiamo avanti comunque”, cioè a prescindere dal sì o dal no di Berlusconi, rispondiamo che questo modo di agire significherebbe usare deputati incostituzionali per far passare a colpi di una maggioranza incostituzionale una riforma costituzionale. Saremmo al collasso democratico. Un premier già di suo non eletto, butterebbe nella spazzatura ogni decoro democratico.

GENIALITA’


Berlusconi una volta di più ha dimostrato di essere un'altra cosa. La formula da cui si evince il senso di tutto il suo impegno politico di statista indispensabile a questo Paese sta nella risposta ad una domanda sul Patto con Renzi: non con Renzi, "il mio Patto è con l'Italia". Da lì ne è venuto un mix di genialità e di realismo. Genialità per vincere, realismo nel considerare gli attuali rapporti di forza.

Vittoria di Pirro – La vittoria di Renzi è una vittoria di Pirro. Ha avuto il 49 per cento del 37 per cento in Emilia-Romagna. C'è una debolezza enorme in questo prevalere di Renzi. E' dimostrato il suo precipitare nel consenso nonostante l'occupazione semi-totale del video.

Vittoria di vice-Pirro – La vittoria di Salvini è, simmetricamente, quella di un vice-Pirro. Ha avuto il candidato marcatissimamente leghista, eppure in termini di voti assoluti ne ha avuti meno del 2010. Ha avuto il doppio e più dei voti locali di Forza Italia. Ok. Spostiamoci in Calabria. Qui Forza Italia ha avuto non il doppio ma venti volte i voti della Lega, la quale lì non è neppure riuscita a presentarsi.

Generosa speranza – Assegnare a Renzi la possibilità di cambiare la legge elettorale dicendo sì al premio di lista e confidando che poi la Lega sarà costretta a unirsi a noi, è una generosa speranza. Davvero possiamo fidarci di Renzi quando promette di non andare al voto con suo comodo dopo aver disegnato con il nostro consenso una legge a sua misura? Non ha mantenuto nessunissima promessa e noi dovremmo credere a scatola chiusa alla disponibilità a discutere insieme sul candidato al Quirinale? Accettare le variazioni del Nazareno così stravolgenti è un passo su cui riflettere mille volte.

Centravanti si o no? – Se davvero, stante la generosa offerta di Berlusconi, noi dovessimo assegnare a Salvini il ruolo di centravanti di sfondamento-candidato premier, dovremo essere noialtri a chiedere di unirci alla Lega. Se riconosciamo di fatto una supremazia elettorale del Matteo numero 2, con quale argomento potremmo esigere per Forza Italia il ruolo di Bluetooth, di federatori? Chi deciderà è il più forte. Che secondo noi non è affatto la Lega, salvo regalargli un primato che non esiste nella realtà. Se si cede il primato, il regista lo sceglie la Lega. Il programma sarà a dominanza leghista.

mercoledì 26 novembre 2014

Pianeta alla Stampa: Sconcertato da Massimo Gramellini

Ai Responsabili Uffici e Dipartimenti Nazionali Forza Italia

Carissimi colleghi,

mi permetto di segnalare alla Vostra attenzione la lettera da me inviata al direttore de La Stampa per manifestare lo sdegno mio e del Partito per l’articolo cinico e razzista nei confronti delle persone anziane di Massimo Gramellini pubblicato su La Stampa del 20 novembre.
Lo faccio,sia perché credo giusto che ogni nostra azione sia pubblicizzata all’interno,sia perché nella difesa del nostro asset elettorale più significativo ( gli anziani ) ci debba essere l’impegno di tutto il gruppo dirigente. 
Si rende necessario un contributo corale per una un’azione di consolidamento del nostro patrimonio elettorale maggiore (primum vivere) per poi battersi,(insieme !) per ripristinare  le vecchie condizioni di rappresentatività elettorale secondo una logica di interclassismo anagrafico ( deinde philosophari).
Vorrei chiarire che non si tratta di una voglia di egemonia  corporativa che il responsabile dei Seniores vuole imporre,ma di costruire insieme una immagine del nostro Movimento in cui tutte le componenti anagrafiche cooperino per il successo.
Nel farlo intendiamo mettere da parte il discorso della " maggiore " esperienza che potrebbe essere vissuto come discriminatorio per i giovani, preferendo privilegiare il " sapere" che puó essere patrimonio di tutti.
I seniores,hanno al proprio interno tutte le pulsioni politiche e sociali del nostro paese e queste sensibilità e conoscenze devono essere messe al servizio di quanti altri,all’interno, specialmente i più giovani,hanno voglia di impegnarsi per dare una prova di non rassegnazione alla deriva del Paese , come il Presidente Silvio Berlusconi sta efficacemente testimoniando.
Le concrete proposte del Presidente a favore dei pensionati e delle persone anziane e le relative programmate manifestazioni nazionali , confermano la volontà di Forza Italia di dare un forte segnale per la tutela di questa fascia di popolazione.
Per valorizzare maggiormente queste opportunità , ritengo sia utile promuovere una comune riflessione su questi temi in modo da esprimere sinergie e cointeressenze delle varie componenti finalizzate a un contributo unitario di tutti .
In attesa di considerazioni al riguardo invio cari saluti.

                                            Enrico Pianeta

"Barra dritta", la sconfitta non spaventa Berlusconi

Il Cavaliere dopo la sconfitta di Fi: "Non ho potuto fare campagna elettorale ma appena potrò tornare vedremo un altro film". Oggi l'ufficio di Presidenza


Un risultato così non se l'aspettava proprio. È vero che Berlusconi non pensava di vincere, soprattutto perché il centrodestra, in Emilia Romagna e in Calabria, s'è presentato frantumato.

