giovedì 25 aprile 2013

ATTENTO, ATTENTO PRESIDENTE, SONO SEMPRE COMUNISTI!



Certo, è difficile non imboccare quel tunnel. Perché in fondo con la richiesta a Napolitano di restare per sbloccare lo stallo il Pdl ha già messo un piede dentro. Per fortuna a mettere ostacoli per rendere impervio, quasi impossibile quel cammino ci ha pensato il Pd. Quel partito ha già tradito la prima promessa fatta al capo dello Stato: ha posto sue condizioni, sia sul programma che sugli uomini. Era vietato farlo, come ha spiegato ieri Napolitano alla delegazione di Scelta civica: «In queste condizioni bisogna che tutti rinuncino a quel che hanno promesso in campagna elettorale. Bisogna azzerare tutto». Ma il Pd le sue condizioni le ha avanzate, sia pure in maniera furbesca. Ecco, per evitare che l’incubo diventi realtà bisogna seguire una strada parallela. Emergenze programmatiche? Ce ne è una su di tutte: le tasche degli italiani. Bisogna che restino lì disponibili a disposizione dei consumi i soldi che volerebbero via con il pagamento dell’Imu sulla prima casa. E niente scherzi: questo deve essere deciso nel primo consiglio dei ministri. Uomini? Nessuna pregiudiziale del Pdl nei confronti di chicchessia. Deve accadere così anche a parti inverse. Ecco per essere più sicuri che l’incubo non si materializzi, una soluzione c’è: inserire proprio Berlusconi nella lista dei ministri. Ad esempio all’Economia (quando ha chiesto il voto ai quasi 10 milioni di italiani che glielo hanno dato, il Cavaliere si era proposto per quel ruolo). Non va bene lì? Allora agli Esteri, che così mettiamo fine a questa storia odiosa dell’impresentabilità: Berlusconi diventa il biglietto da visita dell’Italia fuori da questi confini. Ecco, è l’antidoto per evitare che l’incubo diventi realtà: con Silvio dentro l’esecutivo è più difficile fargli scherzetti di qualsiasi tipo. E non si tradirebbe nemmeno la fiducia di Napolitano: chi meglio del fondatore del centrodestra garantirebbe la forza di quell’esecutivo, la possibilità che regga nel tempo per fare le riforme chieste a gran voce dal Colle? In fondo anche il Pd, non avendo più Bersani, punta a irrobustire l’esecutivo con il numero uno attualmente in campo: Enrico Letta. Ecco, a queste condizioni forse la luce in fondo al tunnel potrebbe intravedersi. La ghigliottina pronta al fondo restare solo nel brutto sogno. Potrebbe... E se così non fosse chi mai potrebbe costringere un partito che con nuove elezioni trionferebbe a suicidarsi senza opporre resistenza? Con questi pensieri in testa finalmente questa notte Berlusconi ha dormito tranquillo.

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