lunedì 2 luglio 2012

BERLUSCONI NON FERMARTI


SILVIO ACCELERA LA RIVOLUZIONE DEL CENTRODESTRA. UN’OCCASIONE DA NON PERDERE PER IL CENTRODESTRA
Dopo il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, dopo quello dell'Emilia, il pidiellino Vasco Errani, anche il governatore Roberto Formigoni finisce nel registro degli indagati.  Nel suo caso si tratta dell’inchiesta sulla sanità lombarda, eccellenza del Paese e forse inquinata da qualche malfattore. Che certamente non è Formigoni, ma così in Italia funziona la magistratura spettacolo. Niente politico, niente prime pagine, così una vacanza diventa uno scandalo, un comportamento eticamente discutibile è equiparato a ipotesi di reato. Lo abbiamo già visto, ne vedremo ancora, neppure il Quirinale si salva dall’invadenza del sospetto politicizzato. Il caso Formigoni è solo l’ultimo tentativo discalzare definitivamente il Pdl dalla guida del Paese. La Lombardia è una roccaforte, colpirla è sferrare l’attacco al cuore del sistema. La diceva bene quel Pm che, sul blog interno e riservato ai magistrati, un anno fa scriveva: colleghi, una volta abbattuto Berlusconi, se vogliamo raggiungere i nostri obiettivi, dovremmo occuparci dei berlusconiani. Ci stanno provando, ma ho l’impressione che abbiano sbagliato i conti. Il Berlusconi ferito si è curato e ora è tornato in campo, sorprendendo gli avversari e anche qualche amico che già pensava ad altri scenari. È innegabile che l’annuncio di una nuova forma di partito e coalizione che possa puntare al 51 per cento dei consensi abbia creato stupore, tensioni e financo paure nel gruppo dirigente del Pdl. Ma a noi importa solo cosa ne pensa la gente. La quale, stando ai voti delle amministrative e ai sondaggi, non pare proprio gradire l’attuale assetto, né mostra entusiasmo per facce e formule che sono sul tappeto della politica fatta a tavolino.Rivoluzionare quindi non è una opzione ma una necessità vitale. Per il centrodestra, ma soprattutto per il Paese che ha bisogno di essere liberato da uno Stato sempre più oppressore, che ha voglia di tornare a credere che il sogno liberale possa prima o poi realizzarsi. Ci sarà chi,anche dall’interno,cercherà per bassi interessi personali di fermare questo nuovo predellino. Mi auguro fallisca, anche a costo che, come in ogni rivoluzione che si rispetti, qualcuno possa restare ferito sul campo. I prossimi giorni saranno davvero quelli della verità.


Nessun commento:

Posta un commento