Ma una tale débâcle era impensabile alla vigilia. L'umore è tendente al nero, quindi; peggiorato da quella nota di Fitto che il Cavaliere ritiene ingiusta ma soprattutto intempestiva. «Ma come? Proprio poche ore dopo un risultato così mi attacca in questa maniera?». La delusione e l'irritazione nei confronti dell'ex ministro è tanta: «Usa parole di miele ma i suoi atteggiamenti sono di fiele. Proprio quando occorre stare tutti uniti...». A rispondere per le rime all'ex governatore della Puglia lascia che siano Giovanni Toti e Alessandro Cattaneo ma il pensiero dell'ex premier è il seguente: «Quando si vince gli onori sono di tutti e quando si perde gli oneri sono addossabili solo al sottoscritto?». Domanda retorica la cui risposta potrebbe sortire uno scontro aperto. Forse già oggi all'ufficio di presidenza di Fi, che si preannuncia teso, convocato per le 15. A colpire Berlusconi sono i numeri di chi è rimasto a casa: «Un'astensione così non me l'aspettavo proprio - dice a chi lo sente - Ormai c'è un sentimento diffuso di paura del futuro e il dramma è che la politica non sembra capace di dare più risposte». Neppure Renzi, l'uomo forte che pareva avesse il vento in poppa: «Nemmeno lui è riuscito a fare da traino».
Berlusconi non nasconde la testa sotto la sabbia e analizza pure il flop di Forza Italia. Le cause di un risultato così floscio dove, in Emilia Romagna, la Lega ha addirittura doppiato gli azzurri? «Salvini è bravo ma ha avuto la possibilità di battere palmo a palmo la Regione. Ha fatto campagna elettorale pancia a terra. Io invece...». Il Cavaliere è convinto che se avesse avuto piena libertà il risultato sarebbe stata diverso: «Io posso andare soltanto a Roma e Milano. Non ho potuto andare né in Emilia né in Calabria; a me le piazze sono precluse. Ma appena sarà fatta giustizia e avrò piena mobilità politica vedremo un altro film». Insomma, Forza Italia ha giocato una partita con il leader costretto in tribuna.
Un lunedì nero per l'ex premier, insomma, infastidito pure dall'uveite che continua a fare male. Visita di prima mattina all'occhio sinistro e poi summit all'unione conciatori italiani: una delle tante categorie che, fiore all'occhiello del Paese, ora ha l'acqua alla gola per la crisi. La visita agli imprenditori è segno che il Cavaliere non molla e non intende mollare. «È in palla più che mai - giurano nel suo entourage - e convinto che il centrodestra debba tornare unito». Già, l'unione del centrodestra. Questa settimana dovrebbe essere fondamentale per il capitolo alleanze ma l'esito del voto in Emilia e Calabria costituisce un freno in più.

La tornata elettorale, infatti, è servita a radiografare i rapporti di forza tra gli aspiranti alleati. Risultato: la Lega mostra i muscoli e, forte d'aver quadruplicato i voti in undici mesi, archivia preventivamente qualsiasi possibilità di liaison con Alfano. «Andare con Angelino? Non mi sfiora neanche l'idea», taglia corto Salvini. E l'Ncd? Al di là dello scambio di carinerie con Cicchitto («Salvini? Mi fa schifo sul piano politico», ndr ) gli alfaniani aprono a un percorso di riavvicinamento con gli azzurri: «Se qualcuno pensa di costruire l'alternativa a Renzi con veti, presunzione di verità e continue e ingiustificate aggressioni personali, non andiamo sicuramente lontano», mette in guardia Nunzia De Girolamo, riferita al Carroccio. Insomma, per Berlusconi un'altra grana: mettere insieme cani e gatti.

martedì 25 novembre 2014

In Emilia_Romagna Forza Italia non è più protagonista. Occorre una forte e rinnovata iniziativa politica degli Azzurri del '94

Il disastroso risultato delle elezioni regionali in Emilia Romagna, non è solo figlio di scelte politiche incomprensibili e del venir meno dello spirito del '94, ma anche dell'inconsistenza e del livello di manifesta inadeguatezza di dirigenti parassiti e traditori che hanno vissuto il berlusconismo solo per ottenere e che Silvio Berlusconi farebbe bene ad azzerare per ripartire da quelli del '94 ...
e dai giovani che hanno dimostrato le loro capacità di resistere mettendoci la faccia nel momento più difficile con orgoglio e responsabilità, senza scappare come topi o fomentare un clima di inutili divisioni che non fanno che aggravare la situazione. Noi confermiamo fiducia e gratitudine a Silvio Berlusconi che è ancora l'unico in grado di rilanciare la maggioranza dei moderati, salvando il Paese dal disastro economico e dal pericolo per la libertà che il renzismo rappresenta. Prima che sia troppo tardi speriamo che il miracolo avvenga. Avviso ai naviganti:

Le nostre riflessioni politiche non devono essere scambiate o peggio ancora lette e utilizzate per deprecabili lotte intestine o ricerca di capri espiatori. Gli errori politici risiedono nei palazzi romani e non sono nel dna di dirigenti regionali e locali che sono nati con Forza Italia nel 93 e nel 94. Nessun repulisti ma unità e confronto sulla politica e inclusione di esperienze vecchie e nuove nel lavoro e nella direzione di Forza Italia come chiede il Presidente Berlusconi

venerdì 21 novembre 2014

29 – 30 NOVEMBRE “NO TAX DAY” SULLA CASA


LA LETTERA DI MOBILITAZIONE DEL PRESIDENTE


Care amiche e cari amici,
come forse già saprete, il nostro movimento politico ha organizzato per il fine settimana del 29 e 30 novembre, la prima di una serie di mobilitazioni che debbono vedere Forza Italia tornare protagonista sul territorio. L’iniziativa, dedicata al sostegno delle proposte che abbiamo presentato in Parlamento per abbassare le tasse sulla casa, coincide anche con l’ultimo fine settimana della nostra campagna di adesioni, fondamentale per il rilancio e il rinnovamento di Forza Italia.
Questo sforzo organizzativo servirà a dare un segnale chiaro della nostra opposizione alle politiche economiche e fiscali di questo Governo e della nostra volontà di presidiare con determinazione gli interessi legittimi delle famiglie e delle imprese italiane
A questa iniziativa ne seguiranno altre in preparazione delle elezioni regionali di primavera, dedicate a ribadire i temi chiave del nostro credo liberale, fatto di meno tasse e meno spesa pubblica, coniugato al sostegno alle classi più deboli, come quelle dei pensionati, dimenticati dall’attuale maggioranza.
Conto sul Vostro impegno per la riuscita di questa mobilitazione in tutte le città capoluogo di Provincia
Un abbraccio affettuoso (tra poco torno in campo innocente e alla grande!)
Silvio Berlusconi


HERA ORA


di Rodolfo Ridolfi*  Il servizio televisivo di Milena Gabanelli su Hera ha suscitato un certo clamore e anche sorpresa, ma non in chi molte denunce le aveva raccontate e raccolte nel libro “Le coop rosse” nella parte dedicata a Hera e che Report otto anni dopo scopre e riporta in superfice. Muovendo da questa riflessione ripropongo alcune considerazioni contenute nel libro:
Hera è inquadrabile fin dall’origine in un intreccio sempre più tentacolare tra coop rosse, partito (Pci-Pds-Ds-Pd) e governo. In questo intreccio gli interessi, le strategie e gli uomini si sovrappongono fino a confondersi. Una realtà dove la coop finanzia il partito prima delle elezioni, il partito poi forma la giunta locale o il governo regionale e nazionale che tra i loro primi atti vi finanziano le coop con il denaro pubblico, le coinvolgono nei grandi appalti, a volte perfino nelle grandi operazioni definite con accordi internazionali.
Un esempio per tutti, quello della Hera Spa, che ha le coop nel dna e nel cda
Come è nata e si è costituita Hera? La letteratura ricorda che le sfide del terzo millennio, tra le quali vale la pena annoverare la produzione energetica, la gestione della risorsa acqua e la problematica ambientale legata allo smaltimento dei rifiuti, convincono, nel 1999, il ministro dell’industria Pier Luigi Bersani (che prima ricopriva la carica di Presidente della Giunta della Regione Emilia-Romagna), assecondando le sfide europee, a liberalizzare il mercato dell’energia. Il suo successore, Enrico Letta, provvederà in seguito a liberalizzare quello del gas. Il combinarsi di alcuni fattori (tra i quali l’appartenenza di quasi tutte le municipalizzate a Comuni ed autonomie locali governate da una maggioranza di sinistra e la necessità di dare nuovo respiro al mondo cooperativo nella Regione Emilia-Romagna) ci ha fatto sorgere il convincimento che Hera spa altro non sia che lo sviluppo del modello economico emiliano-romagnolo, un intreccio ed una riconversione di quel modello fondato sulle cooperative, che non si accontenta più di operare in ambito regionale, ma che aspira a colonizzare l’Italia a colpi di Opa, borsa, salotti buoni e business dei rifiuti. Dal 2000 il Presidente della Giunta della Regione Emilia- Romagna è Vasco Errani, che opera in continuità con la politica iniziata da Bersani, e persevera nel forte impegno teso a varare una serie di leggi funzionali alle esigenze concrete di questo nuovo “capitalismo rosso”. Così ecco che il 1° novembre Il ministro dello Sviluppo Pierluigi Bersani, nelle vesti di stratega del sistema coop, con un disegno lucido quanto ambizioso vuol fare di Hera Spa il nucleo forte di un nuovo modello di capitalismo rosso nel settore dei servizi pubblici. In pratica, una terza filiera da affiancare alle Coop (distribuzione commerciale) e all’Unipol (finanza e assicurazioni) per garantire al Pci-Pds-Ds un retroterra economico sempre più solido, assai utile per affrontare i costi della politica, ma

giovedì 20 novembre 2014

29 – 30 NOVEMBRE IL NO TAX DAY: “SEGNO CHIARO DI OPPOSIZIONE”


Il Cavaliere scrive ai dirigenti di Forza Italia: "Con Renzi al governo un salasso per la classe media"
Per dire "no" a una legge di Stabilità profondamente dannosa, il Cavaliere guiderà il popolo del centrodestra nel "No tax day", un appuntamento di piazza che segna una netta presa di distanza con Renzi. "Questo sforzo organizzativo - ha spiegato il leader di Forza Italia - servirà a dare un segnale chiaro della nostra opposizione alle politiche economiche e fiscali di questo governo e della nostra volontà di presidiare con determinazione gli interessi legittimi delle famiglie e delle imprese italiane".
Il "No tax day" sarà la prima di una lunga serie di mobilitazioni che vedranno Forza Italia tornare a essere protagonista sul territorio. In una lettera indirizzata ai parlamentati, agli eletti e coordinatori azzurri, Berlusconi rilancia con forza gli appuntamenti del 29 e 30 novembre dedicati a sostenere le proposte presentate dai parlamentari azzurri per abbassare le tasse sulla casa. "La manifestazione - fa notare il Cavaliere - coincide anche con l’ultimo fine settimana della nostra campagna di adesioni, fondamentale per il rilancio e il rinnovamento di Forza Italia". Al "No tax day" seguiranno altri appuntamenti in preparazione delle elezioni regionali di primavera. L'obiettivo di Berlusconi è ribadire, con forza, quei temi chiave del credo liberale, fatto di meno tasse e meno spesa pubblica, coniugato al sostegno alle classi più deboli, come quelle dei pensionati, dimenticati dall'attuale maggioranza.
"La politica economica del governo Renzi, così come quella dei due governi che lo hanno preceduto, tutti e tre non votati dai cittadini - denuncia Berlusconi - ha tartassato soprattutto la classe media italiana e con i governi del cieco rigore prima, con i governi guidati dalla sinistra poi, la classe media è quella che ha pagato il conto della varie manovre". Nella lettera ai dirigenti di Forza Italia, il Cavaliere spiega come alla classe media sia stato fatto pagare prima "il finto risanamento predicato dal governo Monti", poi "le politiche di redistribuzione del reddito che Renzi ha avvivato a favore del proprio elettorato di riferimento". Gli 80 euro, per esempio, sono stati finanziati con la tassa sul risparmio gestito. "Le prime misure del governo Renzi - continua - hanno confermato tutte le tasse introdotte sugli immobili, case, capannoni industriali, laboratori, negozi, annessi agricoli, aumentando anche le aliquote consentite agli enti locali per le addizionali". E non è finita qui. Perché la legge di stabilità non solo ha confermato tutte le tasse già esistenti, ma ha anche introdotto un aumento delle tasse sulla previdenza complementare, cioè sulle pensioni integrative dei professionisti, espressione tipica della classe media Italiana. "Per opporci a questo salasso perpetrato sulla classe media e per riconquistare la fiducia dei nostri elettori - conclude il Cavaliere - Forza Italia ha presentato un emendamento alla Legge di Stabilità volto a riportare la tassazione sugli immobili al livello del governo Berlusconi del 2008, quando sugli immobili delle famiglie e delle imprese gravavano circa 11 miliardi di euro di imposte, oggi sono circa 33/34 miliardi". Basta tasse. Silvio Berlusconi lo dice chiaramente. E lancia un segnale di netta opposizione al premier Matteo Renzi e alle politiche economiche del governo




Venerdì 21 NOVEMBRE 2014 ore 16,00
NH Jolly Ravenna Piazza Mameli, 1. Ravenna
On.Prof. RENATO BRUNETTA
Presidente dei Deputati di Forza Italia
Chiuderà la Campagna Elettorale
Con i candidati al Consiglio Regionale Emilia-Romagna di Forza Italia:
ALBERTO ANCARANI Capogruppo FI al Comune di Ravenna
RAFFAELLA RIDOLFI Capogruppo FI al Comune di Faenza
LORENZO FERRI Responsabile Forza Italia Giovani
DEBORAH PIRAZZINI Responsabile Forza Italia Cervia
Presiede: BRUNO FANTINELLI Responsabile Provinciale FI Ravenna

Domenica 23 novembre alle elezioni regionali 

mercoledì 19 novembre 2014

STIPENDIATI D’ORO IN RIVOLTA PER DIFENDERE I LORO LURIDI PRIVILEGI


Roma. I super-pagati dipendenti di Camera e Senato hanno presentato ricorso contro la manovra varata il 6 ottobre dalle presidenze delle Camere che taglia un migliaio di buste paga sulle quasi 2.500 della forza lavoro del Parlamento.
Questa rocciosa élite di dipendenti pubblici (alcuni qualificatissimi altri con normali funzioni di centralinista o impiegato) quest’anno costerà ai contribuenti italiani la bellezza di 384 milioni di euro, per un esborso medio a cranio leggermente superiore ai 150.000 euro.
Il che vuol dire che al pugno di stipendi che svettano dall’alto dei loro 500.000 euro lordi annui se ne aggiungono molti legati a mansioni, sempre importanti, ma più semplici che arrivano a quota 90 mila euro lordi dopo soli 20 anni di servizio e a ben 136 mila dopo 40 anni. Per completare il quadro occorre sapere che, a dispetto dei fiumi di inchiostro scritti contro la casta politica, Camera e Senato spendono molto di più per i loro dipendenti che per i politici. I dipendenti di Montecitorio, ad esempio, assorbiranno nel 2014 ben 258 milioni contro i 145 milioni destinati agli onorevoli. Rimborsi compresi.

SIAMO ARRIVATI ALLA FINE, L’ITALIA SI SGRETOLA: PRELIEVO FORZOSO SOTTO I 100MILA EURO


Nessuno è al sicuro. Il documento «segreto» della Commissione europea e della Bce, che prevede l’intervento diretto di azionisti, detentori di obbligazioni e correntisti in eventuali salvataggi bancari, ha in sé una minaccia per tutti i risparmiatori. Secondo i rumor di Bruxelles, il testo conterrebbe una disposizione che elimina, in questi casi gravi, il paracadute che tutela i correntisti con disponibilità inferiori a 100mila euro.

lunedì 17 novembre 2014

BERLUSCONI LANCIA LA RISCOSSA DEL CENTRODESTRA. UNITI SI VINCE. E SULLA LEGGE ELETTORALE MESSAGGIO CHIARO A RENZI: CARO MATTEO I PATTI SI RISPETTANO, ACCANTONARE LE MODIFICHE ALL’ITALICUM NON CONDIVISE


NON CI FAREMO ROTTAMARE DA RENZI E DALLE SUE SCATOLE VUOTE. IL PREMIER NON PARLA DEI PROBLEMI REALI DEL PAESE E SCAPPA DAL DISAGIO E DAL FANGO. ITALIA MAGLIA NERA IN EUROPA

L’IMBROGLIO DELLA LETTERA DI JUNCKER A RENZI PER COMPENSARE LA VERA LETTERA IN ARRIVO DA KATAINEN. “IL GIORNALE” CI SPIEGA COME BRUXELLES STRONCHERA’ L’ITALIA

L’EUROPA AVRA’ LE SUE COLPE, MA SE GLI ALTRI CRESCONO E NOI NO CI SARA’ UN MOTIVO. IL GOVERNO INCAPACE DI “CAMBIARE VERSO”.


LA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE DI ISCRIZIONE ALBO SCRUTTORI SCADE IL 30 NOVEMBRE


Come sapete il prossimo 30 novembre scadono i termini per la presentazione delle domande per l'iscrizione nell'Albo degli Scrutatori presso il proprio comune di residenza; in questo modo, in occasione delle prossime elezioni, si potrà essere scelti per far parte dei seggi elettorali.
La rilevanza del ruolo di scrutatore deriva anche dai maggiori poteri rispetto a quelli attribuiti ai rappresentanti di lista, pertanto, come sottolineato più volte dal Presidente Silvio Berlusconi, in ogni comune dobbiamo attrezzarci per difendere e tutelare la regolarità del voto. Di non poco conto anche la considerazione che per l'ufficio di scrutatore sia prevista una retribuzione da parte dello Stato. Pertanto Vi invito ad individuare, per ciascuna delle sezioni elettorali del Vostro comune, il nominativo di un nostro socio ed iscriverlo (utilizzando il modulo di seguito), secondo le modalità previste dalla legge, all'Albo delle persone idonee all'ufficio di presidente e scrutatore di seggio elettorale, nonchè a fornire l'elenco al Coordinamento della Vostra provincia. In tal modo, quando saranno fissate le elezioni, la Commissione Elettorale Comunale, ove sarà presente un nostro rappresentante, potrà indicarvi quale scrutatore di una sezione del vostro comune. Potrete, pertanto, nel rispetto del ruolo istituzionale che vi verr affidato, verificare e fare in modo che lo scrutinio si svolga nel rispetto delle regole e a tutela della volontà degli elettori verso i partiti, compreso il nostro.


FAENZA : MARCELLO FIORI AL CLUB FORZA SILVIO DI FAENZA LUNEDI 17 NOVEMBRE

Lunedì 17 NOVEMBRE 2014 Hotel Cavallino Via Forlivese, 185 FAENZA ORE 20,30 Cena con Marcello Fiori Responsabile nazionale Club Forza Silvio Presiede BRUNO FANTINELLI responsabile provinciale Forza Italia con il saluto di: RICCARDO MINARDI Presidente Club Forza Silvio Faenza la Pavona Interventi dei candidati al Consiglio Regionale Emilia-Romagna di Forza Italia: ALBERTO ANCARANI LORENZO FERRI DEBORAH PIRAZZINI RAFFAELLA RIDOLFI Il 23 novembre 2014 ROTTAMIAMO IL REGIME Costo della cena euro 20,00 si prega dare conferma entro lunedi 17 ore 13  al 3663140981 – 3466829146 - 054629181 –

domenica 16 novembre 2014

GIOVANI CANIDATI, NON VOTIAMO I VECCHI CONSIGLIERI RIPROPOSTI, SAREBBE BENE!


Il 16 Novembre, dalle 15:30 alle 17:30, presso l'Hotel Europa (via Boldrini 11, Bologna) per credere tutti insieme in una Emilia-Romagna che cambia con tutti questi volti "nuovi"!

Ricordiamoci:
Altri per Enrico Aimi, Luca Bartolini…
Elezioni regionali riflessioni di Galassini Vincenzo

INCONTRO CON LA SEN. BERNINI AL MIC CON I NUOVI CANDIDATI ALLE ELEZIONI REGIONALI DEL 23 NOVEMBRE. RICORDIAMO CHE ERRANI A DATO LE DIMISSIONI PERCHE’ CONDANNATO!





RENZI CANCELLA L’OBBLIGO DI CITARE LO STABILIMENTO DI PRODUZIONE NELL’ETICHETTA. LE MULTINAZIONALI LO RINGRAZIANO MOLTO


Occhio alla spesa. Dal 14 dicembre cambia tutto. Mentre le forze dell’ordine si fanno in quattro per fermare le contraffazioni alimentari, il governo Renzi cosa fa? Cancella l’obbligo di citare lo stabilimento di produzione nell’etichetta.
il Ministero per lo sviluppo economico ha effettivamente espresso l’assenza di volontà rispetto al mantenimento dell’obbligo nazionale di citare la sede dello stabilimento (di produzione e/o confezionamento) sulle etichette dei prodotti alimentari venduti in Italia.
Ciò è vergognoso perché si tratta di un’informazione essenziale e l’Italia ha tutto il diritto di mantenerla in vigore sul proprio territorio.
L’indicazione in etichetta della sede dello stabilimento di produzione o confezionamento, non é mai stata prevista dal legislatore europeo, e infatti non è un elemento inserito nella nuova normativa che entrerà in vigore il 14 dicembre 2014 .

venerdì 14 novembre 2014

Renzi in un mare di guai. La bolla mediatica da cui è stato protetto finora rischia di scoppiare nel Paese e nelle istituzioni. Finora ha cercato di mascherare con le rose della retorica la mancanza di pane e lavoro. Adesso comincia il gioco serio della nostra opposizione. In Parlamento e nel Paese
Matteo Renzi governa l’Italia da 263 giorni. In questo periodo i dati strutturali del nostro Paese sono peggiorati: tutti. L’unico più chiaro e accertato è quello amaro della disoccupazione.
In altri articoli di questo “Mattinale” snoccioliamo le cifre dei conti sbilenchi, dei miliardi che mancano, delle tasse che crescono. Un pessimo governo con il suo titolare in ottima salute? Questo si poteva registrarlo fino a poco tempo fa. Adesso le cose cambiano.
La mongolfiera su cui Renzi navigava sopra gli italiani a cui gettava petali di rose, ha finito il propellente, l’aria calda non gonfia più il pallone, e sta precipitando lentamente giù, in un mare di guai.
Fino a poco tempo fa, il brillante primo ministro ha saputo creare una grande bolla colorata e protettiva in cui si è innalzato sopra le sofferenze della gente. Non è una qualità da poco: saper comunicare è essenziale alla buona politica.
Ma quello che andrebbe comunicato è il fare.
Il pane e le rose – La vita è fatta di due elementi: il pane e le rose. La struttura economica e la sovrastruttura. Il marxismo dice così. Per noi liberali e cattolici le cose non stanno in questo modo: la pietra angolare è la persona, il suo desiderio di felicità e di libertà. Ma in entrambe le letture della storia, un fatto è certo: se manca il pane quotidiano, le chiacchiere stancano, dopo un po’ offendono.
PERCHÈ SÌ Profumo di pacificazione. La verità positiva e storica di un Patto che va oltre il Nazareno. La nostra unità. Berlusconi statista. Sui contenuti specifici daremo battaglia. Avendo garantito la solidità del terreno democratico
L'Italia ha bisogno di un sistema istituzionale che garantisca governabilità, un vincitore certo la sera delle elezioni, il superamento del bicameralismo perfetto, e il rispetto tra forze politiche che si confrontino in modo civile, senza odio di parte”.
“Queste sono le ragioni per cui Partito Democratico e Forza Italia hanno condiviso un percorso difficile, ma significativo, a partire dal 18 gennaio scorso con l'incontro del Nazareno. L'impianto di questo accordo è oggi più solido che mai, rafforzato dalla comune volontà di alzare al 40% la soglia dell’Italicum, e dall'introduzione delle preferenze dopo il capolista bloccato nei 100 collegi. Le differenze registrate sulla soglia minima di ingresso e sulla attribuzione del premio di maggioranza alla lista, anziché alla coalizione, non impediscono di considerare positivo il lavoro fin qui svolto e di concludere i lavori in Aula al Senato dell’Italicum entro il mese di dicembre e della riforma costituzionale entro gennaio 2015”.
“Questa legislatura che dovrà proseguire fino alla scadenza naturale del 2018 costituisce una grande opportunità per modernizzare l'Italia. Anche su fronti opposti, maggioranza e opposizioni potranno lavorare insieme nell'interesse del Paese e nel rispetto condiviso di tutte le Istituzioni” Legge elettorale, perché  – Profumo di pacificazione. La verità positiva e storica di un Patto che va oltre il Nazareno. La nostra unità. Berlusconi statista. Sui contenuti specifici daremo battaglia. Avendo garantito la solidità del terreno democratico. L'Italia ha bisogno di un sistema istituzionale che garantisca governabilità, un vincitore certo la sera delle elezioni, il superamento del bicameralismo perfetto, e il rispetto tra forze politiche che si confrontino in modo civile, senza odio di parte.

REGIONE: AVVISI DI GARANZIA,ANCHE ALLA REGIONE, CHE HA AVVALLATO I REGOLAMENTI?

Appare irritante e fazioso l’atteggiamento di alcuni esponenti  che non considerano l’avviso di garanzia come semplice comunicazione alla persona sottoposta ad indagini con l’ obiettivo di garantire, appunto, il diritto di difesa previsto dalla legge, ma come una sorta di lesa maestà. Soprattutto appare fuori luogo se non addirittura una vera forzatura  legare tali avvisi a un presunto sistema a orologeria in grado di scattare nei momenti più delicati della vita politica degli individui specie se questi sono, come nel caso di specie, così prossimi alle  elezioni. E in questo caso il Partito democratico si atteggia come la forza politica costretta a subire una grave  persecuzione dai risvolti pesanti e negativi per l’immagine dei singoli ex consiglieri regionali, ma, non ultimo, per il riverbero  sulla stessa forza politica di maggioranza relativa presente sul territorio. E lo stesso Partito democratico  dimentica come, in un passato non troppo lontano, gli stessi avvisi di garanzia trasmessi a Berlusconi o a esponenti del Centro destra, erano considerati  giusti, corretti e,  da non commentare perché, veniva in più occasioni stollo lineato, come  la Magistratura si basi su  principi di indipendenza e di autonomia.

Metaforicamente, dunque, l’avviso di garanzia per eccellenza, dovrebbe essere inviato alla Regione per avere avallato alcuni regolamenti a maglie troppo larghe e discrezionali, oltretutto approvati da tutte le forze del consesso elettivo di Bologna. E’ in questa sede che occorre disciplinare la materia sottoponendola a un vaglio di controllo attento e minuzioso, per evitare forzature e spese indebite e ai limiti della correttezza formale e sostanziale.  Gianfranco Spadoni       consigliere provinciale Udc

giovedì 13 novembre 2014

COMPLIMENTI AD ANTONIO TAJANI; “DOBBIAMO DARE PROVA DI SOBRIETA’ E PER QUESTO RIFIUTO 468 MILA EURO

468mila euro è questa la cifra che come sancisce l'articolo 7 al paragrafo 2 del regolamento 422/67Cee, spettava ad Antonio Tajani; è questa la cifra che il vicepresidente vicario del Parlamento europeo ha rifiutato. Tale regolamento prevede che i membri della Commissione, hanno diritto ad una indennità transitoria, ovvero una "discreta sommetta" che dovrebbe aiutarli per il reinserimento nel mondo del lavoro. Tajani, fedelilssimo di Berlusconi e rappresentante di Forza Italia in Europa fa sapere tramite missiva indirizzata a Josè Manuel Barroso, allora ancora presidente della Commissione europea, che non accetterà la sua leggittima buonuscita. "Dopo aver riflettuto ho deciso di rinunciare a questa somma. Ritengo sia opportuno dar prova di sobrietà e solidarietà soprattutto in un periodo di difficoltà per i cittadini europei che sono chiamati a fare molti sacrifici e che soffrono per un elevato tasso di disoccupazione, a volte molto rilevanti". Barroso ha apprezzato questa iniziativa ed ha così rigirato la lettera agli uffici competenti.
La reazione - Per il momento, però, parrebbe che tale gesto sia un'azione isolata al solo Tajani e che gli altri quattro ex commissari abbiano cumulato l'eurogruzzolo, ovvero la cifra precisa mensile dell'indennità transitoria; e la durata precisa della suddetta indennità. Come scritto nella lettera solo l'indennità ammonta a circa 13 mila euro al mese, per un totale di 468mila euro per il periodo di tre anni, insomma una cifra molto vicina ad un miliardo del vecchio conio. Un plauso per il politico italiano, arriva anche da Azzurra Libertà che tramite fratelli Zappacosta ha lanciato, in linea con le mode attuali, un hastag #faicomeTajani, motivando:"Crediamo da sempre che la politica si debba fare senza privilegi ne stipendi milionari. Crediamo che la politica sia innanzitutto servizio per i più deboli. Ripartiamo dal basso, ripartiamo dalla politica come servizio civico e sociale. Ripartiamo da gesti come quello di Tajani".

LE PROVINCE SONO VIVE E VEGETE E BATTONO ANCORA CASSA

Sono enti "svuotati", senza elezione diretta, né stipendi per i consiglieri, ma gestiscono ancora scuole, trasporto pubblico e strade
Ma le Province non dovevano essere abolite? Sono in molti a chiederselo, vedendo palazzi e uffici ancora in funzione.
La riforma approvata ad agosto, in effetti, non elimina del tutto questi enti, pur abolendo l'elezione diretta dei rappresentanti e gli stipendi per i consiglieri (facendoci risparmiare solo quest'anno miliardi). Insomma, i dipendenti restano e le funzioni pure: edilizia scolastica, trasporto pubblico e strade locali restano di loro competenza. Il risultato? Pur "abolite" le Province ci costano ancora dai 9 ai 10 miliardi di euro all'anno. Che, a loro dire, non bastano. 
Così, come racconta il Messaggero, mentre la legge di Stabilità impone ulteriori tagli, la mai sparita Upi (Unione delle Province italiane) protesta alla Camera: "Le simulazioni operate con riduzione progressive di 1,2 e 3 miliardi nel triennio sono chiare e indicano l'impossibilità di mantenere alcun tipo di servizio, neanche minimo", denuncia Daniele Bosone. Insomma, le Province saranno pure state abolite, ma non smettono di batter cassa. 

CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA, SI POSSONO RIFIUTARE DI PAGARE SUSSIDI A IMMIGRATI PROVENIENTI DA ALTRI PAESI DELL’UNIONE EUROPEA.

LONDRA – C’e’ una storia interessante che ha avuto ampia copertura sui giornali inglesi che riguarda una sentenza emessa di recente dalla corte di giustizia europea in relazione ai tanti cittadini dell’Unione Europea che emigrano in altri paesi UE per vivere di sussidi. Tale fenomeno e’ uno dei motivi per cui un numero crescente di persone sta appoggiando partiti euroscettici e forse per tale ragione i giudici della Corte di giustizia europea, in un raro caso di buon senso, hanno stabilito che i Paesi membri si possono rifiutare di pagare sussidi a immigranti provenienti da altri Paesi dell’Unione Europea. Tutto e’ iniziato a Leipzig quando l’ufficio di collocamento della citta’ tedesca si e’ rifiutato di dare sussidi per coloro che cercano lavoro a una donna rumena non sposata e con un figlio che vive assieme alla sorella. La donna ha fatto ricorso e il tribunale tedesco ha chiesto il parere dei giudici della corte europea i quali hanno emesso questa sentenza che ha dato ragione all’ufficio di collocamento tedesco stabilendo che la liberta’ di movimento tutela chi va in un altro Stato membro a cercare lavoro e non a vivere di sussidi. Inoltre, tale sentenza stabilisce che i singoli Stati membri hanno il potere di decidere quali tipi di sussidi possono essere dati senza che i riceventi abbiano versato dei contributi e quindi decidere che tali sussidi possano essere negati agli immigrati

mercoledì 12 novembre 2014

PILLOLE di Vincenzo Galassini

ELEZIONI REGIONALI: RIFLESSIONE!


Domenica 23 novembre si vota per il rinnovo del consiglio Regionale dell’Emilia-Romagna dopo le dimissioni del presidente Errani condannato in secondo grado per i favoritismi di Terre emerse.
Lo scandalo  Errani  nella completa assenza del gruppo consigliare del PDL - Forza Italia, una legislatura  conclusa senza mai farci sentire in cinque anni. Si rinnova il consiglio con un clima di amarezza e delusione dopo che i giudici, all’ultimo momento, hanno messo a nudo tutti consiglieri regionali sulle “spese pazze”  (Pdl 11 indagati per 205mila euro). Un’attenzione che almeno i nostri consiglieri potevano evitare, anche se le spese erano autorizzate…., ma dopo lo scandalo Fiorito si poteva tentare di evitare, e ancora più grave continuare a prendere i “vitalizi”. Atti e fatti fuori della mia mentalità di uomo libero che ha sempre lavorato gratuitamente credendo di portare il bene dei nostri amministrati quando ho fatto il sindaco di Brisighella  negli anni ottanta. Sono nato nella prima metà del secolo scorso e forse sono fuor dal tempo!
Una riflessione il nuovo corso propone consiglieri regionali di Forza Italia che hanno fatto tre o due legislature, come Lombardi , Bartolini e altri, credo fosse necessario un rinnovamento complessivo. Bene la scelta di giovani in tante province ed anche a Ravenna, non saranno esperti ma credo in questo nuovo corso. Crediamoci in tutte le province scegliamo i nuovi per un rinnovamento completo, in una nuova classe dirigente, che ci faccia sperare di un cambiamento vero nella politica e, auspico, anche in un superamento delle Regioni, carrozzoni che per amministrare il novanta delle risorse per gli Ospedali, sperperando i nostri euro, nè hanno fatto di crude e di cotte, come l’ASL unica della Romagna.
Proviamo a cambiare, anche se non ho visto il “nostro” programma regionale comune, se esiste, che dovremmo presentare ai cittadini e  realizzarlo nei prossimi cinque anni. Coraggio,  purtroppo i nostri “dirigenti” non hanno ascoltato i suoi insegnamenti  del presidente Berlusconi!
Un’ appello ai nuovi eletti, ricordarsi di ascoltare, una volta tanto i consiglieri eletti e gli elettori di Forza Italia……….
Vincenzo Galassini Consigliere Forza Italia Provincia di Ravenna

BERLUSCONI SCRIVE

Caro Vincenzo,
il Comitato di Presidenza, al termine di una discussione ampia e positiva, che conferma la capacità di Forza Italia di discutere e confrontarsi salvaguardando la coerenza degli obiettivi e l’ unità del movimento:
1. ribadisce grande preoccupazione per la situazione economica del Paese, e per le prospettive di recessione che sembrano purtroppo confermate. La politica economica del Governo, inclusa la legge di stabilità, è stata finora priva della capacità di determinare una frustata positiva all’economia italiana. Constatiamo anzi il permanere di una tassazione ingiusta e pesantissima sulla casa e sull’edilizia, a cui si aggiunge l’inadeguatezza delle misure a favore delle imprese e dei lavoratori autonomi, la mancanza di coraggio nei tagli alle tasse e alla spesa pubblica, più la vera e propria mina rappresentata dalle clausole di salvaguardia, cioè altre tasse pronte a deflagrare, senza che con ciò sia nemmeno scongiurato un ulteriore aggravamento della manovra a causa delle richieste dell’Unione europea. In sostanza la manovra economica del governo colpisce l’Italia che produce, il ceto medio, gli imprenditori, gli artigiani, i commercianti, gli agricoltori, i liberi professionisti ed i pensionati
2. in questo senso, Forza Italia ritiene una ottima base di lavoro il pacchetto emendativo alla legge di stabilità predisposto dai nostri Gruppi parlamentari, a partire dal nucleo di emendamenti promossi nei giorni scorsi, in conferenza stampa, da nostri parlamentari.  Quelle proposte, tutte centrate su una drastica riduzione delle tasse e della spesa pubblica, hanno il valore di una controproposta liberale, rispetto a una legge di stabilità altrimenti deludente e inadeguata. Quegli emendamenti rappresentano il punto di partenza del confronto alla luce del sole che intendiamo condurre sia con le altre forze di opposizione sia con il Governo
3. quanto alla questione della legge elettorale, le nostre posizioni a favore di un chiaro bipolarismo sono note, così come sono note le nostre proposte su ognuno dei punti tuttora aperti. Se alcune modifiche prospettate nelle ultime ore dalla maggioranza dovessero effettivamente concretizzarsi si porrebbe a rischio la semplificazione del sistema politico e la effettiva governabilità del Paese, modificando unilateralmente lo spirito e l’essenza degli accordi intercorsi. Alla luce di ciò, confermiamo la nostra volontà di collaborare alla scrittura della legge elettorale e delle riforme istituzionali, ma ovviamente senza subire diktat o imposizioni di alcun tipo.

“FORZA ITALIA” I CANDIDATI ALLE ELEZIONI REGIONALI DEL 23 NOVEMBRE - PROVINCIA PER PROVINCIA -.

PIACENZA:
Callori Fabio (Caorso PC, 05/02/1963) Cesario Wendalina (Paola CS, 26/10/1986), Pollastri Andrea* (Piacenza, 21/04/1965), Sgorbati Federica (Piacenza, 03/01/1975)
REGGIO EMILIA:
Pagliani Giuseppe (Reggio Emilia, 09/07/1973), Benaglia Giorgio (Guastalla RE, 06/09/1948), Camurri Maria Cristina (Modena, 30/05/1954), Diacci Elena (Reggio nell’Emilia, 20/04/1989),  Galli Daniele (Reggio nell’Emilia, 28/05/1967),  Rapacchi Viola (Parma, 14/09/1989)
PARMA:
Gambarini Francesca (Fidenza PR, 06/01/1978), Lusuardi Angelo (Felino PR, 29/03/1960), Mainardi Brunella (Parma, 19/11/1967), Bassi Francesco (Parma, 11/09/1982), Ampollini Cristiano (Cortemaggiore PC, 18/05/1973)
MODENA:
Aimi Enrico* (Modena, 10/03/1960), Lenzini Gian Paolo (Pavullo nel Frignano MO, 29/09/1945), Celloni Sergio (Bologna, 17/05/1952),  Galli Andrea (Modena,  10/08/1962), Cadossi Elisabetta (Carpi MO), 09/01/1969), Martinelli Maria Cristina (Modena, 22/06/1972),  Mazzacurati Valentina (Pavullo nel Frignano MO, 03/07/1989), Valotto Barbara (Modena, 01/11/1971)
BOLOGNA;
Bignami Galeazzo* (Bologna,  25/10/1975), Dal Broi Ilia Maria (Bologna, 24/07/1962), Facci Michele (Bologna,  30/01/1966), Federici Fabio (Crevalcore BO, 19/05/1970), Ferioli Stefania (Cento FE, 26/12/1955),  Fuccellaro Roberta (Milano, 04/07/1962), Giordano Arianna (Casale Monferrato AL, 18/03/1962), Librenti Emanuela (Bologna il 09/07/1966), Messina Jessie (Palermo, 08/05/1978), Rossi Francesco (Bologna, 28/07/1993), Rubini Francesco Mattia (Bologna, 29/03/1988)
FERRARA:
Luca Cimarelli (Portomaggiore FE, 03/05/1978), Pier Paolo Carli (Comacchio FE, 05/09/1976), Paola Peruffo (Ferrara, 09/07/1956), Mariacristina Barbieri (Cento FE,  28/08/1947)
RAVENNA:
Ancarani Alberto (Ravenna, 27/03/1982), Ferri Lorenzo (Lugo, 21/01/1990), Pirazzini Deborah (Rimini, 25/09/1986), Ridolfi Raffaella (Marradi FI, 25/08/1972)
FORLI:
Bartolini Luca* (Premilcuore FC, 13/05/1967), Bravaccini Simona (Forlì, 18/12/1975), Milanesi Lea (Bagno di Romagna FC, 18/05/1954), Pregu Eva (Durazzo Albania, 25/04/1978), Scaramuzzo Francesco nato Aarau Aargau Svizzera, 31/05/1965)
RIMINI:
Lombardi Marco* (Rimini, 06/06/1956), D'Amico Francesca (Bologna, 31/08/1990), Fabbri Licia (Riccione RN, 14/08/1975), Russo Angelo (Foggia, 18/12/1987)
PROGRAMMA ELETTORALE: NON TROVATO
* consiglieri della precedente legislatura